Metin2 – Recensione Metin2

Metin 2 è un gioco che, come la maggior parte dei mmorpg in uscita negli ultimi anni, porta con sé lo stampo di una casa produttrice coreana: la YMIR. Niente di nuovo insomma, se non per il semplice fatto che si tratta di uno dei pochi Mmorpg completamente tradotto in lingua italiana. Premetto che la recensione seguente valuterà il gioco in base alle funzionalità della versione italiana, anche se la differenza con la controparte orientale o americana può risultare davvero minima e principalmente relativa alla gestione più che ai contenuti.
Metin ha una classica ambientazione fantasy, dove 3 imperi si scontrano per il controllo dei Metin appunto, rocce provenienti dal cielo che contengono un enorme potere. Ci troveremo infatti immersi in una terra dominata da creature leggendarie, maghi, guerrieri ed esseri divini più propriamente chiamati GM.
All’avvio del client accederemo alla classica schermata di login e, di conseguenza, alla creazione del nostro primo alter ego digitale. Noteremo con amarezza che non sarà possibile caratterizzare il proprio personaggio, ma saremo invitati a scegliere tra quattro differenti modelli predefiniti, ognuno rappresentante una classe diversa tra cui l’immancabile, possente Guerriero, il Ninja dotato di grande agilità, la Shamana dominatrice delle forze della natura ed infine il Sura, possessore delle arti oscure.

Un occhiata al gameplay

Impareremo in pochi attimi a padroneggiare il sistema di controllo, il quale risulta essere intuitivo e poco elaborato, ma che riserva una componente interessante: non si limiterà ad un semplice punta e clicca bensì, grazie alla pressione della spacebar ed all’utilizzo delle frecce direzionali, ci permetterà di infliggere attacchi manualmente, unendo il tutto alle classiche skill con effetti speciali ed esplosioni varie.
Il PVE risulta essere piuttosto semplificato, presentandoci un qualcosa di "già visto", ma allo stesso tempo dimostrando che un buon sistema di combattimento, combinato all’attacco in gruppi da parte delle creature ostili, riesce a dare risultati discreti, almeno per le prime ore di gioco. Tutto sommato è un sistema che inizialmente può divertire ma che, con il passare del tempo, sprofonda nella noia più totale per via di una ripetitività tale da non permettere un vero e proprio stile di gioco personalizzato, sia a livello PvE, in cui si dovrà praticare un farming estremo, sia a livello di PVP, dove non capteremo la differenza tra un combattimento e l’altro.
Parlando proprio di PVP, la possibilità di sfidare un’ altra persona in carne ed ossa è selezionabile al raggiungimento del quindicesimo livello, dopo il quale sarà possibile con un apposito "gump" invitare l’amico (o il nemico) ad intraprendere una battaglia, con il solo rischio (questo ai livelli più alti) di perdere qualche oggetto/soldo, mantenendo intatti i propri punti esperienza. E’ presente inoltre una rudimentale forma di RvR che contrapporrà le 3 fazioni in gioco, dando vita a scontri di piccola entità e di discutibile qualità.
Queste scelte sono tipiche delle realizzazioni più recenti, i cui produttori, per evitare perdite tra la propria utenza, limitano le possibilità di interazione, riducendo gli scontri a schermaglie innocue in cui i player difficilmente possono perdere qualcosa di prezioso.
Abbiamo inoltre un sistema di gilda non molto differente dai titoli di origine orientale, dove possiamo semplicemente fondare un "party" permanente assieme ad altre persone ed organizzare scontri di gruppo contro le fazioni ostili, senza la possibilità di fondare veri e propri regni con sistemi di conquista o altre attività che possano rendere il possedere un clan interessante e competitivo.
Passando alla gestione delle quest, i giocatori più esperti si accorgeranno subito della grandissima linearità di quest’ultimo aspetto: l’unica cosa che distingue una missione dall’altra infatti è il solo nome dell’ NPC da cui dovremo accettarla. Sembrerà quasi che tutti i player non giocanti si siano messi d’accordo per assegnarci gli stessi incarichi, che consisteranno in “Uccidi x mostri e ritorna da me.” oppure “Uccidi x mostri e vai da…”.
Inoltre il sistema quest è presente solo fino al livello 60, dopo di cui non saranno più presenti incarichi (e per fortuna…), costringendo quindi il giocatore a dover uccidere in continuazione le creature sparse per il mondo per riuscire di avanzare fino al raggiungimento del livello successivo.
Sin dalla nascita del server italiano, lo staff ha promesso assistenza ed una grande quantità di eventi speciali: ebbene del primo possiamo affermare che nessun oggetto perso dagli utenti per via dei continui crash del server è mai stato rimborsato, oppure si è visto solo dopo continue lamentele di massa una piccola azione, effettuata per calmare le acque. Parlando invece degli eventi che si sarebbero dovuti organizzare, ne possiamo constatare un bassissimo numero oltre ad una realizzazione pessima e mal gestita.

