Sega Touring Car Championship – Recensione Sega Touring Car Championship

Son cugini

Sega si può dire che sia uno dei re dei giochi di corse arcade. Infatti, non c’è sala giochi nel mondo che non abbia nel suo "parco macchine" almeno un coin-op della casa di Sonic: dagli storici Daytona USA e Virtua Racing ai più recenti Sega Rally e SCUD Race, lo sviluppatore nipponico è sempre riuscito a realizzare titoli che colpissero per la loro alta qualità e diventassero popolari in tutto il mondo in poco tempo. Sempre? Beh proprio sempre sempre no. E’ per questa ragione che davanti a questo Sega Touring Car Championship si rimane alquanto basiti. Dalla boxart per Saturn infatti la prima cosa che ci balza alla mente è infatti una possibile similitudine col suo "cugino" Sega Rally Championship e di conseguenza, come non aspettarsi un prodotto di qualità eccellente dedicato alle corse GT su circuito? Beh, purtroppo non è così per questo titolo, ma vediamolo meglio in dettaglio.

Buona grafica, cattiva grafica

Per la grafica possiamo dire che è un lavoro riuscito a metà. Infatti, da una parte abbiamo modelli poligonali delle vetture massicci e ben fatti, anche con livree riprodotte in maniera accettabile, ma comunque sembra sempre che manchi una parte di dettaglio, quel qualcosa che invece Sega Rally nella sua versione per Saturn ha. Ebbene quel qualcosa è l’ispirazione. Parliamo dei tracciati ovviamente: certo, non potete aspettarvi delle impervie strade di montagna su un circuito da gara al chiuso (a meno che non si parli del famigerato Trial Mountain presente in quasi tutti i Gran Turismo), ma comunque, un minimo di lavoro in più sul track design non avrebbe certo guastato. I circuiti sono smorti, solo blande strisce di asfalto grigio con poche curve e biforcazioni, volte soltanto a invitare il giocatore a completare la gara il prima possibile. Sembrano quasi un invito a lasciare perdere. Certo non è questa l’idea di track design che dovrebbe avere un gioco di corse. Un altro punto a favore della grafica si ha invece per il fatto che l’azione di gioco scorre senza particolari ostacoli, punto che purtroppo viene quasi totalmente annullato dalla presenza del pop-up e dalla velocità che si attesta su valori non proprio elevati, dandoci la sensazione di essere alla guida di una vecchia Ritmo scassata anche a 302 chilometri orari!


Prova di qualificazione con la mitica 155 Martini. Scordatevi la Pole però…

 

 Piloti sull’orlo di una crisi di nervi

Un altro aspetto negativo di questo titolo, ereditato peraltro dalla versione coin-op, è il sistema di controllo: controverso e particolarmente difficile da padroneggiare. Non parliamo di realismo esagerato (ricordiamo che dovrebbe essere un gioco arcade), ma parliamo di reattività eccessiva dei controlli. Infatti lo sterzo di tutte le auto presenti è estremamente delicato. Non importa il fatto che guidiate l’auto migliore del campionato o l’ultima ruota del carro, dovrete comunque fare i conti con uno sterzo eccessivamente reattivo e allo stesso tempo un modello fisico che oseremmo definire ridicolo.  Tutto questo rende particolarmente inutile la scelta del livello di difficoltà del gioco, in quanto anche a un livello estremamente facile, dovremo sudare le proverbiali sette camicie per prendere bene le curve (cosa che non succederà mai, credetemi) e riuscire a non farci superare dagli avversari, cosa che succede ogni volta dato che l’IA è ridicola almeno quanto il sistema di collisioni. Infatti, gli avversari si dimostrano allo stesso tempo poco reali per come si fanno superare in rettilineo, e geni del volante per come vi sorpasseranno in curva a 200 all’ora mentre voi rallentate! Ovviamente, se volete completare il gioco (ripeto: se volete…) vi serviranno nervi d’acciaio e dovrete cercare di resistere alla frustrazione che, ahimè, arriverà già dalla prima gara.


