Oddworld: New ‘n’ Tasty! – Recensione Switch

Recensito su Nintendo Switch

Era il 1997 quando un buffo alieno verdastro di nome Abe denunciava cosa succedeva dietro le porte di ferro della fabbrica in cui lavorava, puntando il dito contro il capitalismo sfrenato di un mondo in cui non era che un ingranaggio, riflettendo molto del nostro mondo nel videogioco. Oddworld: Abe’s Oddysee, parte dell’universo di Oddworld Inhabitants, era il primo capitolo di una pentalogia oggi ancora in corso. L’ultima pagina della storia risale al 2005: da allora il progetto è ripartito dall’inizio con il remake di Abe’s Oddysee nella forma di Oddworld: New ‘n’ Tasty!, arrivato recentemente anche su Nintendo Switch.

Dopo tutti questi anni, viene spontaneo farsi una domanda: il Mudokon si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato… o sulla console giusta nel momento giusto?

Zero to Hero

Nella vita di tutti i giorni, Abe è un inserviente che pulisce i pavimenti nei Mattatoi Ernia, azienda di produzione di carne in tanti formati. Malpagato e zittito dagli incessanti rumori dei trituratori, passa ogni volta nei corridoi dove campeggiano le pubblicità dell’azienda, ritenendosi fortunato di non essere finito tra i suoi prodotti: pomposi striscioni infatti invitano ad assaggiare la gustosa carne di Scrab e Paramiti, ridotti a torte salate e snack. Volete della carne essiccata di Meech? Mi dispiace, il prodotto è terminato: i Meech sono stati cacciati fino all’estinzione.

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Le rotelle del carrello che Abe spinge si fermano, e l’alieno si ritrova a sbirciare e ascoltare un incontro tra i piani alti dell’azienda, i Glukkon. Sono solitamente beati nei loro completi gessati, ma questa volta ci sono cattive notizie: i profitti sono calati, c’è bisogno di un’idea nuova per risollevare l’azienda. Basta un cambio di diapositiva nella presentazione per far tornare il sorriso sui volti dei dittatori. Un nuovo prodotto è pronto a farsi carico del fatturato del conglomerato: un ghiacciolo in cui l’ingrediente principale sono i Mudokon, specie di cui fa parte il protagonista!

Da qui inizia la strana odissea dell’inoffensivo Abe, che scappa a gambe levate facendosi strada tra le misure di sicurezza dei Mattatoi Ernia con l’intento di evadere e di salvare la sua specie dall’olocausto. A rendere il macello ancora più claustrofobico ci sono gli Slig, guardie armate di mitra che non esitano a sparare a vista; e poi mine, campi elettrici e tutto ciò che serve per rendere impossibile la fuga dei prodotti alimentari di punta, duecentonovantanove Mudokon da salvare per la precisione, tutti passivi e trattati come schiavi fino a qualche minuto prima.

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Oddworld: New ‘n’ Tasty! ripropone il grottesco scenario del 1997, con la dose di black humor che contraddistingue la serie per smorzare il tema: ci vuole uno stomaco di ferro per superare le aree dei Mattatoi Ernia – non a caso denominate zulag – e occhi foderati di prosciutto per non capire che Abe è un’inusuale quanto originale portavoce di un videogioco che già due decadi orsono gridava alla crudeltà di alcune realtà, all’anestetizzazione e allo sfruttamento dell’ambiente. Da questo punto di vista, New ‘n’ Tasty è il viaggio di un eroe per caso in cerca di mezzi per superare il suo innato pacifismo e salvare la sua razza tra lo smog e il tanfo tra le grigie mura dei Mattatoi. Bisognerà avventurarsi e uscire dal torpore della quotidianità: Abe è l’unico che è a conoscenza dei piani dei Glukkon, e quindi l’unico che nonostante le paure e i dubbi si può avventurare tra aree desertiche e le poche pseudo-forestali rimaste, vedendo così i predatori nel loro habitat naturale prima di diventare ingredienti di bibitoni o barrette con esaltatori di sapidità.

Wasabi

I Mudokon sono una razza innocua, come accennato, e difatti Abe potrà raramente fare sfoggio delle sue naturali capacità di controllo mentale. Un potere del genere ha fatto sì che parecchie aree di gioco fossero disseminate dai cosiddetti soppressori, che bloccano il canto e la lingua dei Mudokon; zone in cui bisognerà fare affidamento a movimenti millimetrici che spaziano tra lo stealth e la fuga assennata. Purtroppo, è proprio nel gameplay che Oddworld New ‘n’ Tasty mostra il fianco a un sistema vetusto che oggi sa di superato: ai tempi, Abe’s Oddysee era uno dei capostipiti dei cosiddetti giochi difficili, quelli destinati a essere unici nella collezione perché creati ad hoc per durare ore e ore. Fortunatamente Just Add Water ha aggiunto la funzionalità Quiksave, o salvataggio rapido, meccanica che permette di salvare il gioco in ogni momento per ricaricarlo premuto semplicemente un tasto. Questa edizione offre anche più livelli di difficoltà, che rendono il titolo più digeribile ai giocatori meno hardcore.

