Lies of P RECENSIONE Bello ma non arriva all’eccellenza

Recensito su Xbox Series X

Lies of P recensione

La formula per un buon soulslike è molto più complessa di quanto non sembri. Lies of P l’avra capita? Scopriamolo in questa “Lies of P RECENSIONE”.


Non basta infatti prendere i più iconici cliché del genere (quali la perdita di risorse alla morte, l’alta difficoltà e la mancanza di indicazioni su come proseguire) e metterli in un mediocre action-rpg per creare un souls. Dal boom di Dark Souls nel 2011 ad oggi, in molti sono caduti proprio in questo errore.

Fortunatamente, gli sviluppatori di Lies of P hanno una comprensione del genere molto più completa dei loro concorrenti. Pur con qualche difetto, dovuto un po’ all’inesperienza e un po’ a qualche idea meno riuscita, il titolo di NeoWiz Games e Round 8 si propone come una delle esperienze più vicine a ricatturare la magia dei giochi From Software.

Lies of P. RECENSIONE Cura nei dettagli, passione e studio del genere

Il punto migliore da cui partire è il gameplay (qui la nostra ultima anteprima). Lies of P è un action con meccaniche RPG semplici ma molto influenti sull’efficacia del protagonista i battaglia. Le battaglie sono lente ma immediate, decise da pochi colpi che trasmettono tutta la loro pesantezza grazie a delle belle animazioni e ad un buon impatto.

Già solo con questo dettaglio, gli sviluppatori sono riusciti a dimostrare di capire ciò che rende soddisfacente il combattimento nel genere.

Le svariate armi disponibili cambiano molto l’approccio alla battaglia, principalmente grazie alla differente velocità e a qualche differenza nel moveset. Non siamo ai livelli di complessità di Bloodborne, né ai livelli di strategia di Dark Souls, ma le armi offerte sono numerose e invogliano a cambiare stile di gioco, sia per cercare maggiore efficacia che per semplice divertimento.

Purtroppo qui incappiamo nel primo difetto del gioco. Alcune armi sono al limite dell’inutilizzabile, in particolare quando discutiamo di equipaggiamenti dedicati a delle build “Forza Motrice”, spesso troppo lenti e dal danno esiguo, ma che non giustificano l’eccessiva pesantezza di ogni movimento (oltre alla pesantezza dell’oggetto in sé).

Attaccare è divertente, difendersi… meno

La principale considerazione che ho sul combattimento di Lies of P è che attaccare è molto divertente, difendersi invece può essere frustrante. Come ho già accennato, i colpi son soddisfacenti e le animazioni dei nemici ti fanno sentire la pesantezza della tua arma. Tuttavia le opzioni di difesa sono al contempo di più, ma anche meno curate.

Principalmente ci si può difendere in 3 modi in Lies of P: uno è il braccio meccanico con uno scudo, il quale però risulta più una gimmick che una vera scelta. Rimaniamo quindi con due possibili vie, la parata e la schivata.

Lies of P recensione

La prima è ciò su cui il gioco punta di più, una scelta che trovo abbastanza strana. Non parliamo dell’utilizzare scudi per negare il danno, ma di un sistema di parry che ricorda Sekiro: Shadows Die Twice, più che i Souls. In linea generale, non è male.

Amo Sekiro e ho adorato altri giochi che han preso ispirazione da lui, quali Thymesia e Wo Long, tuttavia il problema sta nel ritmo di gioco. Lies of P è troppo lento perché i parry multipli siano interessanti.

I nemici caricano gli attacchi per un’eternità, la punizione per non parare alla perfezione è troppo severa e la ricompensa per la parata troppo poca, oltre che mal comunicata visivamente. C’è qualche nemico che funziona discretamente approcciandolo con i parry, ma in generale è un’opzione buona ma che cozza con il resto del gioco.

Ciò ci porta alla schivata, probabilmente il singolo peggior problema del gioco.

Schivare ha semplicemente un brutto feeling. La distanza percorsa è infima, il tempo di attivazione lungo e spesso schivare sembra più un rischio che altro. In molte situazioni mi son ritrovato a preferire di subire un colpo invece che schivare, in quanto la schivata può portare ad un recupero lungo e alla perdita inutile di stamina.

