Mount & Blade – Recensione Mount & Blade
Cosa succede quando due coniugi turchi decidono di sviluppare un simulatore di vita medioevale? Solitamente niente, ma per fortuna, in questo caso, non è così. Anni fa, queste due ambiziose persone iniziarono a tracciare le linee guida del progetto che, dopo anni ed anni, si è trasformato in un gioco pubblicato sotto l’ala protettiva di Paradox. In precedenza il gioco poteva essere acquistato online direttamente dagli sviluppatori, la TaleWorlds, mentre ora viene regolarmente distribuito attraverso i soliti canali mainstream.
Cappa e Spada
Con queste due parole si potrebbe riassumere il concetto che vi è dietro a questo gioco. Mount and Blade infatti potrebbe essere inserito nella categoria degli Action Rpg, ma sicuramente gli andrebbe stretta. Più che di gioco di ruolo, che presuppone dei limiti dettati dalla storia, si dovrebbe parlare di vero e proprio simulatore di free roaming medioevale. In cosa consiste quindi il gioco? Sarete chiamati ad impersonare un cavaliere di cui potrete decidere dettagliatamente il background che influirà quindi sulle vostre abilità. Dovrete quindi prodigarvi in un’ampia gamma di attività per raggiungere gli obbiettivi che vi siete prefissati. Solitamente diventare Lord è considerato uno degli obiettivi più rilevanti del gioco ma, essendovi totale libertà d’azione, nessuno vi impedirà di passare le vostre giornate commerciando formaggio e insalata da una città ad un’altra. Per comodità vi parlerò solo delle opzioni più ortodosse, anche se M&B vi mette davanti a tantissime opzioni. Ogni cavaliere che si rispetti dovrebbe avere una folta schiera di fedeli guerrieri al proprio fianco, ed infatti sarete chiamati a comandare un gruppo di soldati che potrete reclutare e gestire a vostro piacimento. Potrete scegliere tra tantissimi tipi di mercenari reclutabili nelle peggiori taverne, oppure assoldare contadinotti inesperti e farli combattere fino a trasformarli in valorosi guerrieri. Talvolta i Lord per cui compirete determinati incarichi potrebbero concedervi truppe in regalo, così come potrete rimpolpare le vostre schiere salvando soldati catturati dai briganti o da fazioni nemiche. Una volta formato un solido gruppo, temprato da battaglie con malviventi di vario tipo e magari da qualche innocente saccheggio, potrete permettervi di mettervi al servizio di una determinata fazione. La vostra condotta influirà fortemente sulla vostra reputazione presso le varie corti. Compiere missioni per un signorotto aumenterà notevolmente le probabilità di fare buona impressione sul re o su altri membri dell’aristocrazia. Massacrare poveri contadini invece potrebbe leggermente diminuire le vostre possibilità di impressionare qualcuno nelle alte sfere del regno proprietario dei villici in questione. Guai invece a toccare le carovane o ancor peggio i rampolli della nobiltà: in quei casi sarete considerati alla stregua di criminali, e verrete attaccati non appena entrerete a tiro di qualche pattuglia. Continuando a salire la scala sociale, potrete finalmente diventare conti e avrete in mano tutti i poteri che un conte può aspettarsi e che avrete invidiato per tanto tempo a tutti quei simpatici omini in armatura che vi sfrecciavano al fianco al comando di poderose armate. Sarete quindi in possesso di un castello che sarete chiamati a difendere e gestire, e inoltre, sia prima che dopo essere diventato conte, sarete considerati un uomo del re, e la guerra con gli altri regni vi riguarderà in prima persona, costringendovi a partecipare ad assedi e a varie quest di contorno quali rubare mucche a poveri contadini indifesi per sfamare l’esercito, oppure fare vari pattugliamenti intorno alle zone degli scontri.
