Motorhead – Recensione Motorhead

Illusioni Digitali

Se non avete mai sentito parlare degli sviluppatori svedesi Digital Illusions, almeno avrete sentito parlare della Gremlin Interactive e del suo illustre passato. Bene, sappiate che Motorhead è sviluppato dalla Digital Illusions e distribuito dalla Gremlin, ed è forse uno dei giochi più innovativi che ci sia mai capitato di vedere. Uscito nel 1998, riusciva a stupire più di un videogiocatore grazie al suo concentrato di qualità complessiva e, soprattutto, di  velocità. E in questa versione PC la velocità abbonda: sia in senso di grafica che in senso letterale. Se vi state aspettando il solito gioco di guida senza identità allora potete anche voltare pagina, perché non potete proprio immaginare di che cosa stiamo parlando. Quello che abbiamo davanti è un titolo magnetico, che cattura il giocatore inerte abituato a ben altri scenari e lo inietta con violenza in una dimensione totalmente differente.

I circuiti di gara in Motorhead non sono semplici circuiti di gara…

 

Blade Racer

Il gioco è ambientato in un futuro prossimo, preso in prestito un po’ da Blade Runner e un po’ da Robocop, dove grattacieli si ergono su un orizzonte nebbioso causato da fumi industriali e i limiti di velocità sulle strade sono solo una bazzecola. In questo mondo dove ci troviamo catapultati saremo piloti che prenderanno parte al campionato, che prende il nome di Transatlantic Speed League (TSL), una competizione dove chi crede di poter andare lento per non correre rischi è tagliato fuori. Il campionato si articola in tre divisioni in cui, manco a dirlo, bisognerà dominare per riuscire ad accedere alla successiva. Ovviamente all’inizio avremo a disposizione solo tre auto e due circuiti, e di conseguenza sarà necessario darci dentro per riuscire a vincere e sbloccare auto più veloci e nuovi circuiti.

Le ambientazioni sono fortemente evocative e spaziano da autostrade che sfrecciano in enormi agglomerati urbani a strade costiere mediterranee, arrivando addirittura a una città industriale che pare uscita da 1984 di Orwell. Anche le auto sono di buona varietà, differenziate fra loro per nome e caratteristiche (le prime auto a disposizione di certo non brilleranno per velocità e accelerazione). Ovviamente, sarà disponibile una modalità Arcade, Quick Race per chi vuole correre subito con le ultime impostazioni salvate, Time Attack per sfidare il cronometro e naturalmente Multiplayer per sfidare in Internet i piloti più veloci di tutto il mondo. Se siete già in fibrillazione per quanto già scritto, sappiate che quello che sorprende maggiormente in Motorhead è il sistema di controllo. Arcade, direte voi. Sì e no.

Per quanto controllare le auto sia abbastanza immediato e "indolore" per quanto riguarda la curva di apprendimento, la fisica presenta alcuni elementi simulativi. Infatti le auto non saranno propriamente "incollate" alla strada come in molti giochi arcade, ma sarà anche possibile che sbandino e diminuiscano di aderenza quando passeremo in tratti sconnessi o  quando usciremo fuori di pista, richiedendo al giocatore tutta la sua abilità per controllare il veicolo. Infine, un’ulteriore chicca è rappresentata dall’IA: gli avversari sono estremamente competitivi, estremamente aggressivi ma anche estremamente "umani", ciò significa che vi daranno filo da torcere in gara, ma anche che sarà possibile che commettano errori, magari anche ostacolando gli altri avversari controllati dalla CPU proprio per ingaggiare una battaglia testa a testa con voi. La competizione, in Motorhead, non scarseggia di certo.

Situazione un po’ "Griffiniana": "Oh-oh! Lois? Mi sono perso di nuovo!"

 

Veloce all’inverosimile

Prima parlavamo di velocità in senso di grafica. Per il semplice motivo che il titolo Digital Illusions muove scene da framerate all’ordine dei 60 frame al secondo. E senza rallentamenti di sorta. Ciò è dato dall’eccellente motore grafico che, fra l’altro, non necessita assolutamente di schede grafiche hardware accelerate! Non ci credete? Gli sviluppatori infatti hanno lavorato duramente per creare delle routine grafiche 3D che potessero permettere a tutti i gamers di godere dell’ottima grafica di questo titolo anche su obsoleti processori Pentium II. Quando si dice la generosità!

