Marvel Ultimate Alliance 3 – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Uno degli ultimi atti del bonario presidente di Nintendo of America Reggie Fils-Aime prima che si ritirasse nel febbraio 2019 era stato quello di scommettere su Marvel Ultimate Alliance 3: The Black Order affermando come l’approdo e l’esclusività su Nintendo Switch fossero una grande opportunità. E lo era: l’ultimo capitolo (Marvel: Ultimate Alliance 2, conosciuto agli inizi con il sottotitolo Fusion) risaliva a dieci anni fa e non raccogliendo risposte esaltanti, Marvel aveva deciso di accantonare il progetto e riporlo in soffitta a prendere polvere.

Diciamolo: la serie Marvel non ha mai brillato particolarmente né verrà ricordata nella storia nel videogioco, rimanendo solo nella memoria di pochi eletti. Era, appunto, una serie di videogiochi piuttosto spensierati, dove la trama faceva da sfondo a botte da orbi. Un dungeon crawler “supereroistico” senza impegno, che nonostante tutto restituiva una buona dose di divertimento, specialmente se in compagnia.

È normale quindi che con l’incremento di popolarità dei supereroi, Fils-Aime (e Nintendo) si fossero interessati al progetto morente e unendo le forze avessero voluto portare il terzo capitolo di questa vecchia serie solo e soltanto sulla loro console, la Nintendo Switch, con tanto di benedizione della Marvel. I titoli esclusivi sono quelli che definiscono le console, in fondo, e perciò poco dopo l’annuncio che la serie sarebbe tornata Nintendo ha scelto di metterci la faccia, affermando come fosse una “grande opportunità”.

Marvel Ultimate Alliance 3 si pone come un soft reboot della serie, bensì come un nuovo punto di inizio sviluppato per l’occasione da Team Ninja: non c’è alcuna menzione dell’alleanza di cattivi capitanata dal Dottor Destino (Marvel: Ultimate Alliance) e nessuna Civil War sembra aver mai spaccato i supereroi in due fazioni (Marvel: Ultimate Alliance 2). A questo giro al centro di tutto ci sono le conosciutissime e abusate Gemme dell’Infinito – e dove ci sono le Gemme il Matto Titano, Thanos, non è mai molto lontano.

Marvel Ultimate Alliance 3 gemme

Da giocatori della prima ora della serie corale Marvel (e ancor prima), purtroppo dobbiamo dire che Ultimate Alliance 3 ci ha deluso e che la grande opportunità si è dimostrata un esperimento mezzo riuscito.

I primi personaggi a comparire sullo schermo sono i Guardiani della Galassia, portati al successo più dal film omonimo del 2014 diretto da James Gunn che dai fumetti dove sono nati. Star-Lord, Gamora, Drax, Rocket Raccoon e Groot sono come sempre in orbita nello spazio, quando captano una nave della razza aliena Kree abbandonata. Una volta dentro, e dopo aver abbattuto le prime minacce che fungono da tutorial abbozzato, scoprono che questa nave nasconde le sei Gemme dell’Infinito (Spazio, Tempo, Potere, Mente, Realtà, Anima) e che un’alleanza di cattivoni extraterrestri conosciuti come l’Ordine Nero è stata incaricata di recuperarli per conto di Thanos. Le gemme finiscono sulla Terra, e i Guardiani della Galassia entrano presto a contatto con gli eroi terrestri formando la Grande Alleanza, con il compito di recuperare le gemme prima che lo faccia Thanos. Questa è per sommi capi la trama di base da cui parte il terzo capitolo della saga Ultimate Alliance. Molto presto è proprio questa a rivelarsi come il punto debole dell’intera struttura del gioco che, con un effetto domino, finisce per investire molti altri aspetti come scrittura e personaggi.

Marvel Ultimate Alliance 3 personaggi

La trama è più un pretesto che altro e, nonostante la macro-storia rimanga sempre quella di recuperare le Gemme, la sua divisione in capitoli la fa apparire allo stesso tempo segmentata e lineare: da una parte, i capitoli sono molto diversi tra loro per luoghi e personaggi, spesso troppo fulminei per essere assaporati e caratterizzati, dall’altra il modus operandi è sempre lo stesso: uno dei cattivi pescati dal grande cestone Marvel ha preso possesso di una Gemma e deve essere abbattuto nella sua versione potenziata oltremodo dalla pietra. È ovvio anche dalla scelta dei boss come gli autori del gioco abbiano deciso di cavalcare l’onda del successo di Avengers: Endgame e dei film che hanno preceduto il gran finale della Infinity Saga, per cui il tutto diventa un festival di personaggi invitati spesso solo per un quarto d’ora.

È sui personaggi che si basa l’appeal del gioco; peccato che cambiando capitolo dopo capitolo risultino tutti abbozzati e presto dimenticati, contribuendo a una povertà generale che non permette alcuna carica emotiva. Insomma, la storia scorre ma il cuore rimane piatto: non c’è alcun pathos e il tutto è piuttosto prevedibile.

