Trauma Center: Under the Knife – Recensione Trauma Center: Under the Knife

Grazie alla console portatile Nintendo siamo diventati Avvocati (Phoenix Wright), Detective (Hotel Dusk : room 215) e addirittura la Morte (Death Note : Kira Game); ma che ne dite ora di combattere il male a suon di bisturi?

Dottor House? No Derek stiles!

In Trauma Center vestiremo i panni di Derek Stiles, giovane chirurgo alle prese con i drammi quotidiani dei pazienti dell’Hope Hospital.
Il nostro protagonista, almeno inizialmente, non è certo il miglior medico del mondo e la caratteristica che lo contraddistingue è una certa dose di distrazione, motivo per il quale Derek è relegato al ruolo di assistente nei confronti di altri medici molto più competenti o a casi dalla semplicità elementare.
Fortunatamente, a risollevarci dalla depressione, arriva un caso urgentissimo e toccherà a noi porvi rimedio. Sarà proprio durante questo caso che scopriremo che Derek, contrariamente alle aspettative, la medicina ce l’ha nel sangue. Il nostro eroe, infatti, possiede l’ "Healing Touch" (tocco guaritore), potere dai connotati quasi onirici grazie al quale impiego si possono compiere prodezze ai limiti del conoscibile. Da qui la trama si snoda tra casi sempre più difficili: i rapporti e le tensioni tra i vari personaggi e poi la minaccia incombente di una sconosciuta malattia, la Tilug, che, al pari della peste, viene presentata come il nuovo male del secolo.

Anime che passione

La grafica del gioco è molto curata e in puro stile Anime, con disegni di primissima qualità e dai colori accesi. I poligoni sono pochi ma le texture sono curate alla perfezione. Il tutto fornisce un’astmosfera realistica anche se presentata in stile "cartonato". Ferite, muscoli sanguinanti e organi spappolati rendono l’idea alla perfezione.
Citare il sonoro è quasi superfluo: i temi musicali assolvono il loro servizio senza alcun clamore o novità di spicco e a volte risultano persino snervanti, soprattutto negli interventi che superano i 10 minuti.
Come di sovente in giochi del genere, il doppiaggio dei personaggi è quasi nullo eccezion fatta degli sporadici "Doctor!" dell’infermiera di turno inseriti per lo più per richiamare l’attenzione del giocatore sul tempo che sta per scadere.

Infermiera, bisturi!

Passiamo ora a parlare del gameplay che costituisce il vero punto di forza del titolo in questione: come ad ogni buon chirurgo che si rispetti anche a voi verrà di agire "direttamente" sul corpo del paziente con l’ausilio di una miriade di attrezzi chirurgici, ospitati nella schermo inferiore del DS, attivabili tramite il nostro fidato pennino che si trasformerà" nello strumento prescelto.
Per eseguire le operazioni avremo a disposizione poco tempo e, per portarle a termine, dovremo utilizzarne ancora meno; il tutto per evitare di far morire dissanguato il paziente e per non prenderci un giudizio negativo circa le nostre fatiche in sala operatoria.
Lo schermo superiore ospita i personaggi del gioco e i loro dialoghi durante le pause dagli interventi mentre quando sarete in sala operatoria sarà telecamera fissa sull’infermiera, vostra assistente. 
Tra le statistiche dello schermo superiore avremo anche una linea che rappresenta il limite di errore; ogni volta che sbaglieremo la linea perderà una tacca blu, che utomaticamente diventerà bianca: quando tutta la linea sarà bianca avremo perso la partita e, soprattutto, il paziente. Questo accadrà poiché Trauma Center, proprio perché si basa su modelli assolutamente realistici, non è per niente facile: all’utente viene richiesta una certa precisione nell’utilizzo degli strumenti chirurgici, costanza e pazienza: questi elementi fanno si che il gioco non sia adatto ai "casual gamer" o coloro che cercano passatempi poco impegnativi. Coloro invece che amano le sfide troveranno "pane per i loro denti".

Good job Dottor stiles!

"Trauma Center: Under The Knife" è un titolo ammirevole, che ha avuto il pregio di essere uno dei primi giochi a sfruttare a pieno il Touch Screen del DS, fornendo al giocatore una possibilità d’immedesimazione unica! Sebbene il gioco sia rivolto agli amanti delle avventure-simulazioni grafiche è un gioco che vale la pena esser provato e gustato nel suo essere "realistic-anime".

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