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Mario Party Island Tour – Mario Party Island Tour

Dicembre 17th, 2013 Simone Cirimbilla
Recensione di Simone Cirimbilla pubblicata il 17/12/2013
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Mario Party è da moltissimo tempo uno dei franchise di Nintendo più apprezzati. Sin dal suo primo capitolo, uscito su Nintendo 64, Mario e i suoi amici hanno portato divertimento e risate nei saloni dei videogiocatori in un multiplayer che ha sempre riunito gli amici di fronte alla stessa televisione. Con l’avvento dell’online, c’è da dire che sempre più spesso i party game hanno perso mordente. Gli utenti ormai preferiscono giocare con gli amici attorno al mondo, piuttosto che invitare gente a casa per divertirsi e ridere un pomeriggio o una serata tutti assieme, ma nonostante ciò Nintendo è ancora convinta che quel tipo di passatempo sia il più sano e il migliore. Mario Party dunque prosegue anche dopo tutti questi anni, e probabilmente lo fa nel migliore dei modi, cioè spostandosi su console portatile, così da permettere di giocare assieme ad amici anche quando ci si trova fuori casa, grazie soprattutto al meraviglioso sistema download che permette a 4 giocatori di partecipare con una sola cartuccia di gioco.
 


Torre noiosa

Un po’ come in tutti i giochi di Mario, la storia è qualcosa solo di contorno, e in questo caso il contorno è anche stato minimizzato il più possibile. Bowser ha costruito una torre del terrore e la ha piazzata proprio accanto all’isola dei giochi di Mario e amici, disturbando così il divertimento dei cosiddetti “buoni”. Naturalmente ai nostri amici questo non sta bene, e si dirigono tutti assieme alla torre di Bowser per tentare di sconfiggerlo in questa esperienza a giocatore singolo. Purtroppo alla fine dei conti questo tabellone si rivela essere il più insulso e meno interessante dell’intera selezione. Pur ammettendo che Mario Party è essenzialmente un gioco dell’oca e bisogna quindi prenderlo come tale, il tabellone di Bowser è solamente una scalata verso l’alto, anche relativamente breve e totalmente priva di ostacoli, dove l’unica varietà consiste nella sfida di particolari boss ogni cinque passi o in alcuni minigiochi dove potremo decidere quale strada percorrere in bivi che poi, di fatto, non risultano in concreti differenze tra le due vie. Anche la difficoltà è assolutamente a livelli per neofiti, fino alla fine dell’esperienza perdere è praticamente impossibile, e il fatto che non ci sia un livello della CPU regolabile così come non ci siano minigiochi esclusivi per questa modalità o premi particolari rende questa modalità totalmente inutile da rigiocare, non proponendo alcuno spunto per fare altrimenti.

