The Darkness II – Recensione The Darkness II

Ne è passato di tempo dalla fine degli anni ’90, periodo forse di massimo splendore per la serie The Darkness, che gli appassionati di fumetti ricorderanno come una delle testate di maggior successo della Top Cow. È passato del tempo anche dal 2007, anno di rilascio della prima trasposizione videoludica di The Darkness, in grado di generare pareri ed emozioni contrastanti tanto nei fan quanto negli addetti ai lavori. Oggi la Tenebra – the Darkness, appunto – ritorna con un sequel che, grazie al nuovo team di sviluppo Digital Extremes, promette di regalare ai vecchi e nuovi fan quelle emozioni che il precedente capitolo non era stato in grado di far loro provare.

La Tenebra

L’intero plot narrativo di The Darkness II ruota attorno alla Tenebra e al suo ospite, il malavitoso Jackie Estacado: il protagonista è riuscito, per ben due anni, a tenere a bada l’entità demoniaca dentro di lui. Quando una famiglia rivale (che poi scopriremo essere in realtà una setta che mira alla conquista del potere della Tenebra) attacca uno dei ristoranti di Jackie, però, uccidendo le sue accompagnatrici e sparando contro di lui e i suoi scagnozzi, le voci nella testa del gangster prendono il sopravvento: ferito e morente, Jackie accetta di liberare la Tenebra, ritornando in possesso dei poteri demoniaci per i quali i suoi nemici lo hanno sempre temuto e odiato.

Quanto appena detto è mostrato nei primi minuti di gioco, durante i quali si possono già iniziare ad apprezzare la capace regia virtuale e la minuziosa caratterizzazione dei personaggi, principalmente i due maggiori punti di forza di questo The Darkness II. Nonostante a livello di gameplay – come vedremo tra poco – il titolo sia alla lunga ripetitivo e troppo lineare per i moderni standard degli sparatutto, siamo pronti a scommettere che più di un giocatore faticherà a staccarsi dallo schermo proprio grazie alla bontà della narrazione: con personaggi (principali e non) e villain dall’innegabile carisma, una storia egregiamente raccontata e, soprattutto, il fascino della tenebra e dell’antieroe che è Jackie, le otto/dieci ore necessarie per completare l’avventura principale scorrono quasi senza che il giocatore se ne accorga, accompagnandolo fino al truculento finale. Degno di nota l’espediente – che qui citiamo solo superficialmente per evitare spoiler – delle scene d’intermezzo nell’ospedale psichiatrico, in grado di tenere l’attenzione sempre sul filo del rasoio: la Tenebra esisterà realmente? Jackie è pazzo o qualcuno sta cercando di ingannarlo? Il compito di scoprirlo è tutto vostro.

Solo un piccolo appunto ai più deboli di stomaco: come nei migliori film noir, The Darkness II è ricco di violenza, linguaggio scurrile e toni decisamente cupi. Se gli amanti del fumetto e chi in passato ha provato il primo episodio sanno a cosa ci stiamo riferendo, queste parole vanno più a chi non ha ancora toccato con mano il mondo di The Darkness: la Tenebra non è da intendersi come oscurità dal solo punto di vista della palette cromatica, quanto più come un mood che permea ogni aspetto del gioco, rendendo l’esperienza ricca di emozioni forti e momenti decisamente pulp. Lungi da noi considerare quanto appena detto un aspetto negativo, naturalmente: il tono adulto delle situazioni rappresentate è perfettamente in linea con i temi trattati e con lo spirito del personaggio. Resta il fatto che, se non amate particolarmente la violenza gratuita, vi consigliamo di valutare più attentamente l’acquisto di The Darkness II.


Il sangue e la violenza, in The Darkness II, non mancano di certo: i deboli di stomaco sono avvertiti…


Due comode braccia in più

A livello di gameplay, lo dicevamo più sopra, The Darkness II si caratterizza per un’estrema linearità che di certo farà storcere il naso ai divoratori di FPS moderni, ormai abituati ai livelli ricchi di scelte e situazioni alternative. A regalare un po’ di novità ci pensa la Tenebra che, assunta la forma di due braccia demoniache sempre presenti ai lati dello schermo, permette l’esecuzione di una serie di azioni da abbinare al ben più classico tiro al bersaglio con le armi convenzionali. Il braccio demoniaco destro, dall’approccio più diretto, servirà per colpire direttamente i nemici o distruggere gli ostacoli, fungendo più che altro da frusta; il braccio sinistro invece, più versatile, permetterà a Jackie di raccogliere vari oggetti dello scenario per utilizzarli a piacere: sarà così possibile scardinare la portiera di un’auto da utilizzare come scudo, oppure raccogliere bidoni, pneumatici o pali d’acciaio da scagliare contro i nemici con effetti certamente devastanti.

Ma non finisce qui, perchè le braccia demoniache possono anche essere utilizzate per raccogliere armi lontane e altrimenti irraggiungibili, così come per indebolire i nemici al fine di eseguire su di loro vere e proprie fatality che, in quanto a crudezza, non hanno nulla da invidiare a quelle di Mortal Kombat: tra decapitazioni e cuori mangiati, passando per la ben più irriverente e grezza fatality denominata "inculazione" (della quale vi lasciamo immaginare gli effetti sui nemici), la cattiveria della tenebra travolgerà letteralmente i nemici di Jackie, regalando al gameplay quella ventata di aria fresca che permetterà per la maggior parte del tempo di ignorare come in realtà la vicenda sia confinata sui binari di una linearità che non lascia spazio a nessuna scelta tattica del giocatore.


Presto scoprirete che le braccia demoniache sono molto meglio delle armi. I vostri nemici saranno un po’ meno d’accordo…

Come nel precedente capitolo, infine, in battaglia verremo aiutati dal Darkling, una creatura demoniaca di baso rango simile ad un piccolo troll. Il piccolo demone sarà sempre controllato (in modo forse troppo rudimentale, a dirla tutta) dall’intelligenza artificiale, lasciando al giocatore il compito di controllarlo solamente in brevissime sezioni stealth durante le quali il piccoletto dovrà uccidere alcuni nemici stando nell’ombra ed aprire la strada a Jackie. Chi ha conosciuto il Darkling nel primo episodio di The Darkness non ne sentirà la mancanza, siamo d’accordo; certo è che se le sezioni a lui dedicate fossero state meglio realizzate, il gameplay ne avrebbe giovato non poco.


Benchè l’I.A. non lo controlli perfettamente, il Darkling ci aiuterà più di una volta a sbarazzarci dei nemici

Tutti i vari poteri e le abilità sopra descritti, naturalmente, sono migliorabili e personalizzabili: spendendo i punti Tenebra raccolti durante l’avventura presso gli altari sparsi per i vari livelli si potranno acquistare potenziamenti per le armi e per le braccia demoniache, aggiungendo nuove mosse e nuove possibilità offensive – come, ad esempio, il richiamare uno sciame di insetti da scagliare contro gli avversari – in grado di ampliare ulteriormente la rosa di scelte sul come avere la meglio sui propri nemici.

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