Item Shop… Stranamente tu

Come di norma, un gioco che promette un’esperienza gratuita non può fare a meno del ben amato item shop. Ebbene, Metin2 presenta un sistema di acquisti molto penalizzante nei confronti dei non paganti, a causa della presenza di oggetti quasi sempre determinanti nell’esito di una battaglia e che, perlopiù, non è possibile reperire all’interno del mondo di gioco dai loot o da quest varie, ponendo così il giocatore deciso a vivere l’esperienza ludica senza toccare il portafoglio penalizzato dinanzi ai colossi che ogni mese sono disposti a spendere anche solo trenta euro per rifarsi il guardaroba.

Grafica e Sonoro

Il territorio in cui ci sposteremo sarà poco caratterizzato per via della semplicità con cui sono stati strutturati gli elementi e le barriere naturali. Possiamo da subito notare, infatti, che il paesaggio che ci circonda è graficamente scarno: perlopiù ci muoveremo in zone deserte, prive di spessore per via della scarsa cura per i dettagli. Nonostante ciò le texture di armi ed armature tutto sommato sono all’altezza, regalando al giocatore soddisfazione nel comprare un accessorio che, oltre ad essere "potente", può anche considerarsi di bell’aspetto.
In controtendenza al resto, questo titolo presenta un comparto di animazioni nel complesso abbastanza fluido, in aggiunta ai piacevoli effetti generati dalle skill e dalle magie castate dai vari PG, amalgamando il tutto con un sonoro piuttosto scadente il quale riuscirà ad avere l’effetto di spezzare le nostre entusiasmanti avventure scenografiche proprio nei momenti più frenetici.

Tecnica:

Graficamente scarno, a parte alcune eccezioni quali gli oggetti, accompagnato anche da un sonoro scadente ed un interfaccia troppo semplice. Inoltre diversificati bug causati dal crash continuo dei server rendono il gioco frustrante. Tremenda anche la gestione ed il supporto da parte di GameForge

Crescita:

La componente principale è senza dubbio il grinding estremo che diventa prerogativa necessaria per salire di livello. In poche parole, ripetitivo e noioso.

Interazione:

Componente PVP poco varia ed impossibilità di erigere costruzioni proprie. Sistema di gilde inutile e mancanza totale di interazione con il territorio.

Lore:

Un mondo fantasy tutto sommato accettabile, ma la presenza di quest troppo semplicistiche danno poca credibilità ed immersività nell’esperienza di gioco.

Mondo:

L’a
ssenza di una vera e propria vita politica, e di elementi che possano dare credibilità al gioco, portano il player all’unico obiettivo del farming estremo e di un PVP stancante e senza penalizzazioni adeguate.

Voto complessivo:

Seppur il sistema di combattimento offra spunti particolarmente interessanti, il fine del gioco rimane il farming e la crescita di livello. Frustrante, noioso e sbilanciato per via dell’item shop che offre ai giocatori armi ed armature non presenti tra mostri e quest. Impossibile dire che non contino questi fattori, dato lo stile puramente item based che dà vita al mondo di Metin 2.Inoltre l’inesperienza dello staff fa sì che nessun evento sia reso interessante al punto di intrattenere i giocatori, in aggiunta al poco aiuto che rendono a quest’ultimi in caso di difficoltà.

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