Re Artù – Recensione Re Artù

Al giorno d’oggi esistono molti giochi strategici sul mercato; molto diffusi sono quelli a turni, in cui domina la serie Total War. La Fx Interactive, nel corso degli anni, ha prodotto molti videogiochi, non sempre di successo; tra gli strategici è importante citare la saga Imperivm che tutt’ora continua con Imperivm: Online. Nel 2010 arriva nei negozi Re Artù: uno strategico a turni con elementi fantasy che vede impegnati i cavalieri della tavola rotonda alla conquista della Britannia. Per la casa produttrice non è la prima volta che sfruttano la leggenda della spada nella roccia, infatti, diversi anni addietro, pubblicò Tzar: Excalibur e il re Artù. L’ostacolo principale per il re è sicuramente il confronto con Napoleon: Total War, pubblicato circa un mese prima.
 

 

 

 Le truppe marciano in direzione del nemico.


Uno strategico a turni diverso.

La campagna è divisa, ovviamente, in due fasi: fase strategica e battaglia. Durante la seconda, comandare le truppe risulterà piuttosto semplice. Il difetto più grande si nota sicuramente nello schieramento di queste, perché sarà presente solo una formazione predefinita che prevede gli arcieri disposti su un’unica fila davanti alla fanteria e alla cavalleria. La formazione predefinita risulta piuttosto valida nei primi scontri, ma dall’inizio del quarto capitolo risulta molto limitante e potrebbe rendere molto difficile vincere le battaglie, soprattutto impostando una difficoltà di gioco avanzata.
Ogni eroe del gioco è fornito di una serie di magie in grado di ribaltare l’esito della guerra, i vari poteri possono causare danno o infliggere qualche malus al nemico, oppure potenziare i propri soldati. Durante la parte d’azione, si può facilmente notare quanto gli arcieri siano avvantaggiati rispetto alle altre truppe, infatti le loro frecce colpiranno sempre l’unità avversaria, indipendentemente dal punto in cui arriva, tuttavia nelle missioni finali questi risulteranno meno utili rispetto alla prima parte del gioco.
C’è da dire che rispetto alla serie Total War saranno assenti battaglie navali e attacchi a castelli o villaggi. Tutte queste saranno svolte su campo aperto, tranne nel caso di assalto ad una roccaforte, in cui si potranno vedere le varie abitazioni, ma non saranno presenti mura, torri o cancelli da sfondare. Oltre agli scontri diretti tra i soldati, sarà possibile adoperare una tecnica che consiste nel ridurre a zero il morale avversario, ciò è possibile controllando i Punti Strategici della mappa, che conferiranno anche alcuni bonus a chi li controlla. Questa tecnica è molto utilizzata dai nemici, quindi spesso ci si ritroverà ad affrontare battaglie rapide senza punti morti. 
La parte strategica consente al giocatore di spostare e potenziare i propri eserciti, di gestire le risorse a disposizione. La costruzione di edifici nella roccaforte e l’emanazione di leggi saranno permesse solo durante l’inverno, stagione in cui gli eserciti riposeranno. Purtroppo, già dall’inizio del secondo capitolo, si nota un sistema gestionale non molto preciso in cui risulta difficile determinare alcuni parametri. Nonostante qualche difetto che intacca leggermente la qualità di gioco, il gameplay di Re Artù non sembra niente male. Nota dolente è l’IA che nelle battaglie, la quale sarà molto buona, mentre nella parte strategica risulterà banale e le mosse saranno facilmente prevedibili.
 

 

 

 Uno scontro molto cruento.


Alla ricerca del Graal.

In principio l’Inghilterra era sotto il dominio di Uther Pendragon, che, attraverso l’aiuto di un potente mago di nome Merlino, generò un figlio con una donna di nome Iginla. Dopo la sua morte il trono divento vacante, così i cavalieri più valorosi della Britannia vennero convocati per una sfida che avrebbe deciso la sorte del trono, questa consisteva nell’estrarre dalla roccia la spada Excalibur. Nessuno dei cavalieri riuscì nell’impresa, finché un giovane scudiero, figlio segreto di Uther Pendragon, estrasse la spada con facilità e fu incoronato personalmente dal mago come re d’Inghilterra. E’ qui che inizia l’avventura che vede Artù impegnato alla conquista della Britannia e alla ricerca del santo Graal.
Nel gioco, il famoso re, non sarà controllabile, ma avremo a disposizione un cavaliere della Tavola Rotonda, anche se presto se ne uniranno altri per un totale di dodici. Questi saranno spesso in grado di ribaltare l’esito delle battaglie e completare avventure importanti. Molte missioni del gioco prendono spunto dalla leggenda, ma non saranno toccati eventi importanti come la fuga di Lancillotto con Ginevra e la ribellione di Mordred, in cui Artù fu ferito e fu portato nella Valle di Avalon.
 

