Relicta – Recensione Nintendo Switch

Recensito su Nintendo Switch

In pieno COVID-19, l’anno passato, Ravenscourt ha lanciato sul mercato la fatica targata Mighty Polygon dal nome Reclita. Questo puzzle game basato su fisica, gravità e elettromagnetismo affonda le origini in un secolare e sempreverde Portal, da cui pesca a piene mani introducendo un livello di spessore nuovo. A distanza di un anno lo studio di sviluppo rilancia il suo prodotto su Nintendo Switch aggiungendo la portabilità al pacchetto iniziale, nella speranza di rinvigorire il titolo.

Sarà riuscita Mighty Polygon nel suo intento? Scopriamolo insieme.

Relicta

Intanto andiamo a scoprire le radici della storia di Relicta. Una brillante scienziata a capo – per modo di dire – di un team di sviluppo scientifico si cimenta nell’ardua impresa di sovvertire le leggi della fisica che riguardano elettromagnetismo e teletrasporto, il tutto sul suolo lunare ripulito a cui è stata donata nuova vita. L’impresa brilla di luce propria e il morale è alle stelle ma, come è lecito aspettarsi, qualcosa non va.

In un turbinio di flashback tra avanti e indietro nel tempo, che vedono come protagonista la nostra scienziata e la sua giovane figlia, la trama di Relicta si dipana tra fauna artificiale, gravità ed entità aliene sconosciute.

Relicta

Per quello che riguarda il gameplay, giocheremo con una visuale in prima persona nei panni della protagonista, dotata di guanti particolari che le donano la capacità di togliere la gravità a determinati oggetti, così come di caricarli positivamente o negativamente. Giocando quindi con il peso e con la nota proprietà per cui poli opposti si attraggono e poli uguali si respingono, il nostro compito sarà di risolvere complicati puzzle ambientali, al fine di proseguire nel percorso prefissato che ci farà avanzare nell’avventura di Relicta.

I punti di forza del titolo rimangono gli stessi delle versioni precedenti anche su Nintendo Switch: i puzzle sono divertenti e ben studiati senza mai – e sottolineiamo mai – risultare ovvi o banali. Avrete bisogno di studiare per bene il terreno di ogni singolo puzzle e, soprattutto, di fare diversi tentativi per arrivare alla soluzione. Aguzzare l’ingegno diventa imperativo fin dalle prime battute, tutorial compreso.

Relicta

L’ambiente è vario e ben studiato per riuscire a complicarvi la vita e qui purtroppo troviamo uno dei primi difetti del titolo, se cosi lo si può definire. Relicta è un gioco che si basa sulla fisica: la compenetrazione che spesso trova posto negli schemi di gioco tra gli oggetti e il mondo che li circonda è a tratti molto fastidiosa. Vedere solo le mani della protagonista, per esempio, non permette di capire quale spazio occupi esattamente nel mondo che la circonda e se viene richiesto tempismo per completare un puzzle (e viene richiesto spesso – N.d.R.) il dover guardare in basso per capire esattamente in che posizione ci si trova sul terreno è penalizzante.

Per capirci meglio: trovate un cubo che va magnetizzato e privato della gravità al fine di fargli attraversare un lungo tragitto inframezzato da campi di forza e piattaforme su cui stare in equilibrio per disattivarli. Vi ponete sulla prima piattaforma, magnetizzate il cubo con la stessa polarità della base a cui è appoggiato e lo vedrete partire in avanti; grazie al vostro peso sulla prima piattaforma il primo campo di forza è disattivato ma appena il cubo la supera dovrete correre sulla seconda per far finire all’oggetto la sua traversata. Bene risolto mentalmente l’enigma vi occorreranno diversi minuti solo per mettere in pratica l’operazione e quando vi riuscirà sarà più una questione di fortuna che altro.

Relicta

Sempre tra i difetti possiamo annoverare la problematica data da una protagonista che non vede la totalità dello schema che affronta, dato che molti di questi stage sfruttano la verticalità in maniera a volte eccessiva. Infine, anche la precisione delle operazioni richieste è davvero elevata: va detto che probabilmente questi sono espedienti appositamente pensati per aumentare il livello di difficoltà e questo pensiero deriva dal fatto che spesso ci si rende conto che sullo schermo nulla è stato messo a caso.

Relicta

Le visuali di approccio ai puzzle sono studiate per dare un’idea di base su cosa fare e come farlo, e nonostante l’impressione che il feedback video restituisce sia quella di un simil open world in realtà l’area con cui interagire è estremante ridotta e limitata.

Purtroppo a volte lo scontrarsi con tutte queste caratteristiche – in varie occasioni difetti – fa risultare l’avventura di un physic game come Relicta frustrante e fastidiosa. Bisogna attingere a quella parte di testardaggine presente in ogni gamer per cui ci si impunta e si deve venire a capo del problema.

Relicta

La portabilità di Nintendo Switch è resa possibile da un downgrade grafico del tutto accettabile e il porting risulta essere ben confezionato, con comandi precisi, tempi di caricamento ridotti e una godibilità esaltata.

Con il senno di poi ci sentiamo di affermare che la più recente console di casa Nintendo ha sdoganato un nuovo modo di fruire il videogioco esaltando i titoli, maggiori o minori che siano, e mettendo un punto fermo da cui ripartire per il futuro: di fronte a un giusto costo in termini di potenza grafica, il poter fruire di un titolo come Relicta in perfetta portabilità e senza particolari compromessi che ne minino il divertimento è sempre un grande vantaggio.


Relicta, Physic Game frutto del lavoro di Mighty Polygon e edito da Ravenscourt approda oggi su Nintendo Switch dopo essere giunto ad agosto 2020 su PC tramite la nota piattaforma Steam, Xbox One, Google Stadia e PlayStation 4. Al netto di qualche problema tecnico il titolo risulta piacevole e divertente e obbliga il giocatore a prenderlo sul serio. Spremere le meningi diventa imperativo per proseguire nell’avventura e riuscire ad avere la meglio sui puzzle ambientali risulta essere davvero gratificante, in particolare sullo schermo portatile dell’ormai neanche più tanto neonata di casa Nintendo.

7

Pro

  • Puzzle ben congegnati
  • Fisica realista
  • Dovrete spremervi le meningi...

Contro

  • ... a volte anche troppo
  • Compenetrazioni fastidiose
  • La prima persona a volte diventa un problema
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