Star Ocean The Second Story R RECENSIONE | Un tuffo nella Golden Age dei JRPG

Star Ocean The Second Story R è un remake del capitolo più amato di una serie, che ormai da anni fatica a ritrovare la scintilla d’ispirazione che l’aveva resa popolare vent’anni fa. Usando l’engine HD-2D (con molte differenze rispetto ad Octopath, arriverò a parlarne nel dettaglio) Gemdrops e Square ci riportano nella Golden Age dei JRPG.

Forse involontariamente, ci fanno anche capire come mai la serie Star Ocean è crollata in recensioni e popolarità. Guardando al passato, spesso può sembrare che tutto brilli più intensamente, illuminato dai nostri ricordi d’infanzia. Con Star Ocean The Second Story R ci si rende conto che, per alcune cose, si stava veramente meglio decenni fa. Per altre, invece…

Star Ocean The Second Story R: il perfetto JRPG nostalgico, ma limitato.

Premetto che questo remake è la mia esperienza con il tanto lodato secondo capitolo di Star Ocean. Tutte le mie opinioni sono esterne a qualsiasi tipo di nostalgia. Questa posizione mi ha permesso di avere un’esperienza molto interessante poiché, pur non conoscendo il gioco originale, ho percepito una gradevole familiarità nel corso della mia run.

La storia di Star Ocean parla di Claude e Rena. Il primo è un ragazzo proveniente dalla Terra e in viaggio per l’universo assieme al padre, vecchio eroe dall’ombra troppo imponente per un diciannovenne che ancora non ha ben capito in che direzione sta andando la sua vita.

La seconda è invece una ragazza del pianeta Expel, trovata senza memoria all’interno della foresta quando era ancora piccola. Possiede poteri curativi unici, non replicabili dalla magia del pianeta (chiamata Simbologia). Si può scegliere quale dei due personaggi utilizzare e ciò cambierà molte scene e rapporti nel corso dell’intera avventura.

Nonostante si possa liberamente cambiare personaggio in combattimento e in esplorazione, la scelta iniziale determinerà il punto di vista principale della storia e una serie di eventi della trama, che il giocatore vivrà in prima persona controllando il personaggio che si controllerà nelle “Azioni Private”.

Una scrittura sincera e matura, ma non troppo dark

Sia Rena che Claude sono scritti molto bene. Purtroppo cadono di tanto in tanto in qualche piccolo cliché fuori luogo (come ad esempio Rena che diventa brevemente una damigella in pericolo, nonostante sia molto fuori personaggio) ma per la maggior parte del tempo vengono trattati con rispetto.

I dialoghi rispecchiano le rispettive caratterizzazioni e il rapporto tra i due è genuinamente dolce. Star Ocean The Second Story R non nasconde come i due personaggi siano una “coppia ufficiale” e non c’è imbarazzo nel mostrare due ragazzi scoprire l’amore per la prima volta e diventare persone migliori grazie ad esso.

La mancanza di vergogna nell’essere un JRPG è ciò che ho trovato più rinfrescante nella scrittura di The Second Story R. Tutto ha il giusto peso: i dialoghi non sono infarciti da inutili battutine e la narrazione non sembra avere paura di non essere preso sul serio.

Chiaro, a differenza di un Final Fantasy XVI, Star Ocean The Second Story R rimane relativamente leggero in atmosfera, ma non per questo gli storyteller si sono tirati indietro quando si è trattato di mostrare momenti genuinamente scioccanti, che il gioco propone in giusta misura.

Un cast secondario opzionale ben gestito

Quasi l’intero cast di personaggi esterni a Rena e Claude è opzionale. Non è difficile trovare tutti i membri del party e reclutarli, ma ciò che mi ha sorpreso è come la storia e i dialoghi si adattino in base a chi c’è, alla relazione che ha con il protagonista e persino a delle scelte prese in precedenza.

Nonostante ciò, i colpi di scena si susseguono con naturalezza. Non ho mai percepito una sensazione di artificiosità presente in tanti altri giochi nei quali la sceneggiatura deve considerare presenza o assenza di personaggi, o persino che il giocatore faccia una scelta piuttosto che l’altra.

Le relazioni con i personaggi secondari sono anche ben sviluppate tramite il sistema di “Azioni Private” che permette di avere scenette extra con ognuno di loro per rafforzarne il rapporto. Queste sono molto dinamiche, reagendo alle scelte del giocatore sia all’interno delle Azioni Private stesse, che all’interno della storia, che al livello di relazione tra i vari personaggi.

Alcune scene non coinvolgono i protagonisti, che semplicemente si ritrovano a spiare qualche compagno. Ciò dà a tutto il cast una vita propria che rende i personaggi memorabili anche al cospetto dell’enorme importanza dei due protagonisti principali: tutti hanno il loro ruolo, le loro idee e le loro relazioni.

