Nioh 2 – Il Primo Samurai – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Il supporto post-lancio di Nioh 2, e non lo abbiamo mai nascosto finora, ci ha parzialmente deluso. Il titolo “base” ci aveva, infatti, seppur risultando un’evoluzione quasi in scala 1:1 del primo capitolo, convinto a più riprese, grazie a una serie di innovazioni e piccole modifiche in grado di elevare il già ottimo lavoro compiuto con il primo Nioh a un livello superiore, seppur senza mai rivoluzionare le cose. E, proprio a tal proposito, buona parte delle fortune del primo capitolo erano proprio legate all’ottimo lavoro svolto in fase di confezionamento dei contenuti post-lancio, simili nella gestione dei tempi di rilascio e nel format ma, purtroppo, diversi per quel che concerne l’impatto sull’economia generale della produzione.

Per farla breve, i tre DLC di Nioh 2, pur centrando l’obiettivo di rendere l’esperienza più completa sia a livello narrativo sia a livello ludico, grazie alle nuove armi aggiunte e ad alcune dinamiche introdotte a poco a poco, non hanno saputo rappresentare un vero e proprio passo avanti, rimanendo nel complesso dei prodotti tutto sommato “anonimi” e ben lungi dal risultare memorabili. Il terzo – e ultimo – DLC, che arriva a distanza di otto mesi dall’uscita del titolo base per concludere il ciclo legate alle avventure di Hide, segue sostanzialmente la stessa falsariga, risultando sì piacevole e godibile ma “svogliato”, accontentandosi di rimanere nella sufficienza senza mai ambire a qualcosa di veramente superiore.

Guardare al passato per affrontare il futuro

L’aspetto più debole di questo pacchetto di DLC, probabilmente, è proprio quello narrativo e il terzo e ultimo tassello del mosaico non riesce – seppur in realtà provandoci – a uscire da questo schema, posizionandosi esattamente sulla stessa lunghezza d’onda dei predecessori, sia a livello qualitativo sia sotto il punto di vista tematico. Con un nuovo balzo nel tempo, che apre le porte a una sorta di dislocazione temporale che finora era stata accennata in maniera più “leggera”, Il Primo Samurai prova a chiudere le linee narrative imbastite durante il percorso di Nioh 2, offrendo ai giocatori un nuovo e decisivo incontro ravvicinato con quello che è a tutti gli effetti considerato il signore degli Yokai, ossia Otakemaru.

Per confezionare un racconto più secco e meno dispersivo, considerando la longevità comunque sempre abbastanza ridotta della storia, Team Ninja ha preferito andare subito al dunque, focalizzando la narrazione sugli eventi “interni” all’ecosistema di Nioh 2, senza divagare e senza ampliare il discorso con personaggi e situazioni storiche realmente accadute, concentrandosi maggiormente su quello che è il destino del mondo conosciuto e le sorti del mezzo demone Hide, il protagonista della storia.

nioh 2

Ciò si traduce inevitabilmente in qualcosa di più diretto e coinciso, ma è impossibile non rimanere con l’amaro in bocca, considerando anche il potenziale iniziale della storia che, in qualche modo, non è stato sfruttato a dovere, lasciandosi imbrigliare dalle maglie del “colpo sicuro” e incapace di elevarsi in qualche modo. A ciò si unisce anche una veste tecnica e artistica molto conservativa in cui la nuova area, detto in sincerità, non si discosta più di tanto da quanto già visto finora, risultando nel complesso dimenticabile e fin troppo figlia della voglia di giocare al risparmio da parte del team di sviluppo.

Nuovi boss e nuovi mostri: qualcosa si muove!

Per fortuna, a salvare la situazione ci pensa la solita grande abilità di Team Ninja nella creazione e nella concezione del bestiario che, anche con Nioh 2, rappresenta uno dei punti di forza più solidi di tutta la produzione.

nioh 2

Con il Primo Samurai la software house nipponica porta sullo schermo un numero ancor maggiore di nuove minacce e soprattutto di creature varie, desiderose di attentare alla vita del nostro mezzo demone con una voracità e una foga a tratti impressionante. Ciò ovviamente si evince sin da subito affrontando il primissimo boss del pacchetto (dei tre presenti, di cui uno già visto in passato): Otakemaru, che mette subito in chiaro la natura spietatamente brutale di questo terzo e ultimo DLC, il quale chiama il giocatore – necessariamente – a spingere sempre più in alto l’asticella della qualità e della dedizione per reggere l’urto di un livello di sfida ancor più punitivo.

