Pokemon Trozei! – Recensione Pokemon Link!
Il puzzle game, con la grande varietà, versatilità e simpatia dei rompicapo che può proporre, si configura come genere perfetto per garantire a saghe di ampio respiro come Metal Gear, Super Mario, l’universo di Walt Disney o Final Fantasy, parentesi di novità e di gioco senza troppe pretese, magari avulso dal contesto della serie madre. E stavolta è il turno dei Pokèmon!
Pokèmon, Link!
Tranquilli, non si tratta di un inquietante cross-over tra la serie dei mostri tascabili e quella di Zelda: il "link" del titolo del gioco va inteso nel senso più moderno del termine. Sfruttando la non meglio precisata tecnologia alla base delle PokèBall (aka Sfere Pokè) che permette la digitalizzazione e miniaturizzazione dei Pokèmon, sarà possibile salvarli in modo veloce dall’ennesimo gruppo di cattivi che li rapiscono per condurre loschi esperimenti. Lo scopo di Corinna Pielesto, esperto agente segreto della SOL – Secret Operation League – è appunto usare la "linkatrice" per trasmettere via satellite i Pokèmon rapiti al quartier generale, un luogo di certo più sicuro per famosissimi i mostriciattoli. Il nostro compito sarà naturalmente aiutare di livello in livello Corinna nella sua missione.
Gotta link ‘em all!
E in cosa consistono i "livelli"? Una volta entrati nella sessione di gioco vera e propria, prenderemo parte ad un appassionante puzzle game che ricalca chiarametne le dinamiche di altri mostri sacri del genere. Un po’ Tetris, un po’ Lumines, un po’ Puzzle Bobble, lo scopo sarà quello di allineare in verticale o in orizzontale quattro o più Pokèmon uguali per così "linkarli" e quindi salvarli, ovviamente prima che lo schermo si riempia del tutto dei nuovi Pokèmon che inesorabilmente scendono dal display superiore al Touch Screen inferiore. Il Pokèmon Ditto vale come jolly, potendo assumere le sembianze di qualsiasi altro essere!
L’uso del pennino è indispensabile, nonchè l’unico comando di cui avremo bisogno. Grazie ad esso sposteremo nelle quattro direzioni le righe e le colonne di caselle ospitanti il mostriciattolo che vogliamo muovere per meglio orchestrare le combinazioni di cui abbiamo bisogno per realizzare un "link". Lo spostamento verso l’alto di una casella è consentito, ma la gravità ce lo consentirà solo per un secondo, quindi se tale movimento non sarà funzionale ad effettuare una catena omogenea tutto tornerà come prima.
Una volta fatti sparire quattro o più Pokèmon in una volta avremo alcuni preziosi secondi di "link-time", durante i quali potremo realizzare links anche solo di tre e poi di due Pokèmon, regola utilissima per massimizzare punti e realizzare appaganti combo.
Inoltre, all’inizio di ogni stage ci verranno segnalati alcuni Pokèmon speciali, speciali perchè ci accorgeremo che appariranno molto raramente nella griglia dei link; e, quando compariranno, lo faranno per un tempo limitato prima di sparire nel nulla. Coinvolgerli quindi nell’operazione di salvataggio non sarà sempre facilissimo, ma riuscirci ci garantirà moltissimi punti extra nonchè riconoscimenti speciali. Il gameplay insomma si mantiene appassionante ed a livelli di sfida medio-alti non solo nei livelli avanzati.
Come in America
Mediocre e nulla più il sonoro, è invece difficile non apprezzare la grafica del titolo. E non tanto perchè sia chissà quale sfoggio di tecnica o perfezione… del resto è pur sempre un puzzle game; tuttavia il target di giovanissimi fruitori non potrà non gradire la convergenza dei buffi musetti degli animaletti giapponesi che adora con lo stile occidentale che sembra direttamente provenire da Cartoon Network. Le brevi ma simpaticissime scene animate propongono uno stile che ricorda sia nel tratto che nell’animazione che nel character design produzioni quali Samurai Jack / Dexter / Le Superchicche / Billy & Mandy’s Grim Adventures, e ripropone la spigliata e caustica ironia che spesso le caratterizza. La stessa protagonista Corinna è un agente segreto che deve molto a Kim Possible. Cosa comunque non secondaria, queste sequenze filmate sono poi eccellenti dal punto di vista tecnico.
Linkali tutti!
Anche la longevità del titolo è piuttosto buona. Alla modalità Storia, già di per se abbastanza articolata essendo strutturata in livelli tutorial ed in circa trenta sfide minori che preludono a scontri contro cinque sub-Boss ed un Boss finale aventi tra l’altro a disposizione abilità disturbatrici come l’impedirci di vedere i Pokèmon o l’inserimento di PokèBall fasulle, nonchè la possibilità di interagire con un simpatico vecchietto che in cambio di monete premio ci permetterà di trovare nuovi Pokèmon, si aggiungono una modalità Senza Fine, in cui dovremo continuare a linkare ed accumulare punti all’infinito finchè la nostra abiltà ce lo consentirà, e due modalità multyplayer, una in locale ed una sulla rete mondiale grazie al Nintendo Network, in solo ed in coppia.
Inoltre, sbloccando nuovi Pokèmon nella modalità Storia, essi aggiornano i livelli precedentemente giocati, pronti per essere nuovamente affrontati se vogliamo rimpinguare le nostre statistiche di gioco. 386 razze di bestioline affollano questo gioco: sbloccare le più rare sarà una vera impresa, consideriamo di farci aiutare nell’intento da un amico online!
Potremo anche crearci una gamertag personalizzata per far vedere a tutti i nostri progressi.
Puzzlemon
L’appeal commerciale che i mostri tascabili esercitano sui giocatori più giovani (e non solo) è innegabile, ma altrettanto innegabile è la qualità del divertimento offerto da questo gioco, che solo in due casi vi deluderà: se detestate i puzzle games e se detestate i Pokèmon. Se non è il vostro caso… avete trovato un’ottima fonte di svago.