Marvel Ultimate Alliance 3 star-lord

Della scrittura si è occupato Marc Sumerak, ex fumettista della Casa delle Idee, la cui negligenza traspare soprattutto dagli stessi personaggi. Senza giri di parole, i dialoghi tra gli eroi sembrano infantili. Sembra che a parlare non sia Captain Marvel, ma una bambina di cinque anni che ha da poco indossato il mantello, curiosa ma inesperta. Parlano con voci non proprie e non doppiate, ponendo domande che ci sono apparse quasi sempre sciocche e piccole minuzie non rispettate come dare del “lei” a sovrani imponenti come (per esempio) Freccia Nera. La poca cura appare chiara anche dal fatto che gli eroi parlano in modo uguale: non c’è un solo dialogo unico tra i personaggi. Non accadrà nulla se Spider-Man parla con Venom (uno dei suoi arcinemici) o se usando Daredevil si proverà a parlare con l’ex fiamma Elektra (come invece accadeva nei precedenti capitoli), arrivando spesso a creare situazioni imbarazzanti che sarebbero dovute essere considerate in fase di sviluppo, data anche l’apparente serietà del progetto (per correttezza, c’è da dire che questa cacofonia si presenta solo durante le parti “giocate” e non le cut scenes, in cui la scrittura ci è sembrata adatta alla situazione).

Marvel Ultimate Alliance 3 scrittura
Avremmo gradito dialoghi unici come nei giochi precedenti.

Il gameplay non si discosta molto dai precedenti titoli: è rimasta immutata la possibilità di controllare fino a quattro eroi a scelta dal ricco roster di circa 30 personaggi, da Captain America a Spider-Man passando per eroi al debutto come Star-Lord, Crystal, Spider-Gwen e Elsa Bloodstone, formando così un team con dei bonus diversi a seconda dei membri. Ogni eroe dispone di un attacco leggero (tasto Y), un attacco pesante (X), salto o volo (B) e di quattro attacchi speciali potenziabili (R, il primo disponibile da subito, gli altri tre ogni cinque livelli fino a livello 20) da concatenare contro orde di nemici. Se la particolarità del secondo capitolo erano le accennate fusioni, ovvero mosse finali combinate tra due eroi, qui ogni personaggio ha la sua peculiare mossa chiamata Estrema, che è possibile effettuare o da soli con L+R quando la barra gialla è piena o insieme ad altri eroi che hanno la barra piena si uniscano alla festa (premendo i tasti L+R per ogni personaggio) portando la devastazione su schermo.

Marvel Ultimate Alliance 3 shadowland

Il titolo vira verso un taglio RPG più netto attraverso una vasta sferografia esagonale per potenziare collettivamente gli eroi anziché preferire un miglioramento alle singole caratteristiche che rendono un eroe utile in battaglia (come la rigenerazione di Wolverine nel secondo capitolo) e l’utilizzo di alcuni cristalli colorati chiamati ISO-8 con cui è possibile personalizzare ciascun eroe e aumentare statistiche come forza, resistenza, energia o effetti più fantasiosi.

Ai boss e ai nemici più forti è stata aggiunta una barra viola subito sotto quella rossa della vita, chiamata barra del barcollamento. È una meccanica chiave di Marvel Ultimate Alliance 3, in quanto bisogna svuotarla prima di iniziare a fare danni ingenti al nemico. Essa si svuota più velocemente con attacchi pesanti o con i cosiddetti attacchi Sinergia, vale a dire attacchi speciali in combo con un altro eroe (tasto ZR), più potenti ma più esosi sulla classica barra blu. A nostro avviso la barra del barcollamento si presenta come uno dei punti più dolenti del gioco: è in tutto e per tutto uno scudo da superare e una volta sfondato non ripaga il giocatore: la barra viola, infatti, si ripristina in un batter d’occhio – troppo poco per gli sforzi fatti e, soprattutto nelle fasi iniziali del gioco, è facile che si arrivi a secco alla parte clou, perché tutto il potere dell’eroe in carica è servito per svuotare la barra viola. La barra del barcollamento è in sostanza una meccanica noiosa e perditempo che mal si sposa con la difficoltà impegnativa del titolo.

Marvel Ultimate Alliance 3 boss
L’infausta barra del barcollamento.

Stranamente difficile in entrambe le due modalità (“amichevole” per i meno avvezzi e “potente” per i sicuri di sé), infatti, Marvel Ultimate Alliance 3 perde quella spensieratezza che contraddistingueva i fratellastri a favore di una maggior strategia e un frequente uso delle schivate (tasto L), al contempo cozzando con una difficoltà resa quasi artificiale per tre motivi: uno, la scelta di includere la barra del barcollamento; due, una poca chiarezza delle meccaniche sbolognando il giocatore alla sezione consigli; tre, il fatto che – al contrario agli altri titoli del sottogenere “col mantello” – gli eroi non aumentino in automatico di livello. Per ovviare a ciò, Team Ninja ha inserito i cosiddetti cubi ESP., degli oggetti che a seconda della taglia (S, M, ecc.) rilasciano esperienza per far salire manualmente di livello gli eroi.