Alle boss-fight, tutte nel complesso molto spettacolari ma per qualche ragione “insipide”, si unisce però ancora una volta un ottimo numero di nuovi mostri normali che ampliano in maniera più che valida il già vasto e apprezzatissimo bestiario dell’opera di Team Ninja, come ad esempio il gigantesco Itsumade, e una serie di novità legate proprio alla tipologia di mostri alati tanto cara ai giocatori di Nioh 2 che però, in tutta sincerità, vogliamo lasciarvi scoprire con i vostri occhi. Il vero fulcro di questo DLC, che sembra da quanto detto finora una sorta di chiusura normale e scontata è per forza di cose, e lo dicevamo anche poc’anzi, rappresentato dal livello di sfida, ancora una volta decisamente tarato verso l’alto e forse mai così tanto, in cui alcuni passaggi, persino con il nostro personaggio di oltre 30 livelli superiore al livello della missione sono risultati ai limiti dell’ingiustizia, costringendoci a vivere una sensazione di frustrazione mista ad appagamento quasi impossibile da trovare altrove.

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Longevità e difficoltà, il Sogno del Nioh: tutti i modi per farsi male secondo Team Ninja

Lo abbiamo detto in precedenza, e lo ribadiamo anche ora: tutti i contenuti aggiuntivi di questo Nioh 2 sono stati pensati, in larga parte, per quei giocatori hardcore alla ricerca di una sfida continua, certe volte anche ingiusta e spietata, che il secondogenito di Team Ninja ha saputo dare specialmente con i tre DLC rilasciati nel corso di questi mesi.

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Inevitabilmente e, se vogliamo prevedibilmente, Il Primo Samurai è la sublimazione perfetta di questo concetto, mettendo nelle mani dei giocatori un prodotto che fa, appunto, della sfida continua il proprio fulcro. A coronamento di questa ideologia troviamo l’aggiunta del “Sogno del Nioh”, ossia un livello di sfida talmente ostico da costringere anche il più devoto dei giocatori a prendere appunti dei santi elencati giorno per giorno sul calendario, giusto per usare un’espressione ormai ben nota agli appassionati di videogiochi e del genere in particolare.

Il sogno del Nioh, sbloccabile dopo aver completato tutte le missione del Sogno del Saggio, non è altro che una versione 2.0 dell’Abisso del primo Nioh, una sorta di sfida continua a “torri” endgame con missioni di difficoltà sempre crescente.

nioh 2

La nuova modalità abbraccia dinamiche roguelike, con tanto di potenziamenti sbloccabili durante la missione stessa, punti da spendere in determinati buff e debuff e quant’altro, per un’esperienza complessiva, lo ribadiamo, pensata quasi esclusivamente per gli amanti delle sfide e delle dinamiche legate soprattutto al gameplay piuttosto che delle sfaccettature e delle venature legate alla narrazione. Va di per sé che per ognuno dei 108 livelli presenti nel nuovo format il giocatore sarà sempre spinto a esplorare e racimolare più bonus possibili per poter, di conseguenza, affrontare i vari boss con maggior tranquillità e minor problemi, seppur il livello di questi ultimi rimanga sempre tarato pericolosamente verso l’alto.

E, in chiusura, lasciateci dire che è un peccato che tutto ciò non venga accompagnato dall’introduzione di una nuova arma, la vera mancanza più grave di questo contenuto aggiuntivo che aveva il compito di concludere l’avventura di Nioh 2 riuscendoci, come abbiamo ripetuto più volte, soltanto in parte.

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Il Primo Samurai conclude in maniera complessivamente dignitosa l’avventura di Hide in quel di Nioh 2, ma non riesce a lasciare veramente il segno. La scelta di lasciare alla narrazione uno spazio sempre più marginale, per quanto comprensibile per la tipologia di gioco, si è comunque fatta sentire, lasciando ai giocatori una sensazione di amaro in bocca impossibile da mandare giù. A ciò si aggiunge il fatto che il nuovo contenuto non aggiunge nuovi armi e si riduce a una durata molto risicata, tirato avanti quasi esclusivamente da un livello di sfida molto elevato e a volte ingiusto. Per fortuna, comunque, c’è il nuovo endgame, che farà si la felicità dei più arditi, ma che potrebbe avere l’effetto esattamente opposto su tutti gli altri, scoraggiati da un tasso di difficoltà certe volte incomprensibile. Abbiamo amato Nioh e i suoi DLC, abbiamo amato Nioh 2 nella sua forma base, e lo sapete tutti, ed è proprio per questo motivo che non riusciamo ad apprezzare appieno questo pacchetto di contenuti aggiuntivi e a maggior ragione quest’ultimo, poiché proprio a lui avevamo affidato le nostre ultime speranze, speranze, purtroppo destinate a rimanere tali.

6

Pro

  • Storia più diretta e coincisa
  • Tante nuove sfide e un livello di difficoltà pensato ad hoc per i veterani

Contro

  • Assenza di colpi di genio clamorosi per concludere al meglio la storia
  • Nessuna novità degna di nota
  • Niente nuove armi come da tradizione per i DLC
  • Longevità molto risicata se si guarda la trama principale
Vai alla scheda di Nioh 2
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