Siesta Fiesta

Il Nintendo 3DS ha una grandissima quantità di pregi. Probabilmente una delle migliori console portatili delle ultime generazioni, possiede non solo un enorme numero di giochi tripla A che possono essere considerati capolavori o quasi, ma dà anche un ampissimo spazio ai giochi indipendenti, grazie al suo store online che permette di scaricare titoli in digitale a prezzi irrisori. Dare un grande spazio agli indie significa dare la possibilità non solo ai nuovi sviluppatori di emergere, ma anche di scoprire piccole perle che altrimenti rimarrebbero nell’ombra. Tra queste perle si trovano anche giochi che hanno preso ispirazione a piene mani da grandi classici del passato, ma li hanno rivisitati per dare al tutto aria fresca e nuovo divertimento. È il caso di Siesta Fiesta, vediamo insieme di cosa si tratta.

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In questa Fiesta non c’è Siesta

Il protagonista del gioco è un bambino piuttosto in carne di nome Siesta Moonquiff. Tale ragazzino ha deciso di passare la propria vita a dormire, nel suo letto, senza svegliarsi mai. Forte della sua determinazione nel fare ciò, è impossibile svegliarlo, al punto che non si rende nemmeno conto che fuori casa sua è in corso una vera e propria tempesta. L’acqua cresce, e cresce, fino ad allagare casa sua e portare via il suo letto, tra le onde, naturalmente con lui sopra. Addormentato nel sonno più profondo, dunque, Siesta si ritrova a fare un viaggio che lo porterà, infine, all’isola di Fiestaville, luogo festoso e abitato da strane creature rotonde e colorate chiamate appunto Fiesta. Gli abitanti del villaggio organizzano una festa di benvenuto per il nuovo arrivato, sempre molto ospitali, e iniziano quindi a portare il letto in giro per tutto il loro paese, spingendolo sull’acqua. Tuttavia il ragazzino non sembra avere alcuna intenzione di svegliarsi, e iniziano quindi a farlo rimbalzare sul materasso a come una palla per farlo sbattere contro tutte le pinata che si trovano appese nelle loro terre.

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Arkanoid o qualcosa di più?

Dopo aver considerato questa premessa narrativa, entriamo nel vivo del gioco. Probabilmente tutti quanti conoscono giochi come Arkanoid o Breakout, i famosissimi puzzle game dove noi muoviamo una piccola piattaforma posta sulla parte inferiore dello schermo, e tramite questa dovremo far rimbalzare continuamente una pallina per andare a distruggere i blocchi posti nella parte superiore. Il concetto di fondo in Siesta Fiesta, è assolutamente identico, ma con qualche differenza che poggia davvero le basi per proporre un titolo interessante.

Innanzitutto i livelli non sono statici, ma si muovono lentamente verso destra. Il nostro obiettivo non sarà distruggere tutti i blocchi del livello, ma semplicemente “sopravvivere” fino alla fine senza sprecare tutte e 5 le vite che abbiamo a disposizione. Distruggere i blocchi servirà solamente ad accumulare punti su punti (con blocchi che hanno anche differenti valori), rappresentati da una barra di succo di mirtillo, posta in fondo allo schermo, e che ci assegnerà, a seconda del risultato finale, una medaglia di bronzo, d’argento, o d’oro. Contrariamente poi ai giochi classici, in cui la pallina rimbalzava andando sempre avanti senza una vera e propria fisica, qui Siesta sarà soggetto alla forza di gravità, e starà anche a noi premere un pulsante al momento giusto, al momento di ogni rimbalzo, nel caso volessimo dargli una spinta in alto più potente per raggiungere i blocchi più ostici.

Oltre a ciò, il gioco ci propone anche molte variabili per rompere la monotonia: spesso troveremo blocchi di potenziamento (come le multiball o un moltiplicatore di punti) ma anche blocchi che formano enigmi. Per fare qualche esempio, esistono blocchi a forma di freccia che intrappoleranno Siesta al loro interno, e potremo poi rispararlo via non appena la direzione della freccia cambierà in quella che desideriamo, un po’ come accade in Donkey Kong, oppure esistono blocchi TNT le cui micce possono essere accese colpendole; una volta che la miccia giungerà, accesa, alla dinamite, ci regalerà molti punti, ma sulla strada per arrivarci saranno spesso posti blocchi d’acqua che dovremo rompere velocemente. Anche i livelli cercano di rompere la monotonia, tra stage in cui invece di far rimbalzare Siesta sul letto potremo spararlo verso l’alto come una palla di cannone, o livelli statici dove cadono continuamente ostacoli da distruggere. Alla fine di ognuno degli otto mondi disponibili, poi, sarà presente anche un Boss Pinata da sconfiggere a suon di “Siestate”.

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Colori e canzoni

Il lato tecnico di Siesta Fiesta ci ha convinti. Nonostante non abbia una lavorazione, ovviamente, con un 3d da modelli poligonali da urlo o una grafica degna dei giochi tripla A, i suoi sprite bidimensionali fanno il loro lavoro amalgamandosi in un contesto molto festoso e colorato. Ognuno dei sessantaquattro livelli disponibili è infatti caratterizzato da un clima giocoso e un po’ latino, e a questo si uniscono anche le musiche, accompagnate sempre dalle voci dei Fiesta cantanti che sono molto divertenti da ascoltare e difficilmente vengono a noia. Purtroppo non vi sono extra, una volta completata la campagna principale, e a meno che non si vogliano ottenere medaglie d’oro in ogni stage, sono sufficienti due o tre ore per chiudere l’avventura.

[signoff icon=”quote-circled”]Siesta Fiesta è un titolo che ci ha stupiti decisamente in positivo. Un titolo molto divertente, che prende spunto dai capolavori del passato che hanno appassionato le prime generazioni di videogiocatori, e crea attorno a essi una nuova esperienza di gioco, che è classificabile come una fusione tra puzzle, arcade, pinball, e anche avventura. Nonostante il valore di replay sia un po’ povero, per il prezzo a cui viene proposto, Siesta Fiesta rimane consigliatissimo.[/signoff]

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