 

 

 La tavola rotonda.

Un po’ troppo scarno.

Il difetto più grande che affligge Re Artù è la mancanza del multiplayer; tuttavia il gioco è fornito di una campagna che, come detto prima, vedrà Artù impegnato nella conquista della Britannia. Questa campagna necessita di almeno trenta ore per essere conclusa a difficoltà media, che equivale alla difficoltà massima della serie Total War. Utilizzando invece Re Artù a difficoltà massima ci si può facilmente ritrovare bloccati e costretti a diminuire la difficoltà di gioco. La campagna è divisa in quattro capitoli indipendenti tra loro: ciò significa che ci si può ritrovare benissimo alla missione finale, senza aver completato i capitoli precedenti. Oltre alle missioni principali, che sono circa trenta, a ogni turno potranno presentarsi missioni secondarie che alcune volte comportano dei malus nel caso non vengano svolte, invece quando vengono completate ricompensano lautamente il giocatore. Nel corso della campagna il giocatore può assumere vari aspetti che determineranno le unità reclutabili e le missioni alle quali si potrà accedere, quindi è interessante riprovare il gioco sviluppando un aspetto diverso.
E’ presente la modalità partita singola che permetterà di affrontare il computer scegliendo truppe a piacere: niente di innovativo, visto che è presente da anni nella serie Total War.
 

 

 

 Una pioggia di frecce è letale per il nemico.

Analizziamo il comparto tecnico.

Per definire la grafica di Re Artù bisogna fare due distinzioni: la prima riguarda la grafica in battaglia e la seconda la grafica sulla mappa strategica. Per quanto riguarda la grafica in battaglia, il motore grafico riesce a gestire ottimamente tutte le truppe presenti sullo schermo, con un risultato molto buono, anche se è possibile trovare di meglio sul mercato videoludico; le animazioni possono risultare leggermente macchinose e fuori tempo con l’effettivo attacco, ciò si nota soprattutto durante lo scoccare delle frecce da parte degli arcieri.
Anche gli effetti speciali sono di ottima qualità, anche se è possibile riscontrare dei notevoli cali di frame rate attivando poteri che alterano le condizioni atmosferiche. Un grande difetto si nota negli alberi che, visti da vicino, sembreranno sagome di cartone. Il motore grafico fa girare il gioco anche su computer non di ultima generazione. Come Napoleon: Total War, anche Re Artù dà quasi ad ogni soldato un volto diverso, per spezzare la monotonia di vedere un esercito di cloni. 
Le musiche di sottofondo accresceranno la tensione durante le battaglie, ma oltre questo non influiranno maggiormente durante la campagna.
 

 

 

 Una vista della mappa.

In conclusione.

Come sempre, la FX Interactive segue la sua politica che consiste nel vendere i giochi ad un prezzo molto basso. Per la prima volta propone uno strategico a turni dimostrandosi un buon avversario della serie Total War che ha anni di esperienza alle spalle. Il gioco si presenta ben strutturato, con un buon gameplay ed una longevità niente male; il comparto tecnico si dimostra piuttosto buono e soddisfa chiunque non possieda una scheda grafica potente o chi non ricerca il massimo dal mercato videoludico. Inoltre bisogna considerare che il prezzo è la metà degli ultimi Total War sviluppati e che, in relazione a ciò, il risultato è migliore di quanto ci si possa aspettare.
Re Artù è un gioco che è consigliabile a tutti gli amanti degli strategici che cercano qualcosa di diverso, che inserisca elementi fantasy e RPG oltre ai classici elementi che caratterizzano la serie Total War. Inoltre è consigliato acquistare il gioco anche a chi cerca un ottimo rapporto qualità prezzo o a chi semplicemente cerca qualcosa di alternativo rispetto a ciò che si può trovare sul mercato.

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