Marvel Ultimate Alliance 3 boss
Dormammu, o come NON si fa un boss.

Facciamo un esempio pratico: Spider-Man si aggiunge quasi all’inizio del gioco al livello 5 e si decide di preferire altri eroi al Tessiragnatele. Arrivati a metà gioco, alcuni personaggi (come il capitolo) saranno al livello 20 ma si è cambiata idea, si vuole utilizzare Spider-Man. Peter però sarà rimasto al livello 5 e quindi dovrà salire di ben 15 livelli attraverso i cubi – sperando di averne abbastanza. Il gioco, infatti, è abbastanza preciso e un livello al di sotto di quello consigliato renderà il gioco molto più difficile e di conseguenza il personaggio molto più fragile. In pratica bisogna fare un’accurata selezione degli eroi: alcuni rimarranno irrimediabilmente indietro oppure; se (giustamente) se ne vogliono provare la maggior parte bisognerà “sprecare” tutti i cubi ESP. a disposizione (non potendo però potenziare più alcunché dopo).

Marvel Ultimate Alliance 3 gemme
Le prove Infinity sono a parte dall’avventura principale.

Il rispetto del livello consigliato appare ancora più importante per le prove Infinity, missioni e sfide secondarie che di sicuro hanno il compito di allungare l’esperienza in Ultimate Alliance 3. Spesso riguardano il risfidare un boss già incontrato (più potente), uccidere 200 nemici, fino ad arrivare a sfide con diversi malus e in “solitario” in cui è possibile utilizzare un solo eroe ed essere premiati con un costume alternativo. Gli unici costumi che siamo riusciti a sbloccare – anche a causa di queste restrizioni sopra elencate – dopo due missioni in solitaria con Capitan America e Spider-Man, ahinoi, sono state mere palette swaps, ovvero cambi di colore senza alcun altro sforzo grafico. Un gran peccato, che non fa ben sperare per i costumi che sbloccheremo quando ne avremo l’occasione.

Marvel Ultimate Alliance 3 skin
C’è poco da alzare il pollice, Spidey: è una reskin.

Presente e gradita la co-op, sia locale che online, con cui è possibile far prendere ad un amico il controllo di un eroe in ogni momento. Questo genere di titoli in cooperativa assumono un altro gusto – l’unica critica da muovere in questa modalità è la telecamera, che non aiuta in un gioco sregolato come questo.

I problemi elencati, infine, ricadono sui boss, che sono spesso a più fasi e con una barra del barcollamento chilometrica, che finiscono per essere più tediosi che divertenti, provare per credere. Sì, forse il punto della questione è che Marvel Ultimate Alliance 3, a causa di alcune scelte che lo fanno inciampare su sé stesso, finisce per essere troppo superficiale e poco divertente, diventando quasi un profano del genere.

Marvel Ultimate Alliance 3 scrittura
Davvero?

Per quanto riguarda le prestazioni, Nintendo Switch regge abbastanza bene la prova su strada sia in modalità docked che portatile sebbene i caricamenti, purtroppo, vadano dai 30 secondi fino a sfiorare i 37 certe volte per caricare la partita o le prove Infinity. L’upgrade grafico è evidente (sono anche passati 10 anni) grazie anche allo stile fumettoso del cell shading utilizzato per i personaggi e in generale la console ibrida di Nintendo si è ben comportata durante le frequenti scene caotiche senza cali di frame, ma l’apparato si mostra datato, con aree poco esplorabili e sempre lineari. In modalità portatile portare gli eroi a spasso comporta un crollo della risoluzione a 540p dai 720p docked (ad occhio). Corollano il tutto bonus come informazioni sui personaggi che appaiono commentati da Rocket e gli altri Guardiani della Galassia, musiche originali e concept arts degli eroi che formano la Grande Alleanza.

Marvel Ultimate Alliance 3 alleanza


Marvel Ultimate Alliance 3 poteva essere la grande opportunità di Nintendo e invece si è rivelata essere una cocente delusione che non accontenta i fan più esigenti della serie, le cui cause si possono riscontrare in una scrittura scialba che banalizza i tanti eroi portati su schermo. Una trama che lascia impassibili e un gameplay altalenante oscurano del tutto i lati positivi del titolo, impantanandosi in boss barbosi a causa della spregevole barra del barcollamento e una fatica generale nel provare tutti i personaggi. Visto anche e soprattutto il prezzo di lancio, al pari di un titolo AAA, da appassionati Marvel avremmo preferito vedere una serietà maggiore invece che la frivolezza (forse) nata dal successo del Marvel Cinematic Universe e convinto, per questo, in un riscontro garantito del titolo.

6.5

Pro

  • Roster ricco
  • Co-op locale e online
  • Le sfide Infinity allungano l'esperienza di gioco

Contro

  • La barra del barcollamento è un grande no
  • Scrittura debole, dialoghi banali
  • Telecamera ballerina, specialmente in 2
  • Boss tediosi
  • Audio stranamente basso
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