Monster Monpiece – Monster Monpiece

Benvenuti signori e signore nel paradiso del fanservice: se c’è qualcosa di innegabile, è sicuramente che Compile Heart voglia bene ai suoi fan, soprattutto ai maschietti. Il loro ultimo lavoro, Monster Monpiece è per buona parte un glorioso susseguirsi di ragazze provocanti disegnate in stile manga, una più bella dell’altra, una più svestita dell’altra. Ma andiamo per gradi. Per chi di voi, maliziosi lettori, non avesse già chiuso questa recensione e fosse volato a comprare questo gioco, vediamo un po’ più in dettaglio di cosa si tratta.

Un po’ di ambientazione

Monster Monpiece racconta la storia di May Esperio, alunna dell’accademia di Kanugava, e del mondo di Yafaniel nel quale oltre agli esseri umani vivono le Monster Girls, una particolare razza dotata di poteri sovrannaturali legati alle carte nelle quali vivono. Gli studenti dell’accademia studiano le carte e le Monster Girls per poterne dominare il potere e difendere il mondo. La storia inizia con May che, insieme alle sue amiche Elza e Karen, partono per un viaggio verso un’accademia vicina: durante il tragitto, il gruppetto viene attaccato da una misteriosa donna ed Elza diventa “Lost” per salvare May. Diventare “Lost” significa cadere vittima di una maledizione che affligge l’intero pianeta e colpisce sia gli esseri umani che le Monster Girls.

Da quel momento, Elza si prodigherà a collezionare i Magus Quartzes (cristalli utili a liberare l’afflitto dalla maledizione) sparsi nelle varie città, mettendo a repentaglio la sicurezza dell’intero pianeta e la timida e goffa May. Grazie anche all’intimo legame con la sua Monster Girl Fia, trova la risolutezza e il coraggio necessario per intraprendere un nuovo viaggio all’inseguimento della sua amica nel tentativo di salvarla.


Card Battle con un po’ di RPG

La storia si svolge su una mappa lungo percorsi tracciati quindi non avremo grandi possibilità esplorative se non qualche bivio di tanto in tanto. In ogni luogo in cui ci fermeremo, potremo affrontare un avversario oppure recuperare soldi, oggetti o carte. I menù sono accessibili in ogni momento, ad eccezione dei combattimenti e al loro interno troveremo tutto quello che ci serve:  negozi dove comprare nuove carte, il deck editor, la nostra collezione, una sezione dove testare il mazzo e un’altra dove potremo sfidare altri Master online.

Uno dei punti deboli di Monster Monpiece è proprio uno dei più importanti, il combattimento. I duelli si svolgono su una griglia larga sette slot e alta tre. La parte sinistra della griglia, quella 3×3 colorata di blu, è il nostro territorio e potremo schierare lì le nostre unità, mentre la parte destra, il 3×3 rosso, è il territorio del nostro avversario. Tra le due parti troviamo una striscia 1×3 che è territorio neutrale. All’inizio di ogni turno potremo schierare una carta a seconda del mana a nostra disposizione e ogni turno successivo quell’unità andrà avanti di una casella fino a scontrarsi con un’unità avversaria che si muove nel senso opposto ma lungo la stessa linea. Quando un’unità riesce a percorrere tutta la strada dal punto in cui viene schierata fino alla fortezza avversaria, ha la possibilità di infliggere danni diretti e, se sono abbastanza danni, di vincere la partita.

Le carte a nostra disposizione sono la trasposizione delle Monster Girls incontrate lungo il tragitto e possono essere divise in quattro categorie: Melee, Ranged, Buffers e Healers. Combinare i tipi di carta e il tempismo con cui giocarle e schierarle è la chiave per la vittoria, ma a parte qualche vago elemento strategico la profondità del gameplay si esaurisce tutta qui e diventa noiosa abbastanza in fretta. A poco servono il posizionamento strategico e il tipo di “elemento” delle carte giocate o delle skill di qualche carta (non sono attivabili a piacimento ma come risultato di una azione) per rendere appassionatamente il gameplay.

Il Rub System

Eccoci finalmente a parlare di ciò che veramente interessa a tutti. Le donnine nude. Beh, quasi nude. Inizialmente vestite, poi parecchio svestite, ma solo se siete bravi a lavorare di mano. Ecco, ora tutti a pensare male e a immaginarsi chissà cosa. Lasciate che vi spieghi. Per sbloccare il potenziale delle nostre Monster Girls, avremo la possibilità di spendere dei punti per attivare il First Crush  Rub, ovvero di conseguire il level up delle nostre compagne toccando i punti giusti. Attivando questa modalità, vedremo l’artwork della carta in fullscreen verticale in tutta la sua bellezza. Sulla sinistra c’è una barra indicatrice del “piacere” provato dalla Monster Girl mentre noi inizieremo a toccarla, accarezzarla e sfiorarla attraverso il touchscreen frontale e quello posteriore della PSVita. Se saremo bravi abbastanza da farle provare il piacere supremo, lei farà level up, guadagnerà punti di statistica ma la cosa più importante è che cambierà art, diventando sempre più nuda e provocante. Dal momento che ogni Monster Girl è diversa, starà poi a noi trovare le strategie giuste per procurare piacere a tutte loro in modo diverso. Purtroppo per noi, Idea Factory che ha distribuito il gioco ha pensato di eliminare alcune carte dalla versione europea e americana del gioco perché troppo provocanti

Torniamo a noi

I dialoghi sono ben curati e sono stati lasciati in lingua giapponese, i disegni sono eccezionali e immergono bene il giocatore nell’atmosfera comico-osé del gioco. Ci sono molte cutscenes che rendono la storia narrata in modo avvincente. I combattimenti non siano eccelsi da un punto di vista di gameplay, sono comunque ben curati con appena qualche calo di FPS quando troppe cose succedono insieme sul campo di battaglia.

Tutto sommato, Monster Monpiece non è un gioco malvagio. Di certo non vi cambierà la vita, ma qualche ora di svago è assicurata. Mettiamola così: se cercate il gioco di carte perfetto, o una bella storia entusiasmante, allora questo gioco non fa per voi. Ma se cercate un po’ di calore in una triste e fredda giornata di pioggia, allora Monster Monpiece è un must have.

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