Onechanbara: Bikini Zombie Slayers – Recensione Onechanbara: Bikini Zombie Slayers

Per appassionati

Non c’è altro modo di descrivere questo gioco. Sicuramente un successo in Giappone, ma nettamente in contrasto con i gusti occidentali. Il gioco non è altro che un grind sfrenato tipico dei mmoprg orientali, nonostante non sia un mmorpg. Può essere interessante per qualche minuto di gioco senza pensieri ma niente di più.

Un complotto segreto…

…sarebbe stato meglio! Non c’è trama, solo sopravvivenza, o per meglio dire, corsa. L’unico vero obiettivo palpabile è finire il gioco nel minor tempo possibile (ed è conteggiato anche il tempo passato nel menù principale). Per il resto ci è concesso solo un accenno di storia (inutile e mal sviluppata), passaggi non espliciti e in generale un’assenza di mistero che avrebbe potuto rendere sicuramente migliore la trama, vista la totale mancanza di un processo logico . Fondamentalmente perché ci troviamo lì? Cos’è successo? Perché devo comportarmi così? Chi ha fatto cosa e perché? Insomma, un vero disastro. Ah, a proposito, è un titolo sugli zombie, se non aveste letto il titolo…e di certo solo quello troveremo.

Una grafica mozzafiato!

La grafica è realizzata degnamente, se fosse un gioco per Playstation 1. Non essendolo, risulta molto limitata, sia nella qualità delle textures che nella quantità di poligoni usati. L’unica cosa "carina" che si può osservare è l’effetto del sangue (violaceo) che viene spruzzato sulla telecamera, ma non è lontanamente paragonabile alla quantità che si osserva per terra. E’ incredibile quanto sangue possa uscire da uno zombie e riuscire a non lasciare macchie sul pavimento, mentre inonda la telecamera. In definitiva, l’intero comparto grafico è scadente, ad eccezione dei disegni bidimensionali presenti nel menù che ritraggono le due eroine che interpretiamo.
 

 

Comparto sonoro altalenante

I suoni sono sufficientemente caratterizzanti e immersivi, purtroppo risultano molto ripetitivi. Sebbene si distinguano chiaramente gli effetti per ciascuna fonte, spesso fonti simili hanno lo stesso effetto: un attacco del nostro personaggio genererà sempre lo stesso suono, qualsiasi sia il nemico che affronta, sia che colpisca, sia che vada a vuoto. Sul lungo termine è abbastanza stancante. La colonna sonora non è male, sebbene anche questa non brilli per originalità o varietà.

La durata del gioco è proporzionale…

…alla vostra resistenza. Quanto potete resistere effettuando sempre le stesse mosse per un numero indefinito di zombie? Quanto riuscite a resistere allo schema: arriva alla zona finale e uccidi tutti per terminare il livello? Quanto può interessarvi un titolo che offre solo carneficina senza senso né varietà? Bene, questa è la durata del titolo. Rigiocabilità? State scherzando spero!!

I controlli sono meno peggio di quanto ci si aspetti

Benché il resto del titolo sia veramente lacunoso sotto molti punti di vista, i controlli risultano stranamente curati. Il gioco utilizza la combinazione wiimote + nunchuck tipica dei giochi della wii, con il nunchuk impostato per il movimento e il lock sui nemici, mentre lo scuotere il wiimote fa effettuare l’attacco. Quest’ultimo tuttavia avviene solamente con un movimento verticale, quindi vi ritroverete quasi immediatamente con l’impressione di star inchiodando una tavola, piuttosto che attaccare con dei fendenti un nemico. Altra nota dolente: la telecamera. Fortunatamente non in molte occasioni, ma capita di avere la telecamera dal lato sbagliato del personaggio e non riuscire ad inquadrare i nemici, esito ovvio: una marea di attacchi a vuoto per sopravvivere.

Nel gioco potremo interpretare una eroina (a scelta tra due sorelle) che correndo attraverso i livelli ed uccidendo mostri, acquisirà esperienza, con la quale potremo alzare alcune caratteristiche fondamentali: abilità, vitalità, potenza e raggio d’azione. Questo tentativo di dare profondità ai personaggi è però afflitto dallo scarso impatto che ha l’incremento delle caratteristiche sul gioco stesso. Nonostante l’esperienza si "raccolga" facilmente (è rappresentata da gocce di sangue che rimangono a terra per ogni nemico ucciso), la crescita di livello del personaggio è assolutamente inutile. Ma non è tutto: un altro tentativo di dare profondità al gioco è la carica di sangue delle spade. Per ogni nemico ucciso le spade si macchieranno di sangue di non morto che porta con sé una maledizione; arrivati ad un certo quantitativo (rappresentato da una barra che si riempe pian piano) il nostro personaggio subirà l’effetto della maledizione, trasformandosi in un demone molto potente ma dalla scarsa vitalità. Per evitare che questo accada, si può effettuare un movimento particolare con il wiimote che consiste nello svuotare le spade (con un bello schizzo di sangue in terra). Per ogni nemico ucciso in questa modalità, l’eroina perde punti ferita, accelerando il processo che porta al game over. Uniche vie di salvezza sono il termine del livello e delle statue purificatrici. Questo aspetto, aggiunto al resto della modalità di gioco, fa sì che il nostro unico obiettivo diventi correre fino alla fine del livello senza nemmeno uccidere i mostri, contribuendo all’incremento di difetti nel gioco.
 

 

In conclusione

Se vi piacciono i giochi in stile orientale dove le ragazze di turno uccidono maree di nemici, procuratevi questo gioco. Se, al contrario, cercate un titolo profondo che vi possa regalare emozioni e momenti toccanti, state alla larga da questo titolo. L’unica cosa che contraddistingue questo prodotto dalla melma, probabilmente, è l’assenza di gravi bug.

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