Point Blank DS – Recensione Point Blank DS

Buffalo Bill, guarda e impara

Per gli utenti Playstation e per gli appassionati frequentatori di sale giochi, Point Blank dovrebbe essere un nome non nuovo. L’obiettivo, in tutti i giochi della serie, era distruggere nel modo più accurato possibile il maggior numero di bersagli sullo schermo, attraverso una pistola di plastica collegata al cabinato o alla console. Gli schemi hanno una durata piuttosto breve, in genere inferiore al minuto, e sono richiesti riflessi e mira per portare a termine lo stage raggiungendo il punteggio minimo richiesto da totalizzare. Gli sviluppatori hanno tentato una trasposizione sulla console portatile Nintendo, sostituendo alla classica pistola il pennino del DS.

Più veloce che puoi

All’avvio del gioco, immediatamente ci troviamo di fronte ad un menù piuttosto variegato, che non si limita ad offrire una modalità in singolo e una multiplayer. La modalità di base, l’Arcade, è divisa in 4 difficoltà: Practice, Beginner, Advanced e Insane. Le prima è composta da soli 4 schemi, le altre tre da 8. Tali schemi vengono estratti a sorte all’inizio della partita, e nell’advanced ne sono compresi 2 a livello Insane. Per procedere nel gioco è fondamentale raggiungere il punteggio minimo richiesto da ogni stage e non colpire i bersagli proibiti (come ad esempio civili nel bel mezzo di una sparatoria o bombe che piovono tra una massa di scheletri), pena la perdita di una vita. Perdendo 3 vite perderete la partita, anche se viene offerta dal gioco la possibilità di continuare senza nessuna reale penalità. Completati tutti gli schemi di gioco, potremo ammirare la nostra valutazione, suddivisa in diverse statistiche, e inserire il nostro nome nella classifica dei migliori punteggi. Oltre alla modalità principale, è presente una modalità "Brain Massage" che ci permetterà di allenarci in diversi tipi di giochi, basati per esempio sulla velocità richiesta, piuttosto che sulla precisione, la capacità di osservare o altro ancora. Alla fine, otterrete una valutazione che vi permetterà di capire dove dovete migliorare; e procedendo in questa modalità sarete inoltre in grado di sbloccare altri contenuti.
Le altre modalità sono Freeplay, nella quale è possibile affrontare singolarmente e ad ogni difficoltà uno dei 40 minigiochi di Point Blank, e Games Museum, dove possiamo affrontare 4 vecchi classici della serie.
Chiude le opzioni di gioco la modalità VS, che fortunatamente, dispone del game sharing, ovvero la possibilità di giocare in multiplayer con solamente una cartuccia. In vs è possibile giocare contemporaneamente contro un amico, cercando di totalizzare il punteggio massimo possibile su 4 schemi per battere l’avversario.
Insomma, le caratteristiche richieste sono: velocità, precisione e un buon occhio. Questo è Point Blank DS.

Un gioco pazzo

Nonostante si spari con quella che dovrebbe essere una pistola, lo stile grafico di Point Blank è rimasto lo stesso della serie, ovvero con il solito, caratteristico, tocco ironico-cartoonesco dei minigiochi. Ci ritroveremo a sparare a fastidiose mosche, piuttosto che ad agguerriti ninja, o ancora a tosare innocenti pecorelle o distruggere astronavi. Graficamente, Point Blank non fa gridare al miracolo, ma lo stile originale e divertente della serie è rimasto intatto. Peccato per l’assenza di un qualunque tipo di 3D.
Le musichette sono anch’esse allegre e ben s’intonano con l’atmosfera, seppure risultino piuttosto semplici. Gli effetti sono simpatici e appropriati.
I minigiochi che ci troveremo ad affrontare sono in totale 40, di cui è già stato possibile osservare gli elementi strutturali nelle precedenti serie.
In sostanza, Point Blank DS potrebbe essere definito come un casual game impegnativo. Ovvero: può essere giocato da tutti, essendo estremamente immediato ed intuitivo, ma è in grado di tenere incollate le persone allo schermo per ore, pur di migliorare i propri punteggi e le proprie abilità, grazie ad un livello di sfida sempre impegnativo e allettante.
Insomma, Point Blank DS è la piacevole trasposizione di un titolo pensato originariamente in un altro modo. Certo, non ci troviamo di fronte a chissà quale capolavoro di innovazione, ma il pennino da solo basta a portare una ventata d’aria fresca alla serie. L’ideale per chi vuole fare una partita veloce e divertente o ama mettere alla prova le proprie capacità. Una piccola nota dolente, è la disponibilità del gioco nella sola lingua inglese, anche se il testo presente si limita alle istruzioni dei singoli minigiochi.

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