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Malgrado ciò – nell’originale come nel più moderno tentativo di riesumare un’ex mascotte come Abe – le morti si susseguono in maniera quasi straziante e i principali colpevoli sono i comandi di gioco, rei di essere eccessivamente legnosi o comunque non svecchiati quanto avrebbero dovuto essere. Just Add Water, che si è occupata dell’operazione a cavallo tra remastered e remake, ha voluto replicare il feeling originale del primo Oddworld. Nonostante qualche sacrosanto ritocco qua e là (come i già citati e apprezzatissimi salvataggi rapidi) i comandi sono confusi e similmente affetti da input lag, cioè un ritardo nella risposta controller-gioco che in un titolo come New ‘n’ Tasty fa pendere l’ago della bilancia tra la vita e la morte irrimediabilmente verso quest’ultima.

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Il tutorial è essenziale e omette alcune meccaniche fondamentali come il lancio degli oggetti, che serve nelle fasi iniziali del gioco, o la funzionalità GameSpeak, che è una combinazione di suoni con cui Abe parla ai suoi simili. Queste vengono mostrate soltanto all’inizio, con un’immagine che mostra tutti i comandi e che si raggiunge in maniera piuttosto faticosa nelle impostazioni – abbiamo dovuto consultare più volte uno screenshot scattato in precedenza per risparmiare qualche secondo – ed è un peccato che i tasti non siano personalizzabili, perché spesso si mischiano creando un groviglio di ordini, con susseguenti morti.

Con il tasto Y, per esempio, è possibile non solo varcare le porte, ma anche interagire con gli oggetti e, nel dubbio, portare Abe a fare spallucce. Con il tasto A, invece, è possibile far saltare Abe ma anche fargli varcare i portali che egli stesso apre con i suoi poteri soprannaturali. Tutte queste azioni vanno spesso in conflitto tra loro, e Abe salterà se non si è a una certa distanza dal portale oppure farà spallucce perché è un centimetro lontano da un oggetto con cui interagire. Glissiamo invece sulle sessioni di corsa con l’Elum, che richiede un impegno che il controller non è capace di onorare fino in fondo, facendo finire Abe e il suo destriero sul fondo di un burrone decine di volte… quando vi va bene.

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Digestivo

Superato questo scoglio, Oddworld: New ‘n’ Tasty! è chiaramente un titolo per gli amanti della vecchia scuola che ha subito un’operazione di remake grafico, passando da 2D a 2,5D, con fondali molto più definiti e schermate a scorrimento laterale gloriosamente uniche, che porta su Nintendo Switch i cambiamenti già visti nelle edizioni per le altre piattaforme.

Sull’ibrida Nintendo è ovviamente possibile essere masochisti e portare Abe e il suo mondo alieno con sé, oppure ancorarlo sulla TV e giocarci in modalità cooperativa, che dà la possibilità di passare il controllo del Mudokon a un amico dopo la puntuale morte. Il framerate non va più in alto dei 30 frame al secondo, e in modalità portatile New ‘n’ Tasty risulta più sporco e meno grazioso, per quanto grazioso possa ritenersi un titolo in cui i rumori metallici dei trituratori e acuti degli Slig la fanno da padrone, creando un’atmosfera decisamente poco rilassante.

Viene confermata in questa edizione del remake di New ‘n’ Tasty la mancanza del doppiaggio italiano, tamponata con i sottotitoli in rima, e il dovere morale di salvare 299 Mudokon al prezzo di un finale alternativo con comandi semplici come ciao, seguimi, fermati, in questa occasione capaci di chiamare a raccolta tutti i Mudokon e non uno alla volta, come invece succedeva nel lontano 1997 con Abe’s Oddysee.

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Per un acino di sale si perde la minestra: Oddworld: New ‘n’ Tasty! non è un gioco per tutti, e non è nemmeno un gioco molto divertente. La storia feroce e ambientalista, unica nel suo genere, viene smorzata da un gameplay troppo legnoso che finisce per gravare su tutto l’apparato rendendolo poco appetitoso. Portare Abe e la sua odissea su Nintendo Switch ha più valenza storica che altro, e la difficoltà solo mitigata lo rende un titolo per pochi eletti, che hanno la capacità di salvare il gioco in ogni istante facendo un tuffo negli anni ’90. Entrate nei Mattatoi di Mudos a vostro rischio e pericolo.

6.5

Pro

  • Storia originale e ancora attuale
  • Un pezzo di storia dei giochi anni '90
  • Il salvataggio rapido è una manna dal cielo

Contro

  • Comandi atroci, non personalizzabili
  • Rende meno in modalità portatile
Vai alla scheda di Oddworld: New ‘n’ Tasty
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