Lies of P recensione

Tante cose da scoprire, troppo tracking da sopportare

Lies of P è un gioco piuttosto longevo, con tante cose da scoprire e tanti nemici da affrontare, ma prima degli aspetti positivi, voglio discutere di quello che ritengo l’ultimo grosso difetto del gioco. Semplicemente, i nemici hanno troppo tracking, specie verso le zone finali. Questo toglie parte dell’approccio strategico al combattimento e lo trovo un gran peccato.

Pur avendo discusso a lungo di alcuni problemi del gioco, ho apprezzato quasi interamente la mia esperienza con questo soulslike. L’esplorazione non è complessa quanto in titoli come Steelrising, ma le mappe sono tutte molto belle, pur nella loro semplicità.

In linea generale sono lineari, con qualche bivio per arrivare a vari tesori, ma diventano man mano più interessanti col proseguire del gioco. Aiuta anche il fatto che siano esteticamente uno spettacolo, sia per direzione artistica che per vero e proprio strapotere grafico (pur con occasionali problemi di texturizzazione su Series S).

C’è anche molta più varietà di quanto mi aspettavo nei luoghi da visitare, che fortunatamente non si limitano alla sola città di Krat. Se già la demo vi aveva convinto, sappiate che il titolo è in continuo miglioramento.

Belle idee, storia semplice, musica sorprendente e molto derivatismo

Chiunque abbia posato gli occhi su Lies of P si è reso conto di quanto il team di creativi dietro il progetto voglia proporre una loro versione di Bloodborne. Pur essendo un gioco direttamente derivato dal Pinocchio di Carlo Collodi, la principale ispirazione è l’esclusiva Playstation 4 di From Software.

In molti aspetti, il gioco potrebbe apparire persino troppo derivativo da Bloodborne, con diverse idee praticamente riciclate dal classico From, tuttavia gli sviluppatori sono stati bravi nell’aggiungere anche molte delle loro proposte per far sì che Lies of P sviluppi un’anima propria.

Lies of P recensione

Queste vanno da alcune aggiunte interessanti al gameplay, quali i bracci meccanici di P, che danno più varietà al combattimento o la possibilità di evocare e potenziare degli spettri durante le boss fight, che permettono di avere più strategia, fino ad altre che riguardano la storia e che ho gradito molto.

Detto ciò, non aspettatevi una narrazione tanto affascinante quanto quella creata da Miyazaki nel 2015. A conti fatto la trama di Lies of P è piuttosto semplice, ma fa il suo per interessare fino alla conclusione dell’avventura. Una nota di merito infine va al comparto musicale, adatto sia a creare atmosfera (quando necessario) che ad accompagnare le battaglie coi boss.

Lies of P RECENSIONE Le mie conclusioni

Lies of P è il gioco che più mi ha ricordato i vecchi Souls di From Software, prima che puntassero sull’action più rapido di Dark Souls 3 o Elden Ring.

Ciò non significa sia uno dei migliori Action RPG sul mercato, né che sia il miglior Soulslike esterno alla compagnia giapponese, tuttavia dimostra che il team ha capito bene ciò che rende quei giochi speciali e ha ricatturato “la magia”. Purtroppo qualche piccola errore lo trattiene dall’eccellenza, ma sono sicuro che qualsiasi fan del genere possa tranquillamente amarlo.

[Qui la pagina Steam del titolo]

Lies of P RECENSIONE Bello ma non arriva all'eccellenza

"Lies of P è il gioco che più mi ha ricordato i vecchi Souls di From Software, prima che puntassero sull'action più rapido di Dark Souls 3 o Elden Ring."

8
Bello ma non arriva all'eccellenza

Pro

  • Estetica eccezionale
  • Buon sistema di combattimento
  • Ottime idee per variare il gameplay
  • Capisce cosa serve a rendere un souls bello

Contro

  • Alcune armi pessime
  • Troppo tracking nemico
  • Opzioni difensive a volte inaffidabili
Vai alla scheda di Lies of P
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