Rainbow Six Siege: Operazione Wind Bastion – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Rainbow Six Siege ormai è alla soglia del quarto anno, ma l’anno tre ha ancora materiale succoso da offrirci: ecco arrivare l’ultima Operazione prevista di cui giusto un mese fa vi avevamo raccontato in anteprima tutti i più reconditi dettagli che la caratterizzavano. Rainbow Six Siege: Operazione Wind Bastion, questo il nome del nuovo contenuto, è caratterizzata da due nuovi Operatori, Nomad e Kaid, e da una nuova mappa chiamata Fortezza. Il tutto accomunato da un denominatore interessante: il Marocco.

Rainbow Six Siege: Operazione Wind Bastion

Come ben sapete se siete appassionati di Rainbow Six Siege, i principali cambiamenti di ogni nuova Operazione sono proprio questi: gli operatori e la mappa. Vediamo dunque di iniziare raccontandovi dei primi. Kaid è un difensore in grado di elettrificare pareti, botole, scudi e filo spinato attraverso un gadget (Rtila) che elettrifica tutto ciò che è di metallo. Nomad invece stordisce – mandandoli letteralmente gambe all’aria – i nemici che entrano nel raggio d’azione delle sue mine di prossimità. Siamo davanti a due operatori non estremamente complessi da utilizzare (meno rispetto ad esempio ai precedenti Maverick e Clash) in quanto più che di una grande coordinazione col team c’è bisogno di un’ottima conoscenza delle mappe e dei loro punti cruciali.

Per quanto riguarda la dotazione ci troviamo di fronte a due operatori che non presentano armi del tutto Over Powered nello slot principale (i fucili d’assalto e i fucili a pompa sono infatti nella media delle dotazioni di R6), ma che possiedono un vero asso nella manica nell’arma secondaria: la 44 Magnum è un’arma estremamente letale e potente, dotata di un mirino ottico equiparabile a quello di un cecchino. É in grado di uccidere un nemico con un solo colpo alla testa, rendendola la vera arma definitiva per gli amanti del OneTap. Kaid e Nomad non sono operatori che stravolgono il meta, anzi, vanno a integrarlo coprendo alcune lacune che finora erano rimaste scoperte (il vero counter di Clash e un’alternativa/spalla a Bandit). Kaid è sicuramente quello che ci ha dato più soddisfazioni, offrendo diverse tipologie di strategie legate all’elettrificazione di botole e/o muri rinforzati, che finora erano considerati punti nevralgici vulnerabili.

Rainbow Six Siege: Operazione Wind Bastion

Seconda grande introduzione è la Fortezza, prima vera mappa ad avere un accesso diretto al tetto attraverso delle scale a cielo aperto. Giocare in Fortezza in modo consapevole ed efficace richiederà più tempo del previsto: gli ampi spazi alternati alle molte possibilità di flank renderanno più difficile l’utilizzo di strategie classiche e abusate nelle altre mappe. La difesa rispetto all’attacco sembra leggermente avvantaggiata, grazie anche alla possibilità con Maestro e Valkyrie di poter vedere praticamente ogni angolo della mappa grazie alla somma dei loro gadget e delle telecamere base. Kaid e Bandit poi, se supportati da un Lesion come quinto o un Mira, possono davvero rendere inespugnabili i vostri siti di difesa.

Dal punto di vista dell’attacco, invece, Nomad, Ash, Tatcher e Hibana sembrano i più utili in una mappa che ha bisogno di essere sfruttata in modo fantasioso creando linee di tiro e punti di breaching non convenzionali. Ad affiancare tutto ciò, ci sono tanti piccoli cambiamenti che come al solito mostrano la cura di Ubisoft per i dettagli: i nuovi mirini reflex, la nuova selezione delle skin, la nuova anteprima delle armi e le nuove mimetiche per armi e armature sono come sempre un ottimo modo di offrire al giocatore quella sensazione di novità che necessita per mantenersi attivo in modo continuativo.

Rainbow Six Siege: Operazione Wind Bastion


Operation Wind Bastion è la giusta chiusa per un anno, il terzo di Rainbow Six Siege, che è stato incredibilmente positivo e fondamentale per il futuro del franchise. Per una community sempre attiva e appassionata l’introduzione di Kaid e Nomad suona come risposta positiva agli appelli invocati a gran voce: un counter specifico per Clash e un “Bandit 2.0”. Un supporto post lancio che negli anni ci ha dimostrato come un titolo inizialmente claudicante possa essere una perla in un grande oceano di ostriche vuote. Se il prossimo anno quattro seguirà le orme tracciate da Operation Wind Bastion avremo davvero di che divertirci nel mondo di Rainbow Six Siege.

8.4

Pro

  • Operatori utili
  • Mappa ispirata e molto divertente

Contro

  • La 44 Magnum andrebbe ribilanciata
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