Mario Tennis – Recensione Mario Tennis Open

In tanti, ogni volta che esce un gioco di Mario, dicono che ormai la mascotte della Nintendo ha stufato. La critica è ovviamente sterile dato che parliamo di un personaggio che si destreggia in numerosi titoli, che sono in realtà molto diversi l’uno dall’altro, spaziando da Platform, a sportivi, a Giochi di ruolo, a Board Game, a Puzzle Game e quant’altro. La cosa che accomuna tutti questi generi diversi è appunto il semplice mondo di Mario e la presenza dei suoi personaggi, ma i quali, con la loro follia e con nuove regole tutte da scoprire, rendono il tutto dannatamente divertente. E questo, ovviamente, vale anche con i giochi di Tennis, di cui, grazie ai ragazzi di Camelot, abbiamo ora una nuova versione sul 3DS: Mario Tennis Open.

 

 

Un pulsante, mille azioni

Una volta inserito il gioco ci sarebbe da aspettarsi uno dei magnifici filmati introduttivi ai quali la Camelot ci ha sempre abituati con i giochi sportivi di Mario, ma stavolta non è presente. Passando oltre, raggiungiamo immediatamente il menu iniziale, dal quale potremo scegliere in quale modalità entrare: la modalità giocatore singolo (dentro la quale potremo scegliere tra Torneo, Esibizione, e Minigiochi), Multiplayer locale, Multiplayer Online, Streetpass, e Spogliatoio.
Naturalmente, sia giocando il torneo (in doppio o in singolo) per ottenere i trofei e sbloccare nuove coppe (solo 4 sono disponibili all’inizio ma ce ne sono altre da ottenere), sia giocando le esibizioni, è del gameplay principale di Mario Tennis Open che dobbiamo parlare.

Appena entrati in campo avremo subito un feeling di semplicità e immediatezza, non solo grazie al fatto che, sul touch screen, sono presenti dei tasselli con tutti i tipi di colpi che possiamo sferrare (Tiro diretto, Top Spin, Top Back, Smorzata e Pallonetto) col rimando ai relativi pulsanti e anche la possibilità di sferrare il colpo premendolo direttamente sullo schermo inferiore, ma anche per la presenza di un tasto, cioè X, che viene chiamato Colpo Base. Questo fantomatico Colpo Base è di fatto il migliore amico del casual gamer o di quei giocatori che devono ancora prendere confidenza con il gioco e i suoi controlli: premendolo, il nostro personaggio eseguirà automaticamente il tipo di colpo migliore a seconda della situazione in cui si trova, senza dover imparare la posizione degli altri tasti e a quali colpi corrispondano. E’ vero che inizialmente questo può far sembrare il titolo di una semplicità inaudita, ma nella realtà dei fatti la presenza di questo tasto, una volta acquisita una certa destrezza, è anche una grossa aggiunta nella strategia, poichè se il proprio avversario usa sempre il Colpo Base sarà molto semplice prevedere la sua prossima mossa, e grazie a questo nasce anche tutto un gioco di bluff e strategie alternative che possono far uso sia di questo pulsante, sia dei colpi singoli a nostra discrezione.

Una grossa delusione, però, è la mancanza delle Super, che fino alla Gamecube ci avevano accompagnati rendendo completamente diverso un personaggio dall’altro. Ora questa differenza è molto meno marcata: è rimasto solamente il diverso equilibrio di statistiche che appartiene ad ogni giocatore (per esempio Bowser è più incentrato sulla potenza mentre Yoshi sulla velocità), ma per il resto, le super sono state completamente rimpiazzate dal cosiddetto "Colpo di Fortuna". Capiterà infatti piuttosto spesso che, quando l’avversario risponderà al nostro colpo, comparirà da qualche parte sul nostro campo da gioco un cerchio che brilla di un certo colore. Riuscendo ad entrare in quel cerchio e premendo il pulsante del colpo corrispondente (ogni colpo ha un suo colore associato, oppure basta premere il pulsante del Colpo Base che corrisponderà automaticamente a quello esatto) sferreremo un colpo molto forte e dalla traiettoria difficile da prevedere. Questo, come abbiamo detto, tende purtroppo a togliere gran parte delle differenze tra i personaggi che c’erano una volta, ma riesce anche a portare un certo equilibrio e toglie la possibilità di personaggi troppo potenti.
Le partite sono conteggiate in maniera leggermente diversa dal solito: un match corrisponde a soli 3 game (al meglio dei 2), e durante il torneo, nelle fasi avanzate, invece di aggiungere i set semplicemente dovremo giocare più partite.

