The Legend of Legacy – Anteprima

SaGa è stata una delle più importanti serie della scuderia della Square che contava, quella degni Anni Novanta, quella che faceva pochi passi falsi. Dopo il controverso Unlimited SaGa, Square si è fusa con Enix e il franchise è caduto nel dimenticatoio: in oltre dieci anni si è visto (non in Europa) solo un remake di Romancing SaGa e un paio di spin-off minori.

Quando, nel settembre del 2014, Furyu Corporation annunciò The Legend of Legacy, alcune caratteristiche del gioco, sommate al coinvolgimento di sviluppatori – tra cui Kyoji Koizumi – provenienti da Square e Square Enix, destarono l’attenzione dei fan di SaGa, “a secco” da molti anni. Ironia della sorte, un nuovo, vero SaGa fu annunciato appena tre mesi dopo.


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Scheda completa…

Benvenuti ad Avalon

The Legend of Legacy è ambientato nella terra di Avalon, nome mutuato dalla leggendaria isola in cui è stata forgiata Excalibur, secondo il Ciclo bretone. Dieci anni prima degli eventi narrati nel gioco, una parte di Avalon è riemersa dalle acque: un invito a nozze per tutti gli avventurieri alla ricerca di grandi tesori, fra cui lo “Star Graal” di cui narrano le leggende. Questi pionieri hanno fondato la città di Initium, unico centro abitato dell’isola.

Proprio come avveniva in SaGa Frontier, il giocatore avrà a disposizione sette avventurieri fra cui scegliere; qualunque storia decidiate di seguire, potrete reclutare comunque tutti. Sempre come il vecchio titolo di Square, The Legend of Legacy sacrifica più di qualcosa in termini di trama per offrire un’esperienza non lineare, molto più libera di quella offerta dalla maggior parte dei JRPG. All’inizio del gioco si ottiene una mappa, che consente di visitare una location; ottenendo altre mappe è possibile esplorare le relative zone. In sostanza, al di là dell’obiettivo primario assegnato all’inizio, il giocatore sarà lasciato a se stesso. Un approccio senz’altro affascinante, ma che rischia di risultare dispersivo, soprattutto per quanti non siano abituati ad una progressione in stile SaGa. Anche il reperimento di oggetti ed equipaggiamenti rari si lega a questo schema “libero”, un po’ perché non è detto che tutti i giocatori esplorino le stesse aree nello stesso ordine, un po’ per l’esistenza di un sistema di commercio con le altre nazioni. L’idea inseguita dagli sviluppatori, insomma, è la seguente: una terra magica e misteriosa da esplorare liberamente, un hub urbano fondamentale per il reperimento di materiali e mappe, e un manipolo di avventurieri fra cui scegliere. The rest is up to you.


Combattimenti a non finire

Sebbene l’ispirazione al glorioso passato del genere e lo stile grafico super deformed possa portare qualcuno ad accostare The Legend of Legacy a Bravely Default, i due giochi non sembrano così simili. E non solo per il sistema di progressione non lineare di cui sopra, ma anche per quello di crescita, che ci riporta alla mente il controverso Final Fantasy II. I vari parametri crescono di battaglia in battaglia, addirittura nel corso delle stesse, a seconda delle mosse eseguite, le quali a loro volta dipendono dagli equipaggiamenti prescelti. Personalmente, non ho apprezzato molto Final Fantasy II, ma c’è da dire che il growth system di The Legend of Legacy si basa solo sullo stesso concetto di base, quindi potrebbe risultare molto più interessante; innanzitutto, è più articolato, dando particolare rilievo agli equipaggiamenti. Anche sotto questo profilo, dunque, grande libertà al giocatore.

Il rovescio della medaglia sembrerebbe essere legato al grinding: più di qualche giocatore americano (come vedremo dopo, The Legend of Legacy è già uscito in Giappone e Stati Uniti) ha segnalato che buona parte del tempo che si passa su Avalon è dedicato al livellamento dei parametri singoli negli scontri coi mob, che sono visibili ma non sempre facilmente evitabili.

Presto o tardi…

Furyu Corporation non ha una filiale europea, quindi del processo di localizzazione di The Legend of Legacy, uscito in patria lo scorso 22 gennaio, si è occupato qualcun altro. Per nostra fortuna o sfortuna, a metterci le mani sopra è stata Atlus USA, che difficilmente pubblica i suoi prodotti in Europa (e quando lo fa c’è da mettersi le mani nei capelli), ma che ormai da tempo ha una partnership con NIS America. L’unico inconveniente per noi è stato lo slittamento della data di uscita: mentre l’utenza americana ha avuto il gioco a disposizione a partire dallo scorso 13 ottobre, quella europea dovrà aspettare fino al prossimo 5 febbraio. Non una tragedia, per carità, ma il ritardo di quattro mesi non è particolarmente piacevole.

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