Little Red Riding Hood’s Zombie BBQ – Recensione Little Red Riding Hood’s Zombie BBQ
C’era una volta una ragazza dal seno prosperoso e con un fucile sotto il braccio che si chiamava Cappuccetto Rosso perché andava sempre in giro con un vestito rosso molto scollato. Un giorno la mamma le disse "vai a trovare la nonna, ma stai attenta a non farti divorare dagli zombie"…
Aspettate, non mi sembra di ricordare che la fiaba inizi in questo modo: infatti questo insolito incipit rappresenta come i ragazzi del team EnjoyUp hanno rivisitato la storia di Cappuccetto Rosso. E voi mi direte: chi diavolo sono quelli del team EnjoyUp? Bella domanda: neanche io li conoscevo prima di questo gioco, un po’ perché, sebbene il team sia europeo (spagnolo, per la precisione), i titoli da loro sviluppati sono stati distribuiti quasi unicamente negli Stati Uniti, un po’ perché ne hanno realizzati pochi e sono tutti budget game, quindi non hanno avuto nessuna campagna pubblicitaria a loro favore. Non fa eccezione Little Red Riding Hood’s Zombie BBQ che, pur essendo un gioco a basso costo, si distingue per essere uno dei migliori budget game che abbia mai provato, ad iniziare dal titolo, tanto assurdo quanto accattivante.
Lo stile manga delle immagini negli intermezzi non vi farebbe mai pensare ad un team di sviluppo europeo, vero?
"Dove vai tutta sola per il bosco?" "Vado a caccia di zombie"
Tutto iniziò quando il mondo abitato da Cappuccetto venne invaso da un’orda di zombie e la ragazza decide di correre a casa della nonna per avvisarla della minaccia. Sfortunatamente scopre che anche la sua dolce nonnina è stata trasformata in uno zombie senza scrupoli pronto ad uccidere la nipote, pertanto Cappuccetto non può fare altro che prendere la mira e svuotare l’intero caricatore della sua arma da fuoco contro quella che era una volta un’adorabile vecchietta. Dopodiché quello che ci attende è il delirio più totale: accompagnata da Momotaro, il ragazzo pescatore proveniente da alcune fiabe del folklore giapponese, Cappuccetto viaggerà di mondo in mondo, da una storia all’altra, alla ricerca della causa che ha scatenato l’invasione dei non morti e nel suo lungo viaggio si scontrerà con le versioni horror di alcuni fra i più celebri protagonisti del regno delle fiabe. Ed i personaggi che combatteremo non sono certo teneri e di animo gentile, anzi, sono resi in modo da essere veramente grotteschi. Del resto Cappuccetto non si sognerebbe mai di sparare alla sua migliore amica, Gretel, se no fosse che questa ha assunto la stessa dimensione della casa della strega ed ha divorato il fratello Hansel.
Il primo boss sarà la nonna che vi attaccherà lanciandovi lupi: ah, l’ironia.
"Ma che fucile grande che hai" "È per spararti meglio"
Il gioco è uno sparatutto su binari a scrolling verticale ed ogni livello è costituito da una lunga strada che si estende su entrambi gli schermi del touch screen. Dopo aver scelto il personaggio che vorremo usare fra la nostra eroina in rosso e Momotaro, lo vedremo apparire sul bordo inferiore del touch screen e gli unici movimenti a noi consentiti saranno verso destra o verso sinistra per schivare i colpi dei nemici e le orde di zombie che ci verranno incontro: per il resto il movimento lungo il livello verrà gestito automaticamente dal gioco. Inutile dire che, benché le differenze fra i due personaggi siano puramente estetiche, giocare con Cappuccetto è decisamente più divertente. Ma in tutto ciò come ci liberiamo dagli zombie? Il nostro protagonista sparerà nella direzione da noi determinata tramite l’interazione con il touch screen ed il proiettile proseguirà in linea retta fintanto che non incontrerà un ostacolo, un bersaglio oppure finché non uscirà dallo schermo. Inoltre potremo lanciare granate (se presenti nell’inventario) toccando due volte il punto in cui vogliamo farla esplodere, abbassarci per evitare un colpo toccando il protagonista o cambiare arma scegliendo fra le 3 armi bonus ottenibili nel corso del gioco semplicemente selezionando l’icona associata all’arma desiderata. Ci saranno situazioni specifiche in cui il personaggio smetterà di camminare autonomamente, per esempio quando dovremo affrontare un boss od un mini-boss, oppure quando l’orda di zombie in arrivo è composta da un numero di non-morti significativamente alto. I controlli intuitivi del gioco rendono particolarmente immediata l’esperienza di gioco, senza compromettere necessariamente la sua difficoltà che crescerà in modo costante e non eccessivamente brusco.