Personalizzazione atipica e un po’ astrusa…ma molto interessante

Il sistema di personalizzazione dei personaggi di Star Ocean The Second Story R è forse il singolo elemento più interessante del gioco. Le statistiche sono molto classiche e migliorano con livello ed equipaggiamento…ma non solo: il sistema di talenti e abilità influenza di molto lo stile di gioco, favorendo la personalizzazione.

Ogni personaggio ha accesso ad una ventina di talenti, migliorabili tramite dei punti abilità ottenibili in battaglia. Questi talenti, in combinazione, sbloccano delle abilità uniche utilizzabili da un menù apposito. Queste permettono di creare tutti gli oggetti utili in gioco, sbloccare nuove funzioni, aumentare a dismisura le ricompense e persino chiamare delle “mount”.

In base a dove si sceglie di investire, l’esperienza di gioco cambia moltissimo. Senza personaggi talentuosi nella Cucina, le cure saranno praticamente inutile, senza “Personalizzazione” le armi saranno sempre deludenti, senza Famiglio non otterrete una mount fino alle fasi finali del gioco e tanto altro!

Sperimentare con questo strano sistema di abilità è molto divertente e la realizzazione di The Second Story R di tale sistema è sufficientemente equilibrato: non troppo complesso ma abbastanza intricato da richiedere un po’ di esperienza per sfruttarlo al meglio.

Fantascienza e Fantasy collidono in una storia spiccatamente anni 90

Come si può notare sin da subito, Star Ocean The Second Story R è un mix di fantascienza e fantasy. Si passa dalle navi intergalattiche della Federazione Terrestre alle modeste terre magiche di Expel. Una pistola laser può sembrare una spada di luce agli occhi di un Expeliano e ciò crea delle dinamiche interessanti nella narrativa.

Il concept è anche aperto a molto colpi di scena in quanto tutto può succedere in un contesto che ha sia tecnologia avanzatissima che magia. La storia sfrutta bene il proprio potenziale cambiando diverse volte le carte in tavola per rendere più avvincente l’avventura di Rena e Claude.

Nonostante sia la prima volta che gioco The Second Story, ho provato nostalgia di molti JRPG della Golden Era o poco dopo perché è facile creare connessioni tra questo Star Ocean e altri titoli contemporanei o successivi tipo Xenogears, Final Fantasy VII-VIII o anche Rogue Galaxy per PlayStation 2.

Se siete fan di quell’era di JRPG, dovete sicuramente recuperare Star Ocean: The Second Story R. Anche perché esteticamente è un remake molto bello che evolve il motore grafico HD-2D fondendo gli sprite con delle belle ambientazioni tri-dimensionali ed evitando la monotonia di ambientazioni che ha limitato Octopath Traveler 2 e Triangle Strategy.

Anche il combattimento è spiccatamente anni 90

Il principale problema che ho avuto nella mia esperienza con Star Ocean è il sistema di combattimento. Si tratta di un Action JRPG degli anni ’90 e per quanto esistano dei buoni esempi di titoli del genere (anche più vecchi se consideriamo i Mana), The Second Story R è in un limbo.

Da una parte la presenza di una schivata e l’interessante sistema di progressione del personaggio rendono il gameplay interessante. Dall’altra le battaglia in sé sono estremamente basilari e molto monotone. Una volta imparate le categorie di nemici problematici, la strategia sarà sempre quella: uccidi il mago e poi il resto.

Non è brutto combattere, tuttavia non posso non pensare a quanto più interessante avrebbe potuto essere il gameplay. Non ci troviamo davanti né alla spettacolare complessità di un Kingdom Hearts, arrivato dopo, né alla metodica battaglia di Secret of Mana che lo ha preceduto. Siamo nel mezzo.

Per qualcuno può essere un problema. In generale vi sconsiglio questo gioco se cercate un combattimento soddisfacente, tuttavia se l’esperienza che cercate è quella di un JRPG dalla storia ben scritta e i contenuti interessanti (a discapito di battaglie molto semplici) Star Ocean The Second Story R è un must.

Piccola nota sulla colonna sonora, molto altalenante: alcuni temi bellissimi si alternano ad altri molto ripetitivi e che poco hanno a che fare con i dungeon per cui sono stati utilizzati. Un peccato, visto la qualità dei brani migliori, che vengono oscurati dai brani mediocri impedendo alla OST di essere ricordata.

In conclusione

Star Ocean The Second Story R fa (quasi) tutto bene: se cerchi un JRPG vecchio stile dalla storia sincera e interessante, con ambientazioni evocative e un profondo sistema di personalizzazione, devi sicuramente considerarlo. peccato solo per lo stile di combattimento, decisamente sotto tono rispetto al resto dell’esperienza.

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