 

 

Passiamo ora ad un’altra divertentissima parte del titolo: i 4 minigiochi presenti. Contrariamente a quello che si possa pensare, sono estremamente ben fatti. Analizziamoli, quindi, nel dettaglio. 
In Tiro all’Anello eseguiremo degli scambi con un compagno e avremo un tempo limitato. Durante questo tempo appariranno, sopra o nelle vicinanze della rete, alcuni anelli e il nostro scopo è far passare la pallina attraverso essi durante gli scambi per accumulare punti. A ogni scambio gli anelli presenti si allargheranno sempre più e, naturalmente, più piccoli sono quando li colpiamo, più punti conferiranno, ma lo scopo principale per massimizzare il punteggio è quello di colpirne più di uno insieme.

Il secondo minigioco, probabilmente il più bello in assoluto, è Super Mario Tennis. In questo gioco palleggeremo al muro, ma in questo muro sarà presente uno schermo che mostrerà i livelli del primo Super Mario Bros. per NES. Il livello proseguirà da solo in avanti, senza la presenza di Mario, e noi con la pallina dovremo riuscire a colpire i mostri per ottenere più tempo e monete per ottenere punteggio. Naturalmente lo scopo del gioco è quello di arrivare alla fine del livello, dove si trova la bandiera, prima di perdere tutte e 3 le vite a disposizione finendo il tempo o non riuscendo a colpire una pallina di ritorno.

Abbiamo poi Scambi Stellari, dove palleggeremo con un Luma (lo Sfavillotto) su un campo che, ad ogni scambio, farà sparire delle zone di terreno, costringendoci ad avere un buon controllo della palla per non perderla e, nel frattempo, acquisire anche i punti che compariranno sul terreno. L’ultimo minigioco è Occhio alla Macchia, dove delle Piante Piranha ci lanceranno delle palle a non finire e noi dovremo cercare di rimandarle tutte indietro senza lasciare che l’avversario presente dall’altro lato del campo le colpisca. Oltretutto, ogni tanto, le piante spareranno anche delle palline di inchiostro e se falliamo nel colpirle ci macchieranno tutto lo schermo per alcuni istanti rendendoci la vita molto più difficile.

Passando oltre, il multiplayer, ben funzionante sia online che in locale (che richiederà, oltretutto, una sola cartuccia di gioco grazie alla funzione download), rimangono la modalità Streetpass e la modalità Spogliatoio. In quest’ultima potremo personalizzare il nostro Mii, personaggio anch’esso giocabile, con racchette e indumenti sbloccati grazie alle vittorie durante le coppe e le esibizioni, e comprandole nel negozio con i soldi ottenuti durante i minigiochi. Questi indumenti non serviranno solamente a personalizzare il personaggio esteticamente, ma ognuno di essi gli conferirà delle stats molto diverse, così da decidere anche diversi tipi di gioco da provare. Altri vestiti sono anche sbloccabili tramite una interessante iniziativa che vedrà, nel corso del tempo, la distribuzione tramite varie eventi di diversi QR Code, che scannerizzati con il 3DS sbloccheranno nuovi oggetti per il nostro Mii, così come anche nuovi personaggi come gli Yoshi di vari colori oltre al verde. Nella modalità Streetpass, per finire, potremo semplicemente affrontare in partita o in minigiochi i Mii delle persone che avremo incontrato per strada.

 

 

Grandi contenuti, grandi responsabilità

C’e’ da ammettere che in termini di contenuti veri e proprio, Mario Tennis Open si porta a livelli mai visti in un gioco di Tennis di Mario, sia come numero di coppe, sia come numero di personaggi, sia per campi e minigiochi. Graficamente il titolo fa, come sempre, ottimo uso dei colori e dello stile da cartone animato, dando un impressione ottima anche come modelli poligonali e animazioni, un frame rate stabilissimo e con un 3D che dona una profondità di certo non necessaria, ma comunque gradita e niente affatto fastidiosa agli occhi. C’e’ anche la possibilità, alzando la console in verticale, di giocare in "prima persona" e scegliendo dove colpire la pallina muovendo la console stessa, ma è un tipo di controllo piuttosto scomodo e inutile, e oltretutto, per qualche strana ragione, in questo caso il 3D viene disabilitato.

L’audio presenta musiche simpaticissime e adatte, nel più classico stile mariesco, con le solite voci dei personaggi che conosciamo e gli immancabili effetti sonori. Fa un po’ storcere il naso, però, la presenza di un doppiaggio (anche italiano) sul proprio Mii, che perde in questo modo parte della sua incarnazione di noi stessi.

 

 

In conclusione

Mario Tennis Open è, senz’altro, un altro ottimo acquisto da fare per la nuova console portatile Nintendo. Ben sviluppato tecnicamente, con tanti contenuti e soprattutto con un sistema che permette di giocare sia i principianti sia gli esperti, fa della sola mancanza di grande differenza tra i vari personaggi il suo unico, grande difetto. Racchetta alla mano, dunque: Mario vi aspetta online!

 

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