Non trovate sia stupenda con un mitra in mano?
Cappuccetto Rosso… sangue!
Le ambientazioni sono grottescamente splendide, la grafica poligonale degli sfondi e di alcuni nemici (in prevalenza boss) si amalgama abbastanza bene con gli sprite di Cappuccetto e degli zombie realizzati in super-deformed, così come con le texture semplici dei poligoni, dando all’insieme un’atmosfera cartoonesca ed allo stesso tempo somigliante a quella respirabile guardando un B-movie horror pieno di scene gore. In aggiunta a tutto questo c’è da considerare anche l’uso della nebbia che, oltre a mascherare l’effetto pop-up degli sprite degli zombie, dona il tocco finale all’atmosfera del gioco.
Qualche nota di demerito al comparto audio: la colonna sonora non è certo una di quelle che rimangono in testa per giorni e giorni, è poco incisiva, ma d’altra parte non è neanche sgradevole o fastidiosa. Anche il resto del comparto sonoro passa nell’anonimato: gli effetti sonori sono abbastanza azzeccati, ma sono pochi e poco vari e per questo motivo alla lunga stancano.
Altra nota di demerito riguarda la poca fluidità del gioco: il gioco spinge la console fino ai limiti delle sue potenzialità e non è raro vedere rallentamenti nel gioco causati da un numero eccessivo di zombie e proiettili presenti a schermo. Ed è un peccato perché rallentamenti di questa portata in un gioco arcade-style come Zombie BBQ sono estremamente dannosi nei confronti di quello che è l’esperienza di gioco.
Il gioco è diviso in 10 livelli, di cui l’ultimo sarà sbloccabile solo una volta sbloccata la modalità difficile, ed ogni livello è suddiviso a sua volta in 3 stage: generalmente i primi due sono i normali livelli a scorrimento di cui abbiamo parlato, il terzo è il classico boss e si tratta di uno scontro a schermata fissa. Come molti arcade, non è quindi particolarmente lungo, ma finendolo la prima volta in modalità storia sbloccheremo nuove modalità di gioco (come la Boss Rush) e nuove difficoltà di gioco. In realtà la difficoltà del gioco viene aumentata artificialmente, aggiungendo semplicemente un numero maggiore di zombie in ogni stage, ma che comunque serve ad allungare le ore che passeremo a giocare con questo titolo.
Un pinocchio mezzo zombie e mezzo steampunk sarà uno dei boss che affronterete
Per concludere
Se vi siete divertiti ad uccidere un mostro dopo l’altro in giochi arcade come The House of the Dead o se siete fan di titoli run ‘n’ shoot farciti di humor simil-Metal Slug, lo stile arcade di Little Red Riding Hood’s Zombie BBQ sarà in grado di appassionarvi e farvi apprezzare questa chicca semi-sconosciuta nascosta fra il numero spropositato dei titoli per DS più conosciuti e sicuramente meno meritevoli. Difetti ce ne sono e forse sono più evidenti in questo titolo che in altri data la sua natura di budget game, ma l’immediatezza del gameplay e la stravaganza dell’idea su cui si basa l’intero gioco renderanno piacevoli le ore passate su questa piccola avventura. Sebbene il mio parere sia inesorabilmente compromesso dal fatto che adoro questo genere di titoli tanto assurdi ed insensati quanto divertenti, il lavoro dell’ignota EnjoyUp non deve essere minimamente sottovalutato.