Pathfinder: Kingmaker Definitive Edition – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Quando si parla di giochi di ruolo, tra veri nerd, la prima cosa a cui si pensa non è un videogame, bensì a un tavolo circondato da ragazzi, con Master, matita, e scheda del personaggio su carta. Il viaggio e l’avventura di tanti giovani iniziò molti anni fa con l’avvento di Dungeons & Dragons, ma da allora il mondo dei giochi di ruolo si è espanso, portandoci perle come Vampiri la Masquerade e i Secoli Bui, Sine Requie, Nameless Land, o per l’appunto Pathfinder. Pathfinder è essenzialmente un gioco di ruolo molto simile a d&d, creato da grandi fan del suddetto che hanno tentato di creare un’esperienza “corretta” da tutto ciò che a loro parere non funzionava e andava rivisto. Per dirla in termini tecnici, Pathfinder è una sorta di d&d rivisitato e migliorato.

Pathfinder: Kingmaker

Pathfinder: Kingmaker prende l’esperienza del gioco da tavolo e la ripropone su schermo, dove la figura del Master viene rimpiazzata dalla narrazione interna del videogioco. Ovviamente rispetto a un gioco di ruolo vero e proprio, su un videogame vanno accettati dei compromessi: non avremo certo modo di interpretare il nostro personaggio a piacimento e fare e dire ciò che desideriamo, ma Pathfinder: Kingmaker fa del suo meglio per permetterci di essere il più liberi possibile.

L’avventura comincia con la classica creazione del personaggio: una volta effettuata una personalizzazione dell’aspetto esteriore potremo sceglierne la razza, la classe, i talenti, l’allineamento, le abilità, e le eventuali magie conosciute. Nella Definitive Edition di Pathfinder: Kingmaker sono anche presenti tutti i DLC rilasciati in precedenza, tra i quali anche la possibilità di scegliere la razza dei Tiefling e la classe del cineta. C’è da dire che la possibilità di scelta è enorme, e probabilmente passeremo persino un paio d’ore a decidere quale build utilizzare per il nostro eroe. Oltre a ciò, se il giocatore fosse nuovo al mondo dei giochi di ruolo da tavolo e di Pathfinder, si ritroverà terribilmente sperduto e confuso a causa del quantitativo di opzioni e della mole di testo presente, per quanto comunque il gioco faccia del suo meglio per spiegare nel dettaglio ogni termine tecnico.

Pathfinder: Kingmaker

A quel punto inizierà la nostra storia: quella di un avventuriero che ha risposto alla chiamata di Jamandi Aldori, colei che regna a Restov, nella sua magione. Qui Aldori ci parla delle Stolen Lands, terre di nessuno ma desiderate da tutti i reami confinanti. Proprio perchè non ancora annesse a nessun regno, le Stolen Lands sono state reclamate da un gruppo di banditi, capeggiati da un ladro che si fa chiamare Stag Lord. La nostra missione è quella di sconfiggere i banditi e reclamare quelle terre, in cambio Aldori ci donerà il titolo di barone e un castello per dominare proprio sulle terre che abbiamo liberato. Naturalmente le cose non vanno mai come vorremmo, e la situazione si complicherà di molto man mano che proseguiremo il nostro viaggio, scoprendo infine che lo Stag Lord non è esattamente ciò che pensavamo e che la minaccia potrebbe essere ben più grave del previsto.

Pathfinder: Kingmaker

Il cuore del gioco è molto simile a quello che troviamo su titoli come Baldur’s Gate o Pillars of Eternity: il combattimento ci permette di mettere in pausa quando vogliamo così da dare ai personaggi gli ordini e vedere poi la situazione evolversi da sé, gestendo poi man mano così le mosse succesive. Pathfinder: Kingmaker però, nella sua Definitive Edition, aggiunge l’opzione del combattimento a turni, che permette una fedeltà al gioco di ruolo cartaceo ancor maggiore. Con questa modalità una volta entrati in combattimento si tirerà l’iniziativa dei personaggi per vedere il turno delle azioni, e poi ogni personaggio svolgerà, singolarmente, l’azione decisa fino a quando non avrà effettuato un movimento, un attacco, o un’azione gratuita.

Come già detto, la Definitive Edition di Pathfinder: Kingmaker include al suo interno tutti i DLC, che vanno ben oltre la semplice razza e classe aggiuntive. Nella storia Varnhold’s Lot, che ha luogo in maniera parallela alla storyline principale, avremo modo di collaborare con un altro barone delle Stolen Lands. Il DLC Beneath the Stolen Lands invece presenta un dungeon procedurale infinito, all’interno del quale saranno anche presenti mostri e boss esclusivi.

Pathfinder: Kingmaker


Pathfinder: Kingmaker Definitive Edition è il titolo perfetto per chi è ancora chiuso in casa più del solito in questo periodo difficile della nostra vita. Il mondo di gioco e ciò che esso offre è enorme, e passeremo anche centinaia di ore sul titolo senza aver effettivamente ancora visto ogni cosa. Per gli amanti dei giochi di ruolo da tavolo è un titolo che non mancherà di appassionare, ma per i neofiti potrebbe essere un enorme ostacolo la mole di contenuti a cui il tutorial non riesce a sopperire in pieno.

8.5

Pro

  • Centinaia di ore di contenuti
  • Personalizzazione enorme
  • Grande fedeltà al gioco di ruolo originale
  • Tutti i DLC inclusi nel prezzo e contenuti esclusivi

Contro

  • Qualche bug ogni tanto
  • Grande caos per i neofiti
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