Naruto: Ultimate Ninja Heroes 2: The Phantom Fortress – Recensione Naruto: Ultimate Ninja Heroes 2: The Phantom Fortress

Ritorna Naruto

Sull’onda del successo del primo capitolo uscito su PSP nel Settembre 2007, Naruto e compagni tornano sulla console portatile di Sony con un’avventura completamente nuova. Sistemata qualche pecca qua e là e aggiunta una modalità inedita, Naruto Ultimate Ninja Heroes 2: la Fortezza Fantasma (da adesso Naruto 2) si ripropone come titolo per i fan, che ovviamente non tarderanno ad acquistarlo, ma anche come buon picchiaduro per gli appassionati del genere che non seguono assiduamente l’anime o il manga; in ogni caso, un po’ di “cultura” sull’argomento è senza dubbio consigliata se si vogliono capire al meglio trama e sistema di gioco, ma in fin dei conti nessuno aveva mai sentito parlare di Tekken quando uscì per la prima volta. Opzioni più dettagliate e una vasta sezione dedicata a scene del cartone rendono Naruto 2 accessibile proprio a tutti quanti, grandi e piccini, appassionati della saga e non.

Lo stile della foglia

Il motore grafico del primo capitolo su PSP viene ripreso e riutilizzato in Naruto 2 senza eccessivi cambiamenti: le sezioni sono ricche di disegni, dettagli ben curati e colori vivaci, adatti a rappresentare lo stile caratteristico della serie, mentre il design dei personaggi è ancora una volta molto fedele, con inoltre il rinnovamento del vestiario in linea con i cambiamenti nell’anime. Così Gaara ad esempio vestirà il suo nuovo abito rosso-amaranto, mentre Shikamaru indosserà la tuta da Chunin (Naruto invece resterà nei suoi panni abituali in quanto il gioco non riguarda ancora la serie Shippuden). La possibilità di cambiare indumento però viene ancora una volta negata, limitando tale scelta al colore dello stesso in modo da distinguere il proprio personaggio da quello avversario, nel caso si trattasse di combattimenti fra doppioni. Gli scenari sono stati aumentati aggiungendo alcune nuove ambientazioni, legate alla modalità inedita citata prima: ancora una volta alcuni si dimostreranno più propensi a combattimenti liberi e di alto livello, altri invece faranno da ostacolo o offriranno diverse sfide ad entrambi i combattenti, rivelandosi però talvolta un po’ fastidiosi.
I video e le animazioni invece saranno un punto forte di Naruto 2, grazie ad una cura grafica lodevole e ad uno stile veramente ispirato al cartone. Purtroppo le animazioni esterne ai combattimenti saranno un po’ poche, mentre durante gli scontri potrete vedere quelle delle tecniche speciali e segrete ogni volta che vorrete usarle; i video invece saranno visibili nella casa di Naruto, li otterrete come bonus e consisteranno in scene del cartone o animazioni sulla storia che avrete già sbloccato. Ad arricchire la galleria multimediale ci saranno anche colonne sonore, immagini ed effetti audio, ma costituiranno solo una parte secondaria del gioco.

