Nioh 2: Il discepolo del Tengu – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Al netto di una natura eccessivamente derivativa, in alcuni punti figlia di una politica pigra e alla lunga potenzialmente controproducente, Nioh 2 è comunque risultato un ottimo prodotto.

Il sequel (ma prequel a livello tematico) del souls-like di stampo action targato Team Ninja ha riscosso un ottimo successo sia di pubblico sia della stampa specializzata, ma indubbiamente ha mancato l’appuntamento con la storia, rimanendo nient’altro che un ottimo more of the same ma, fondamentalmente, nient’altro. Per tal motivo, onestamente, ci siamo avvicinati con una certa freddezza e una dose più corposa di dubbi al primo dei tre contenuti aggiuntivi previsti per il titolo, con lo spettro di ritrovarci a fare un paragone con l’ottimo supporto post lancio del primo capitolo inevitabilmente dietro l’angolo.

Con un pizzico di rammarico, siamo purtroppo costretti a confermare le preoccupazioni della vigilia le quali, dopo aver testato il nuovo contenuto, si sono palesate inesorabili e, forse, in modo più feroce e opprimente di quanto avremmo potuto immaginare. Seguendo la falsariga del gioco “base”, il primo DLC di Nioh 2, Il Discepolo del Tengu, è risultato un prodotto caratterizzato da una voglia di innovazione praticamente nulla, adagiatosi con forza sulle ottime basi di una formula sì vincente ma che necessita di una svecchiata per un eventuale futuro.

nioh 2

Dopo aver passato una decina di ore in compagnia della suddetta espansione siamo pronti a esporvi il nostro giudizio, che in tutta onestà, non è completamente negativo: alcune idee, infatti, hanno in qualche modo indorato la pillola, ma nel complesso ci saremmo aspettati qualcosina in più da questo primo contatto con il supporto post-lancio di Nioh 2.

Tempi diversi, storie diverse, stessa ambientazione

Prima di entrare nello specifico, è doveroso fare una piccola premessa: Il Discepolo del Tengu è chiaramente pensato per chi ha già completato la campagna principale di Nioh 2, e per tal motivo richiede un livello del personaggio molto alto (almeno 115-120) e di conseguenza una certa padronanza del gameplay e dei suoi tratti più importanti.

La nuova area disponibile, pullulante di nuovi e vecchi avversari decisamente aggressivi e minacciosi, porta il giocatore in una vera e propria realtà temporale diversa. Toccando un particolare santuario, infatti, il nostro alter ego si ritrova catapultato verso la fine del 1100, in un periodo storico molto particolare, conosciuto come periodo Heian. Senza troppe spiegazioni e senza sforzarsi più di tanto di dare al giocatore la giusta contestualizzazione dettata da un’epoca profondamente diversa, il Discepolo del Tengu ci pone dinnanzi una sfida continua e fondamentalmente complessa, distribuita in una manciata di missioni principali e svariate secondarie, dalla durata complessiva che fatica a superare le cinque ore, qualora chiaramente voi foste particolarmente pratici della produzione.

nioh 2

Come da tradizione per la serie, tale salto temporale è l’occasione perfetta per rielaborare e adattare agli stilemi narrativi del titolo alcuni personaggi storici veramente esistiti, in questo caso Minamoto Yoshitsune e Benkei, due dei più grandi guerrieri della storia che diventano così parte integrante di un racconto eccessivamente blando dal punto di vista dell’intensità e che sembra incastrarsi con fatica col filone narrativo principale, seppur i volti in questione sembrano aver ancora molto da dire in futuro.

nioh 2

Anche da un punto di vista strettamente estetico, la nuova location non offre spunti d’interesse particolari, anzi, eccezion fatta per l’estetica di alcuni personaggi, non si distanzia più di tanto dal materiale di partenza, da cui attinge in maniera fin troppo evidente, spingendosi pericolosamente verso il limite del riciclo, soprattutto in alcuni punti.

Un’arma è per sempre?

Se le novità narrative non entusiasmano minimamente, Il Discepolo del Tengu porta comunque buone novità sotto l’aspetto del gameplay.

