Milanoir – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

A chi è appassionato di serie televisive sembra normale la comparsa nell’elenco dei titoli già visti, o ancora da vedere, serie come “Romanzo Criminale” o “Gomorra” che ci hanno visto eccellere nel mondo. La maggior parte degli spettatori però non sa che il precursore di queste tipologie di media è quello che amorevolmente viene definito Poliziottesco, o poliziesco noir, un filone degli anni ’70 – ’80 che porta con se un carico di azione, sangue, violenza e cattiveria a cui oggi non siamo più abituati. Era un genere crudo, fatto di una cattiveria vicina alla realtà criminale vera e non a quella scimmiottata nelle serie odierne: per capirci, prima si spara e poi si fanno le domande.

Il team tutto italiano Italo Games ripropone in maniera dettagliata questo filone con Milanoir ,già disponibile su Steam e oggi approdato anche su Nintendo Switch grazie anche al supporto di Gambitious Digital Entertainment.

Il team di sviluppo si è concentrato sull’esaltazione, anche grazie a una grafica pixellosa, dell’atmosfera noir e violenta del genere cinematografico di cui abbiamo parlato poc’anzi. In Milanoir i cattivi sono cattivi veri, e non si fanno problemi a uccidere chiunque si pari sul loro cammino: donne, vecchi, innocenti e persino bambini.

Il giocatore impersona Piero, un tipo losco e che non si fa troppi problemi quando c’è da entrare in azione. Proprio a causa dello sconsiderato comportamento di Piero e del suo grilletto facile, un innocente finisce morto ammazzato. Sembra quassi eticamente accettabile, quindi, che una soffiata anonima conduca la polizia sulle tracce del protagonista e, di conseguenza, lui a San Vittore.

Milanoir

Tra risse durante l’ora d’aria, pestaggi da parte dei secondini, fughe a bordo di lambrette e alfette si snoda l’avvincente trama che vi vedrà passo dopo passo dipanare l’intricata matassa che compone la storia di Milanoir. Sarebbe troppo crudele darvi altre anticipazioni, ma sappiate che al netto di banalità e cliché, per sette ore potrete godere di una storia piacevole, curata e cruenta.

L’epilogo poteva anche essere meno prevedibile, ma in fondo è comprensibile: non è certo sull’effetto sorpresa che il genere polizziottesco ha fondato il suo impero.

Milanoir

Per quanto riguarda il gameplay la cosa si complica. Milanoir è stato sviluppato per essere utilizzato su PC tramite la piattaforma Steam. Questo significa che il gameplay è pensato per tastiera e mouse, e infatti con questa accoppiata restituisce davvero molte soddisfazioni. Demandare allo stick sinistro di Nintendo Switch la responsabilità di fungere da mouse è troppo, e il risultato è meno pulito di quello che dovrebbe essere.

Lo stick sinistro, il pulsante dorsale per la ricarica e per il fuoco, e quello per la schivata, funzionano a dovere anche su Switch, ma purtroppo il danno fatto dallo stick destro è pesante. Il team di sviluppo viene incontro al giocatore fornendo una sistema di mira assistita che però, anche se tarato su massimi livelli, non basta a colmare il divario tra l’utilizzo del mouse e quello del Joy-Con destro.

Milanoir

È un peccato dato che in sé il gameplay, grazie anche alla grafica retrò, regge bene: per fortuna dopo qualche ora di utilizzo ci si abitua e si riesce a compensare in maniera decente. Ad accentuare il disagio troviamo però anche un livello di difficoltà sbilanciato e tarato verso l’alto. In alcuni punti del gioco, infatti, la situazione diventa frustrante: ciò è dovuto a una richiesta di precisione elevata a fronte di una serie di comandi imprecisi. Per fortuna i salvataggi automatici sono davvero frequenti e questo non costringe il giocatore a rifare lunghe sessioni di gioco.

Interessante anche la possibilità, separando i Joy-Con dalla console, di affrontare l’avventura in due, esattamente come avveniva nei film degli anni settanta in cui il protagonista era sempre affiancato da una spalla, quasi sempre biondo e con i capelli lunghi e i baffi folti.

Milanoir

Peccato per la scarsa varietà di armi a disposizione che, a parte le molotov e la Magnum (classico retaggio che poggia le basi ne: “Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan”, Nd.R.), offre ben poco con cui divertirsi. Per fortuna le sette ore circa di avventura scorrono bene in maniera fluida, grazie a scenari variopinti e ben disegnati e inseguimenti a bordo dell’Ape Piaggio,  e l’azione non si fa certo desiderare. Buone le boss fight, che costringono il giocatore a studiare i pattern di movimento dell’avversario, pena una morte certa e cruenta.

La grafica è perfettamente in linea con la trama e l’atmosfera del gioco, e risulta estremamente efficace e curata pur essendo estremamente pixellosa. Le animazioni risultano fluide e precise, e i personaggi comprimari sono tutti molto ben caratterizzati. Troviamo posto per alcuni cliché del genere, con i nomi propri classici che rimandano facilmente a serie tv note: abbiamo Ciro, Tony, Il torinese, l’africana e naturalmente Piero. La malavita della prostituzione è la Bauscia, e la polizia diventa la Pula: una cura del dettaglio che abbiamo apprezzato.

Milanoir

La colonna sonora, poi, è incredibilmente fedele alla saga cinematografica del genere negli anni ’70 e risulta piacevole, coerente e perfetta come sottofondo per tutta la nostra avventura senza mai essere troppo invasiva e sottolineando con effetti sonori ben caratterizzati i momenti topici della trama di Milanoir. Insomma, un lavoro decisamente ben fatto.

Milanoir


Milanoir è un ottimo esempio di come un lavoro italiano possa far piacere al mondo un genere trascurato ormai come il poliziesco noir anni ’70. Un genere cosi pulp è stato ottimamente trasposto dal team di sviluppo, Italo Games, ottenendo un ragguardevole risultato finale. Peccato per le imprecisioni dei controlli e il livello di difficoltà altalenante, difetti che precludono a Milanoir un ingresso trionfale nel panorama mondiale indie. Nonostante questo siamo certi che il titolo farà breccia nel cuore di molti, esattamente come ha fatto nel nostro.

7.8

Pro

  • Ottimo utilizzo del genere
  • Buona la trama
  • Ottimo il comparto audio e video
  • Interessante il contenuto

Contro

  • Gameplay non studiato per Switch
  • Difficoltà mal tarata
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