The Last of Us Part I – Recensione PC

Recensito su PC

Una delle produzioni più importanti degli ultimi anni è finalmente giunta nell’ecosistema PC. The Last of Us Part I sbarca su Steam ed Epic Games Store proprio a poche settimane di distanza dalla conclusione della serie trasmessa su HBO Max che ha amplificato ancor di più il bacino di utenza interessato al mondo post pandemico di Naughty Dog.

The Last of Us Part I

Il modus operandi dei porting di esclusive PlayStation Studios su PC è sempre stato di buona fattura, con qualche piccola incertezza tecnica che non ha mai compromesso in maniera ingente la giocabilità del titolo. Vi è però un’eccezione che ha distrutto questa lunga idilliaca serie di buoni risultati proprio con la versione PC di The Last of Us Part I ed è tempo di scoprire cosa è andato storto in questa recensione.

Da grandi esclusive derivano grandi responsabilità

In primo luogo, questa recensione arriva con circa due settimane dalla pubblicazione del titolo in quanto solamente dopo la recentissima patch, (la 1.0.2 per la precisione) il gioco risultava finalmente giocabile.

Sebbene speriamo sempre di non doverci affidare al più classico “tanto arriverà una patch che risolverà tutto”, in questo caso siamo stati forzati per via di un prodotto che fin dal day one (giorno in cui abbiamo ricevuto il codice review) presentava un gran numero di problemi che andavano a minare pesantemente la giocabilità del titolo (escludendo le complicazioni legate all’ottimizzazione tecnica). 

The Last of Us Part I

Quest’ultima patch è riuscita a risolvere gran parte dei problemi più rilevanti, tra cui il prolisso caricamento delle shaders che in diversi casi richiedeva persino 40 minuti di attesa anche con SSD NVME 4.0 ad alte prestazioni. 

Ciò che ci ha lasciato maggiormente perplessi è una domanda tanto semplice quanto forse banale: come si è potuto pubblicare un gioco di questa fattura in questo stato? Non abbiamo modo di immaginare il damage control che è in atto in Naughty Dog e Iron Galaxy Studios (team che si è occupato della versione PC di The Last of Us Part I), ma ciò che risulta chiaro è che il capolavoro uscito in una veste grafica rinnovata per PlayStation 5 avrebbe richiesto più tempo prima di essere pubblicato nel mercato.

The Last of Us Part I

Il titolo è, ancora oggi che stiamo scrivendo questa recensione, ben lontano dal definirsi un buon port, raggiungendo solamente uno stato sufficiente che ci permette di giocarlo senza troppi problemi scendendo a compromessi con qualche impostazione grafica e riscontrando comunque non pochi bug o glitch visivi. 

Un porting anomalo

Patch o meno, The Last of Us Part I su PC può sicuramente vantare tutta la gestione di accessibilità già presente nella versione PlayStation 5 oltre che l’immancabile supporto al DualSense che permette di giocare al titolo percependo i feedback aptici e trigger adattativi che sono supportati magistralmente nel corso dell’intera avventura. 

Le opzioni grafiche invece sono molte e questo ci ha permesso di lavorare abilmente al fine di rimanere sotto la soglia di VRAM consigliata senza perdere qualità e naturalmente, ottenendo un frame-rate superiore a 60. 

The Last of Us Part I

Troviamo non solo un chiaro indicatore dell’utilizzo della VRAM ma anche il supporto al DLSS di Nvidia e alla tecnologia FSR 2.0 di AMD. Sul fronte grafico invece oltre ai classici preset sono presenti numerose opzioni con tanto di illustrazione dinamica per permettere anche i meno avvezzi di comprendere quale elemento si sta andando a modificare e con quanta intensità.

Animazioni, geometria, texture, illuminazione, riflessi, ombreggiature, post-elaborazione ed effetti visivi rappresentano il ventaglio di opportunità di personalizzazione presenti in questa versione PC di The Last of Us Part I.

Con la nostra configurazione, ovvero: Ryzen 7 5800x, NVIDIA GeForce RTX 2070, 32GB RAM DDR4 3200Mhz e un SSD Crucial P3 Plus NVME 4.0, dopo l’ultima patch siamo riusciti a registrare una media di 65-70 fps con picchi di 85/90 fps (in risoluzione 2K) negli interni utilizzando il preset “MAX” e andando a limare alcune impostazioni per non superare il valore della VRAM consigliato. 

The Last of Us Part I

Ed è proprio la VRAM uno degli elementi che delineano maggiormente le lacune di questa versione PC di The Last of Us che richiede persino alle GPU di fascia alta e recenti come la serie 4000 di NVIDIA un quantitativo di VRAM assolutamente anomalo rispetto a qualsiasi altro titolo presente oggi sul mercato.

Ad oggi, la recente patch 1.0.2 non ha ancora risolto questo problema, che sembra rappresentare al momento l’ultimo grosso ostacolo prima di procedere con le limature di ottimizzazione tecnica più tradizionali. Inoltre, in più occasioni ci siamo imbattuti nel terribile Joel privo di texture o peggio ancora, con evidenti poligoni neri che non vedevamo da tempo in un titolo per PC. 

The Last of Us Part I

Non sono solamente i piccoli problemi a diminuire il valore qualitativo di The Last of Us Part 1, ma è l’intera sommatoria di errori, sbavature e inadempienze tecniche che Naughty Dog e Iron Galaxy Studios dovevano intercettare e risolvere prima della pubblicazione del titolo, che se al momento ci permette di giocare, al lancio neanche superava una certa percentuale nel caricamento delle shader previo crash totale di sistema.

Una macchia indelebile per tanti giocatori che hanno atteso a lungo di poter mettere le mani sull’ambita esclusiva PlayStation per poi ritrovarsi un prodotto non conforme agli standard qualitativi imposti dal team di sviluppo, in special modo, ora che il brand The Last of Us risuona mediaticamente anche fuori dai videogiochi.  

The Last of Us Part I

The Last of Us Part I su PC è un peccato capitale. Un titolo imponente, importante e popolare doveva ricevere una maggiore cura e attenzione, anche al costo di posticipare ulteriormente la pubblicazione per evitare l’ondata di malcontento da parte dell’utenza, ora in attesa di una lunga serie di patch che possano risollevare le sorti di un titolo che siamo certi tra qualche mese sarà ben lontano dallo stato che abbiamo descritto ma che non giustifica un lancio sbagliato, in special modo a tutti i giocatori PC che attendevano questo prodotto da molto tempo.

6
Un porting monumentale, ma bisogna aspettare molte patch prima di goderselo per bene.

Pro

  • Supporto del DualSense
  • Tante impostazioni grafiche di personalizzazione e accessibilità
  • The Last of Us Parte I su PC rimane spettacolare...

Contro

  • ... se non fosse per tutti i problemi da risolvere
  • Mal gestione della VRAM
  • Necessita ancora di molte patch
Vai alla scheda di The Last of Us Part I
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