La festa è qui

Se la modalità a giocatore singolo è qualcosa da dimenticare, almeno tutto il resto del gioco è qualcosa che come minimo si avvicina parecchio allo spirito dei Mario Party precedenti. Certo, c’è da dire che le regole che avevano dato vita a questo bellissimo Party Game sono andate un po’ perse con il passare del tempo: originariamente infatti i tabelloni erano una caccia alle stelle, con un certo numero di turni da far passare e minigiochi che assegnavano monete con cui comprare gli oggetti, e il vincitore decretato a seconda del numero di stelle ottenute alla fine dei turni presabiliti. Ora come ora invece è diventato molto più simile ad un vero e proprio gioco dell’oca, dove i giocatori devono semplicemente arrivare per primi al traguardo e ogni tabellone presenta solamente un percorso ed ostacoli diversi. Vincere ai minigiochi alla fine di ogni turno darà ai vincitori degli oggetti da usare per avvantaggiarsi oppure per ostacolare gli avversari, ma è assolutamente indubbio che rispetto alla versione di caccia alla stella Mario Party gestito in questa maniera ha assolutamente perso mordente. Come già detto, in ogni caso, basta una sola cartuccia di gioco per permettere a ben 4 persone di giocare contemporaneamente, grazie alla modalità Download. Il multiplayer permette la selezione tra ben 7 tabelloni diversi, ognuno dei quali segna anche più o meno la durata della partita, così come anche se tale tabellone si fonda più sulla fortuna o sull’abilità, anche se tale classificazione il più delle volte risulta ben soggettiva.
A parte i vari tabelloni, comunque, come al solito è possibile cimentarsi anche nei singoli minigiochi, ottimi sia come qualità che come quantità. Da questo punto di vista i Mario Party difficilmente hanno mai deluso, e anche questa volta portano un mucchio di varietà, nonostante forse un po’ troppo spesso i minigiochi si risolvano basandosi sulla pura fortuna. Purtroppo è normale che ci siano minigiochi che hanno un esito a prescindere dall’abilità dei giocatori, e questo è accaduto anche in tutti i precedenti capitoli così come anche nella serie Wii Party, compreso l’ultimo nato per Wii U, sviluppato dallo stesso team di Island Tour. Purtroppo però i minigiochi funzionano come intercalare nei tabelloni, e per quanto possano essere divertenti o ispirati rimangono solo una buonissima ciliegina su una torta a cui forse non si riesce più a dare un buon sapore come una volta.


Scheda tecnica

E purtroppo, anche tecnicamente, Island Tour non si rivela al meglio delle proprie possibilità. Visivamente è come sempre molto colorato e appetibile, ma le animazioni sono ridotte all’osso e molto spesso riciclate dai precedenti titoli così come i modelli poligonali, mentre quello che dovrebbe essere il fulcro esclusivo di questa console, il 3D, viene totalmente abbandonato (forse anche a causa dell’uscita del 2DS) e il fattore tridimensionale non salta all’occhio quanto si vorrebbe, restando un semplice contorno privo di mordente. L’audio ci dona qualche musichetta simpatica che però verrà presto a noia, e anche ogni personaggio dispone solo di una decina di effetti sonori, uno per ogni situazione o stato d’animo. Unico punto forte è probabilmente la longevità, perchè come sappiamo fin troppo bene, finché ci si diverte con gli amici il gioco non finisce mai, e grazie alla modalità download questo è possibile in ogni momento, scelta senz’altro azzeccatissima. Consideriamo anche l’aggiunta dello streetpass, che in questo caso ci permetterà di sfidare ad alcuni minigiochi le persone che incontreremo per strada, e sicuramente molti dei lati negativi di questo titolo possono essere tralasciati per far spazio a qualche risata.


In conclusione

Mario Party Island Tour si rivela essere un capitolo senza mordente di una delle serie più amate di Nintendo. La modalità download che permette di giocare ovunque si voglia con altri 3 amici e una sola cassetta di gioco è una idea vincente, ma Mario Party è una serie che va ormai avanti da oltre 10 capitoli e ha bisogno di idee nuove e non passi indietro. Rendere la saga un semplice gioco dell’oca privo di regole particolari, come era una volta la caccia alla stella, è sicuramente qualcosa che fa scemare l’appeal del prodotto. I minigiochi sono numerosi e simpatici, ma tutto il resto è realizzato forse un po’ di fretta, soprattutto una modalità single player molto povera. Per quelli che hanno spesso amici con cui giocare è sicuramente adatto a passare qualche ora assieme tra risate e minigiochi tutti nuovi, ma per coloro che di solito giocano da soli o speravano in una modalità online, e soprattutto per coloro che speravano in un passo avanti rispetto ai capitoli precedenti, questo Mario Party rasenta la sufficienza, a voler essere buoni.

 

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Simone Cirimbilla

Simone Cirimbilla

Videogiocatore per passione sin dai tempi di Atari e NES, non ho mai abbandonato questo amore e ho avuto tutte le console più importanti sul mercato da allora. Tra una recensione e l'altra su Gamesource mi diletto a nutrire il mio spirito Otaku e traduco per il mio gruppo fansub Italian Sentai Subranger.


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