Life is Strange 2 – Episodio 2: Rules – Recensione

Recensito su PlayStation 4

L’avventura di Sean e Daniel entra nel vivo: dopo la più classica rottura della quiete tipica delle fiabe moderne a cui ci ha abituato Dontnod, la trama di Life is Strange 2 entra finalmente nel vivo, ripescando i personaggi di Captain Spirit e inserendoli coerentemente nel cast, continuando nel contempo a imbastire una storia che si preannuncia ricca di sorprese.

Life is Strange 2

Rules (questo il titolo dell’episodio 2) spinge con forza l’acceleratore sulle scelte morali, ora decisamente più pesanti e sentite dal giocatore rispetto a quanto accaduto nel primo episodio. Il racconto riprende sotto Natale, a distanza di alcuni mesi rispetto a dove avevamo lasciato Sean e Daniel che, proseguendo nel loro cammino, arrivano fino nell’Oregon. Qui cercano rifugio dai nonni materni, in un piccolo villaggio sommerso dalla neve, dove decidono di sostare per un po’. Il ritmo della narrazione risente di questa pausa, spostando il focus del racconto dal viaggio duro e puro al rapporto con altri esseri umani: sono i tipici stereotipi americani a cui ci ha abituato la saga di Life is Strange, ma in questo contesto sono utilizzati per ampliare la platea di personaggi e situazioni con cui il giocatore dovrà confrontarsi, fungendo da contraltare al primo episodio, dove l’unico personaggio non protagonista ottimamente caratterizzato era Brody.

Da ciò dicevamo, derivano scelte morali dall’impatto più marcato: sebbene analizzando a mente fredda gli eventi si comprenda come questi seguano un canovaccio prestabilito che porterà inevitabilmente la trama a seguire la traccia già decisa in partenza dagli sviluppatori, la sensazione che mentre si gioca ogni piccola decisione influenzi il corso degli eventi è sempre forte e grandiosa. Saranno i personaggi stupendamente caratterizzati o sarà il terrore di vedere degenerare anche la situazione apparentemente più semplice, questo non lo riusciamo a decifrare nemmeno noi. La certezza è che giocare a Life is Strange 2 è sempre un’esperienza con la E maiuscola: scelta dopo scelta l’empatia per i protagonisti si trasforma in quell’amalgama che solo pochi titoli di questa generazione sono in grado di vantare.

Life is Strange 2

Rules inizia a mettere insieme anche i pezzi del puzzle inizialmente accennati sul finale di Roads, inserendo quella componente paranormale tanto cara ai fan del primo Life is Strange, noi per primi: i poteri di Daniel, novello X-man, iniziano a manifestarsi e necessitano di essere domati e allenati a dovere. Oltre all’ovvio aumento della profondità del gameplay che ne consegue, la manifestazione dei poteri apre a una nuova serie di possibilità: starà a voi decidere se cercare una chiave o semplicemente sfondare una porta, tanto per fare un esempio, preparandovi ad affrontare tutte le conseguenze delle vostre azioni. Le Rules del titolo sono le regole che Sean impone a Daniel, pensate per la salvaguardia e la sicurezza di entrambi: nascondere i poteri, non parlarne con gli estranei e fuggire dai pericoli ogni qualvolta sia possibile.

Ovviamente anche in questo caso, a fronte di un codice di comportamento chiaro e apparentemente sicuro, l’immaginaria area grigia che separa il bianco e il nero ideali di cosa è giusto e cosa no è lo spazio all’interno del quale vi ritroverete per tutto il tempo, sudando freddo al pensiero dell’effetto farfalla generato da ogni minima scelta.

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Il gameplay di Rules ricalca quanto già proposto in Roads in termini di esplorazione e risoluzione di semplici enigmi necessari a proseguire nell’avventura, aggiungendo la possibilità di manipolare gli oggetti con la telecinesi con lo stesso sistema già visto in Captain Spirit. Gli scenari da esplorare sono circoscritti, ma gli oggetti con i quali interagire sono sempre molti e il Level design camuffa sapientemente i confini del mondo virtuale, dando sempre la sensazione di trovarsi in aree ben più ampie di quanto siano in realtà.

Il lato tecnico e l’altissima qualità del comparto sonoro si riconfermano, infine, anche in questo episodio: le lande innevate dell’Oregon sono graficamente stupende, con il solito stile di Life is Strange in bilico tra realismo e cartoon, sempre in grado di stupire. Di altissima qualità il doppiaggio – solo in lingua inglese con sottotitoli e interfaccia interamente localizzati in italiano – e di ancor più alto livello la colonna sonora, che si adatta perfettamente all’ambientazione e non delude le aspettative dei fan di Life is Strange.

Life is Strange 2


Dontnod e Square Enix sfornano il secondo episodio di un’avventura che di preannunciava di ottima fattura già dalle prime battute. Fin qui pare che le aspettative siano state mantenuto, e che ci siano le premesse per sviluppare una storia toccante e profonda come ci si aspetta da questo brand. Inutile dire che non vediamo l’ora di continuare il viaggio.

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