Il tracciato bonus: dovrebbe essere il più figo, no? E invece…

 

Il campionato meno famoso al mondo

Per la versione destinata al Saturn, si è deciso di "dividere" il gioco in due parti: la "Arcade Side" e la "Saturn Side". Nella prima parte, troveremo il gioco com’è nella versione coin-op e quindi affronteremo direttamente la modalità campionato dopo aver scelto una delle vetture disponibili. La "Pc Side" invece, offre una più nutrita selezione di modalità. Infatti, potremo scegliere se disputare il campionato, una prova cronometrata contro il tempo oppure una partita a 2 con un amico. E’ possibile anche mettere a punto le auto nella modalità Car Setup (pessima idea, dato che potremo fare tutte le regolazioni al mondo, ma il frustrante sistema di controllo renderà le vetture comunque difficili da guidare). Il campionato funziona così: innanzitutto dovremo affrontare una prova di qualificazione che deciderà la nostra posizione in griglia (scordatevi la Pole Position, il massimo che potrete ottenere guidando in maniera davvero impeccabile sarà il quinto posto). Una volta completata la qualifica, inizia il campionato vero e proprio che è diviso in tre gare (i circuiti sono tutti fittizi), più un circuito bonus nel caso riuscissimo (e qui la pazienza vi serve davvero) a mantenere un primo posto costante. Fra le vetture disponibili la maggior parte ha partecipato al DTM del 1996, come ad esempio l’Alfa Romeo 155 V6 Martini, la Opel Calibra V6 o la Mercedes Classe C AMG. E’ stata inclusa anche la Toyota Supra JGTC nonostante abbia partecipato al campionato giapponese. Nella versione Saturn è anche possibile cambiare la livrea della macchina fra la stagione ’96 e quella ’97 mantenendo premuto il tasto direzionale su nella schermata di selezione. Ovviamente, le performance non cambiano di una virgola.


Purtroppo il modello di guida mal realizzato farà passare in secondo piano anche le prestazione di questa vettura bonus…

 

Para-para dancing!

L’aspetto forse meglio riuscito di questo titolo è il sonoro. Infatti è stato svolto un ottimo lavoro nella resa dei rombi dei motori e degli effetti sonori (folla, schianti, eccetera). Questo è reso ovviamente possibile dalla potenza del chip sonoro del Saturn e della possibilità del suono PCM offerta dal formato CD-ROM. Per la musica dipende unicamente dai gusti del giocatore. Infatti, la Sega si è affidata completamente alla casa discografica nipponica Avex Trax, includendo canzoni di artisti come Ann Sinclair o Channel X. I nomi sopraccitati sicuramente saranno sconosciuti al 90% dei giocatori, quindi puntualizziamo che potrebbero dirvi qualcosa solo se siete appassionati sfegatati del J-Pop e più precisamente dei generi musicali Eurobeat e Para-Para resi famosi dall’anime Initial D e dalla serie di videogiochi Dance Dance Revolution. A voi le opportune considerazioni al riguardo.

Il Cabinato Sfortunato

L’idea di base di Sega Touring Car Championship non era poi così malvagia. Non sarebbe stato male infatti creare una sorta di equivalente del suo "cugino" su sterrato Sega Rally per i tracciati al chiuso. Il problema è che, purtroppo, come accade ad alcuni titoli, si è pensato a curare alcuni aspetti marginali e dedicarsi a quelli più importanti con superficialità. Con esiti disastrosi. Infatti il penoso e frustrante sistema di controllo si ripercuote su quasi ogni aspetto del gioco e l’IA degli avversari sembra che abbia come unico obiettivo quello di far arrabbiare il povero giocatore mentre lotta con lo sterzo troppo reattivo della sua vettura. Senza contare poi che l’aspetto scialbo e privo di ispirazione dei circuiti presentati fa apparire il titolo come un impasto privo di coinvolgimento e mordente, come purtroppo è tristemente noto il coin-op da cui è derivato. L’unico consiglio che posso dare su questo titolo è: compratelo solo ed esclusivamente se vi piace la musica Eurobeat… è l’unico aspetto davvero passabile.

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