Il Mugenjo

Questa è la vera modalità principale di Naruto 2, dotata di una trama ben precisa e novità assoluta del videogioco su PSP. Mentre prima la modalità eroi consisteva in continui combattimenti senza molto senso, grazie al Mugenjo ogni giocatore potrà vivere un’avventura mai vista insieme a Naruto e i suoi compagni.
Improvvisamente al Villaggio della foglia una tecnica del richiamo ad otto sigilli invoca un’enorme fortezza fluttuante: la vista inquietante di quel castello sospeso in volo allarma subito tutti i ninja della foglia, mentre il Quinto Hokage Tsunade sa già quale minaccia si cela dietro quell’edificio misterioso. Intorno a quest’ultimo la gente inizia a perdere le forze e i sensi, sentendosi mancare tutte le energie. Tsunade convoca subito tutti i ninja presenti al villaggio, tra cui Shikamaru, Naruto e Sakura, che insieme formano una squadra e penetrano nella Fortezza Fantasma. Subito i tre compagni scoprono che il castello è un luogo di illusioni e ricco d’insidie, ma ansiosi di risolvere il mistero e di cancellare la minaccia che sta devastando il Villaggio continuano il loro percorso alla ricerca degli otto sigilli da rimuovere per spezzare il richiamo. Nel loro tragitto incontreranno avversari ed alleati, lotteranno contro illusioni e saranno costretti a salire i cento piani mentre verranno osteggiati dalla Principessa Crepuscolo, padrona del castello; ma Naruto e i suoi compagni scopriranno anche la tragica storia di una dolce ragazza che ha visto distruggere tutti i propri sogni da un terribile assedio.
L’obiettivo del più imprevedibile ninja della foglia e il vostro sarà quello di svelare gli inganni che hanno dato vita alla Fortezza Fantasma e salvare il Mugenjo dal pericoloso controllo del crudele… beh, lo scoprirete voi!
In quanto a giocabilità vera e propria, il Mugenjo sarà costituito da cento piani (sì, tutti e cento, e non saranno gli unici) formati da stanze di diverse tipo. All’inizio dell’avventura Tsunade vi consegnerà delle pergamene di richiamo con le quali potrete materializzare delle stanze speciali all’interno degli spazi vuoti del castello, riuscendo così a proseguire formandovi una strada: tuttavia, ogni stanza comporta una precisa sfida e vi toccherà affrontarla per poter andare avanti. La grave pecca di questa modalità consiste proprio nella ripetitività di queste sfide: a parte quelle già inserite dal gioco (Sala Dramma, Sala Guarigione e Sala Tesoro), le pergamene saranno solo cinque. Tutte consisteranno in minigiochi sempre uguali che ripeterete circa due o tre volte a piano per cento piani: il risultato è un’esperienza piacevole e innovativa all’inizio, frustrante e impossibile verso i piani più alti. La possibilità di scelta d’altronde è piuttosto minima e i minigiochi stessi non sono capolavori di giocabilità, portando dunque la scalata del Mugenjo a diventare monotona e persino fastidiosa: non tutti arriveranno senza numerose seccature all’ultimo piano.
La trama potrebbe anche rivelarsi interessante, ma il giocatore non ne fa mai veramente parte e la vive solo ogni cinque piani circa, nei quali nel frattempo è costretto ad usare pergamene su pergamene. Si finisce col perdere la pazienza e la voglia di continuare perchè il fine (per quanto toccante e sentimentale) non va a giustificare l’enorme salita che ha portato al terribile scontro del centesimo piano. Longevità a parte, l’esperimento del Mugenjo si rivela divertente almeno fino al ventesimo piano, quando poi la noia e la ripetitività iniziano a impadronirsi del gioco. Un vero peccato, considerando anche l’originalità dell’idea e la storia decisamente apprezzabile.

Le altre modalità

A parte il Mugenjo e una miniavventura nascosta che si sbloccherà più avanti nel gioco, Naruto 2 ripropone le stesse modalità che hanno reso famoso il primo capitolo, ad esclusione però degli esami di selezione che tanto lo avevano contraddistinto. Purtroppo è una perdita molto grave, che avrebbe potuto rendere molto più vario il gioco e porre una reale alternativa al Mugenjo, offrendo anche a chi vuole percorrere le orme del proprio beniamino in tutto e per tutto l’opportunità di diventare Hokage. Invece Cyber Connect 2 ci toglie una delle modalità più ispirate del primo capitolo e si limita a rinnovare solo i personaggi disponibili, seppur con nomi del calibro di Kisame, Itachi, il Terzo Hokage e tanti altri. La modalità wireless viene confermata, la strada del ninja farà da raccoglitore di punti bonus permettendo di sbloccare extra vari: quella “Vs CPU” vi lascerà liberi di confrontarvi contro un avversario da voi scelto, e la modalità “eroi” riproporrà la solita serie di scontri arcade divisi in vari stage.
Le novità, come già detto, sono veramente poche in ogni reparto, soprattutto in quello del combattimento: adesso sarà possibile eseguire qualche combo in più con un po’ di pratica, ma l’esperienza di gioco potrà comunque fermarsi alla semplice pressione del tasto di attacco, almeno nei livelli di difficoltà più bassi.


Contro i più forti

Ciò che invece Cyber Connect 2 è riuscita a correggere è proprio il livello di difficoltà del primo capitolo, che in alcuni casi diveniva davvero impossibile. Adesso le sfide al limite vengono comunque riproposte, ma potendo selezionare il livello di difficoltà il gioco potrà adattarsi alle esigenze di tutti; in ogni caso, contro gli avversari più forti sarà necessario passare ad un livello di abilità superiore, in modo da padroneggiare sempre meglio tecniche speciali, combo, schivate e oggetti sparsi nello scenario, ma comunque non sarà obbligatorio arrivare a questi scontri. Il giocatore potrà scegliere da sé se mantenersi ad un livello amatoriale oppure affrontare sfide sempre più alte, senza rischiare di restare bloccato contro determinati avversari.

Colpo di grazia

Tirando un po’ le somme, questo nuovo capitolo videoludico della serie di Naruto mantiene inalterati nome e struttura di gioco: escludendo il Mugenjo, quelle poche differenze che si riescono veramente a notare talvolta sono ammirevoli, altre volte invece lasciano rimpiangere ciò che ci stava prima. Un titolo che stavolta ha rischiato di più ed ha ottenuto sia alti che bassi: gli appassionati di Naruto non potranno festeggiarlo come il gioco che aspettavano, ma riusciranno comunque a divertirsi e a goderselo senza troppi problemi, preferibilmente tra un titolo e l’altro. Per chi invece è lontano dalla serie c’è di meglio, ma rimane comunque un buon picchiaduro.

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