Montate le spade e sguainate i cavalli
Ma quindi qual è il vero pregio di questo gioco, l’aspetto che lo rende così unico? Il realismo, fuor d’ogni dubbio. Ciò si realizza principalmente in due punti: la cura dei dettagli, sia grafici che contenutistici, e il combattimento. Il primo punto lo potrete scoprire da soli di sessione in sessione, stupendovi sempre più di alcune piccole chicche che potreste notare anche dopo numerose ore di gioco. Vi parlerò invece del combattimento, vero punto d’orgoglio di questo gioco. Innanzitutto, il combattimento si configura come un vero e proprio Third Person Shooter. Affronterete i combattimenti, solitamente in groppa al vostro cavallo, come guerrieri forti, ma pur sempre umani. Dimenticatevi quindi di poter uccidere cinquanta persone con un possente colpo della vostra lancia come avveniva in Dinasty Warrior. A meno di non ritrovarvi contro uno sparuto gruppo di contadini arrabbiati, vi raccomando di evitare una corsa folle su per una collina contro un muro di cavalieri in tuta di maglia. Cioè, potreste anche provarci, ma il gioco non si chiama Matrix & Blade, perciò manovre al limite del miracoloso saranno veramente rare. Rispetto alle precedenti versioni, questo aspetto è notevolmente più curato, sia grazie ad un’IA nettamente migliorata, sia grazie ad un bilanciamento di costi dell’equip, abilità e statistiche. Veniamo quindi alla personalizzazione del personaggio, punto importante per le vostre performance in battaglia, anche se spesso inutile se non accompagnata da una buona dose di manualità. A differenza di molti rpg, le skill e le varie statistiche influiranno in maniera molto marginale rispetto ai benefici portati dai vostri riflessi. Un’ottima scelta degli sviluppatori è stata infatti quella di dividere le abilità nelle armi da quelle slegate dal combattimento. Le abilità nelle armi sono strettamente collegate a come combatterete, e vi conferiranno di fatto solo un bonus ai danni inflitti; le altre abilità invece saranno determinanti per la gestione. Potrete decidere di migliorare le vostre abilità per trattare meglio con i mercanti, oppure per attirare più persone nelle vostre schiere. Tra queste abilità inoltre ve ne saranno alcune necessarie per indossare determinati tipi di equipaggiamenti e cavalcature. Ma in cosa consiste questa abilità manuale che tanto è avulsa dalla maggior parte degli rpg? Gli scontri sono studiati per simulare in tutto e per tutto degli scontri reali, perciò verrete posti di fronte a sfide che ogni armigero medioevale ha dovuto affrontare. Le vostre schivate non saranno determinate da una qualche statistica, bensì solo dal vostro spostamento o dalle parate del vostro scudo. I vostri colpi, se impatteranno col corpo dell’avversario, saranno sempre colpi certi, a meno che il vostro avversario abbia una pesante corazza che assorba il colpo. In tutto questo, il fattore decisivo diventa la velocità. Come intuibile, un colpo di spada all’altezza della testa di un cavaliere che vi corre incontro nel senso opposto sarà quasi certamente letale, mentre una bastonata tirata dall’alto verso il basso indirizzata alla schiena di un cavaliere in fuga difficilmente provocherà gravi danni. In conseguenza a questo, la posizione di battagli diventerà importantissima. Sfruttare le alture vi permetterà di risolvere spesso scontri disperati, lanciandovi a rotta di collo giù per la collina e mozzando teste a tutto ciò che vi si parerà davanti. Dovrete quindi gestirvi nel migliore dei modi per non soccombere. Buttarsi alla cieca è quasi sempre sinonimo di morte. Lasciatelo fare agli altri. Partecipare ai combattimenti però è importante perché vi permetterà di accumulare esperienza in quantità molto maggiore rispetto alle varie quest che potrete affrontare in giro per il mondo. Inoltre, ogni singolo colpo inferto migliorerà le abilità nell’arma utilizzata in quel momento.
Grafica Medioevale
Purtroppo questo titolo non eccelle in quanto a qualità grafica, essendo il suo sviluppo cominciato diversi anni fa in modo amatoriale. Non aspettatevi quindi una qualità troppo elevata delle texture e dei modelli. Le animazioni talvolta sono mal realizzate, anche se nel complesso riescono a fare il loro dovere. Il vero problema di questo titolo sono i numerosi glitch dovuti alla realizzazione troppo libera delle mappe. Spesso vi capiterà di incastrarvi in certi punti o di vedere antiestetici scattini del vostro personaggio. Sicuramente tutto ciò spezza l’atmosfera immersiva che avrebbe potuto rendere M&B decisamente più valido. A livello sonoro tuttavia si difende molto bene, con numerosi sottofondi e musiche di battaglia, in gran parte aggiunti dopo la release. I suoni degli scontri sono estremamente curati, e ogni materiale quando urtato o schiantato farà un rumore diverso anche a seconda di che cosa lo colpisce. Metallo contro metallo e legno contro metallo faranno due suoni totalmente diversi e decisamente più fedeli alla realtà rispetto alle versioni precedenti.
Finalmente la versione definitiva
Di fatto, tra l’ultima versione rilasciata prima della pubblicazione ufficiale e la release provata non si riscontrano grandi differenze, in maggioranza legate all’aspetto estetico. E’ stata migliorata parzialmente la grafica dei menù e sono state introdotte nuove musiche di sottofondo. Le altre differenze sono principalmente legate alle animazioni, molto migliorate ed indirizzate ad un maggior realismo. Il vero sconvolgimento riguarda quindi un altro punto che ha fatto il successo di M&B: gli add-on. Essendo questa la versione definitiva, è auspicabile che vengano realizzati o aggiornati numerosi mod basati su versioni vecchie che non hanno poi potuto sfruttare le aggiunte delle patch successive causa incompatibilità. Nelle community dei modder ferve già l’attività per rilasciare versioni riadattate dei mod storici che da soli spesso varrebbero l’acquisto della scatola. La longevità di questo single player, già consistente di per sé, a questo punto può allungarsi a dismisura poiché alcune versioni modificate spesso risultano più complesse e ampie del gioco originale. In definitiva, Mount and Blade è uno di quei titoli solidi che riescono a portare innovazione senza lasciare sgomenti i player davanti a troppe novità. Il combattimento è una piccola perla per il genere videoludico, l’unico che veramente riesce a dare una forma di realismo al combattimento a cavallo, solitamente mal realizzato dai concorrenti. L’unica pecca risiede nella realizzazione carente e nella grafica approssimativa che minano parzialmente l’immersività del titolo. Speriamo vivamente che la Paradox mantenga vivo questo titolo con continui update e che la community di modder rimanga attiva come lo è stata in tutti questi anni. Se succederà, M&B si rivelerà un ottima scelta per chiunque abbia intenzione di acquistarlo.