I tratti fondamentali della prima espansione di Nioh 2 si evidenziano con un buon numero di nuove creature da affrontare, sia originali sia rappresentate da varianti con nuovi moveset o nuovi elementi estetici ed elementali. I nuovi avversari risultano sin da subito molto ostici da affrontare, soprattutto per quel che concerne l’elevato numero di danni che possono infliggere, e rappresentano una sfida decisamente tarata verso l’alto. Va da sé che l’espansione richiede una buona dose di farming, fortunatamente agevolata proprio dalle nuove creature, nella maggior parte dei casi in grado di elargire un buon numero di Amrita una volta sconfitte.

nioh 2

Per fortuna, ad arrivare in soccorso dei giocatori ci pensa il Bo composito, la prima nuova arma introdotta proprio in concomitanza col DLC in quel di Nioh 2.

Arma simile a un bastone, molto agile e soprattutto capace di donare al proprio utilizzatore una quantità smodata di combo e di soluzioni offensive, essa si piazza di diritto tra le migliori di tutta la produzione. Va detto che avendo un personaggio basato sulla Magia (parametro da cui il Bo composito scala) potremmo avere un giudizio alterato di essa, ma avendo fatto numerosi test con tutte (o quasi) le armi disponibili, siamo abbastanza convinti della bontà di tale strumento di morte.

Boss (pochi) e poco convincenti!

Parliamoci chiaro, qualsiasi giocatore fedele al genere souls-like e in questo caso a Nioh 2 da un DLC si aspetta fondamentalmente una cosa in particolare: nuovi boss e nuove sfide.

Purtroppo, Il Discepolo del Tengu delude anche da questo punto di vista, portando su schermo un risicato numero di boss, alcuni palesemente riciclati dal gioco base o addirittura dal primo Nioh. Ci è capitato, ad esempio, di imbatterci in un Nue, uno dei boss del primo capitolo, o di scontrarci con il temibile Uminyudo, una variante sin troppo simile al più famoso Umi-bozu, uno dei boss principali del primo Nioh, di cui abbiamo già parlato nei nostri precedenti lavori legati al titolo di Tecmo Koei Tecmo e Team Ninja.

nioh 2

I boss originali, invece, seppur sufficientemente allineati a quelli del gioco base per valori produttivi e indice di difficoltà, ci hanno un po’ lasciato l’amaro in bocca dal punto di vista dell’ispirazione tematica. Non ci hanno lasciato il segno, insomma, non ci sono rimasti impressi in qualche modo, come ad esempio Maria, Date Shigezane o la leggendaria Volpe a Nove Code, ma, al contrario, li abbiamo trovati eccessivamente statici nel loro essere niente di più che dei “semplici” avversari di passaggio.

Nel complesso, dunque, il lavoro svolto da Team Ninja e Tecmo Koei nel confezionare questo primo contenuto post-lancio di Nioh 2 ci è apparso rinunciatario e votato forse fin troppo all’andare sul sicuro. Non è tutto da buttare, certo, ma ci saremmo aspettati decisamente di più, e ci aspettiamo di più dalla prossima espansione.

Il Discepolo del Tengu è un contenuto senza infamia e senza lode, ideale per chi voleva semplicemente tornare a respirare aria di Yokai in compagnia di Nioh 2, ma da cui ci saremmo aspettati decisamente di più. Ci sentiamo di elogiare in particolare il Bo composito, un’arma che abbiamo trovato veramente interessante e che ci sentiamo di suggerire a tutti i giocatori, sia quelli più “aggressivi” sia quelli più tattici. Se il buongiorno si vede dal mattino, comunque, non ci sentiamo di dormire sonni tranquilli: già il gioco base ci aveva un po’ deluso dal punto di vista dell’ispirazione generale e i fantasmi del passato, con questo primo DLC, sono tornati più forti che mai.

6.5

Pro

  • Il Bo composito è un'aggiunta di grande qualità
  • I nuovi mostri ci hanno convinto
  • Nuove missioni secondaria...

Contro

  • ... ma veramente poche e poco interessanti
  • Longevità risicatissima
  • Pochi boss, alcuni di essi già visti in passato
  • Riciclo di asset evidente
  • Contesto storico mai veramente approfondito
Vai alla scheda di Nioh 2
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