Considerando soprattutto che Motorhead è un tripudio di effetti superbamente calcolati in tempo reale, di scenari eccezionali di grande impatto, illuminazioni colorate e ben concepite, effetti di fogging, lens flare e riflessi sulle auto che, anche se non sono realistici come in Gran Turismo o Forza, di certo fanno la loro bella figura. Le ambientazioni sono superbe e sembrano voler gridare "sci-fi" ad ogni gara, con gustosi elementi di contorno come astronavi, uccelli in volo, dirigibili e altro ancora (un po’ come gli elicotteri e gli aeroplani in Ridge Racer, ma catapultati nel mondo di Robocop) e vantano un lavoro di texture mapping notevole dove il dettaglio si sposa con la velocità di gioco. Anche le auto sono ben realizzate. Ovviamente nessun riferimento a modelli realmente esistenti, quindi ci troveremo davanti a dei veri e propri veicoli estremi da gara veloce, il cui design ben si incastona in quest’universo in cui la velocità è l’unico valore da seguire.

 

Sorround Me

No, purtroppo non parliamo di Dolby Sorround, ma bensì del sonoro di Motorhead che imbastisce sapientemente nuove sensazioni per il giocatore con il solo uso delle clip audio e della sua soundtrack, anche in un "banalissimo" sistema stereo. I rombi delle auto, per quanto non si differenzino particolarmente tra di loro, riescono bene a dare l’impressione di velocità e tecnologia al giocatore, tanto che crederete di essere alla guida di bolidi di ultima generazione, magari alimentati con qualche carburante ignoto di cui ancora non conosciamo l’esistenza. Anche le sgommate sono rese in modo ottimo, facendo gridare le gomme quanto serve per immergerci ancora più nei sofisticati cockpit dei bolidi di gioco. Per quanto riguarda la colonna sonora, manco a dirlo, è interamente composta da canzoni di musica techno ed elettronica.

Le tracce sono particolarmente ispirate e si adattano perfettamente a ognuna delle ambientazioni presentate. Certo, chi si aspettava magari qualche chitarra elettrica in uno scenario del genere ci rimarrà un po’ male, ma se vi lascerete andare all’atmosfera non potrete non dire che anche la soundtrack sia adatta a questo titolo. Chiudono il quadro gli ottimi effetti ambientali, che comprendono oltre alle classiche folle sugli spalti, anche onde del mare, campane di chiese che rintoccano in lontananza e perfino strade metropolitane affollate, che risentiranno dell’effetto doppler man mano che ci allontaniamo.

Allora, il centro commerciale dovrebbe essere quel grosso MP sulla sinistra…

 

Ritorno al futuro

Certo Motorhead non è il primo gioco che offre un setting futuristico per competizioni corsistiche. Come ben sappiamo, in principio fu Psygnosis e il suo popolarissimo Wipeout (che vanta comunque una profondità maggiore di quella offerta nel titolo Digital Illusions) che per la prima volta offrirono questa possibilità. Però c’è anche da dire che i due giochi sono estremamente diversi, non solo per la tipologia di veicoli utilizzati, ma anche in quanto a struttura complessiva e per vari aspetti tecnici, primo fra tutti la velocità, con cui Motorhead può tranquillamente mettersi testa a testa con il titolo Psygnosis.

Il fatto che può essere giocato su tutti i tipi di computer non può di certo passare indifferente e inoltre, considerate anche la possibilità di giocare in multiplayer utilizzando un solo CD e installando un client particolare su un altro PC, utilizzandolo come server. Per quanto tempo sia passato dalla pubblicazione comunque, c’è da dire che il gioco è ancora molto popolare nonostante la sua età, dato che continuano ad essere pubblicati su internet tools, patch e addirittura auto aggiuntive. Fu anche nominato per il BAFTA Interactive Awards nell’Ottobre del 1998. E scusate se è poco…

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