Resident Evil 7: Nessun Eroe – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Ebbene sì, siamo tutti degli sporchi ipocriti: lì a idolatrare il coraggio di Capcom nel decidere il reboot di quel Resident Evil VII che ha terrorizzato tutto il popolo di PlayStation VR rinnovando personaggi, ambientazione e gameplay e poi, alla fine del gioco, tutti lì coi lacrimoni nel vedere arrivare nientemeno che Chris Redfield, uno dei personaggi più amati e iconici del “vecchio” corso di RE. E allora come non accogliere a braccia aperte Not a Hero – Resident Evil 7: Nessun Eroe nella non proprio fedele traduzione italiana – che ci permette di indossare nuovamente i panni del soldato Redfield? Imbracciate il fucile e preparatevi a collaborare con la Umbrella (eh, sì): si va a caccia.

Resident Evil 7: Nessun Eroe

Nei panni di Chris scopriamo che l’universo narrativo nel quale è inquadrato Resident Evil VII non è un mondo parallelo, ma semplicemente un momento futuro rispetto a quanto raccontato nei precedenti capitoli della serie. Dopo gli incidenti biologici e gli episodi di bioterrorismo raccontati in tutti questi anni, la Umbrella è stata smantellata e ricostituita come compagnia militare privata. A detta degli stessi fondatori, è stata presa la decisione di mantenere il nome della compagnia per non dimenticare gli errori del passato e sottolineare la volontà di risanare il nome Umbrella agli occhi dell’opinione pubblica.

La compagnia, comunque, non riesce proprio a restare lontano dalle minacce organiche ed è così che si ritrova a salvare Mia ed Ethan Winters – i protagonisti di RE 7 – e a collaborare con la BSAA, di cui ormai Chris Redfield fa parte da tempo. Questa collaborazione poterà il protagonista di Nessun Eroe a esplorare i laboratori nelle miniere sotto la villa dei Baker, attraversando una porta che nell’avventura di Ethan era rimasta chiusa. Il tutto per vedersela con nuovi e vecchi nemici, tra i quali Lucas, antagonista sopravvissuto ai fatti dell’avventura principale, in tre ore abbondanti di avventura che pur non spiccando per la trama tengono incolati allo schermo grazie all’utilizzo di ambientazioni ispirate e mai riciclate, se non per i primissimi minuti di gioco.

Resident Evil 7: Nessun Eroe

Chris, soprattutto negli ultimi capitoli di Resident Evil e nel primo Revelations, è uno dei maggiori responsabili della svolta action della serie. In Nessun Eroe il soldato non è da meno: il gameplay perde in larga parte la componente horror in favore dell’action in stile FPS più puro, tanto che se gli sviluppatori avessero inserito anche Eveline ci saremmo trovati di fronte a uno sparatutto alla F.E.A.R. Fortunatamente qualche salto sulla sedia è comunque garantito e la pazzia di Lucas riporta a tratti nel terrore malato provato da Ethan durante il suo forzato soggiorno dai Baker.

L’armamentario a disposizione di Chris è quello di una truppa d’assalto: pistola, fucile e granate di vario genere sono le armi principali, condite da qualche extra recuperabile durante la breve avventura. Interessanti anche il filtro per il gas e il visore notturno, che nella prima metà del gioco costringeranno a un po’ di backtracking e a un minimo di esplorazione che, attraverso un percorso di trial and error, sarà necessario per capire quali aree della mappa visitare e in che ordine. Lascia un po’ perplesso il fatto che Chris debba recuperare un visore notturno e non si sia portato appresso nemmeno una torcia elettrica sapendo di andare in miniera, ma la qualità del DLC è abbastanza alta da permetterci di soprassedere e non fare troppo i pignoli.

Degna di nota, sempre parlando dei combattimenti contro i nemici, è la possibilità di stordirli con un colpo di arma da fuoco per poi finirli con un pugno ben assestato. Rispetto al DLC La Fine di Zoe, dove l’irreale forza del protagonista – in grado di uccidere i micomorfi a pugni – rendeva forzati i combattimenti, in questo caso ci troviamo di fronte a un bilanciamento della difficoltà ben più accettabile: l’addestramento di Chris e il suo avere la meglio sui nemici con qualche colpo ben assestato è coerente con quanto vissuto nei panni di Ethan, suo malgrado non preparato e terrorizzato. Sebbene impersonando Chris il senso di impotenza e claustrofobia siano meno marcati, l’esperienza è godibile e riconducibile a quanto ci si aspetterebbe da un Resident Evil con protagonista un membro della famiglia Redfield.

Resident Evil 7: Nessun Eroe

Graficamente il gioco resta sugli standard dell’avventura principale: le zone buie e quelle inondate dal gas non offrono chissà quali effetti speciali aggiuntivi, così come la tuta del protagonista e l’hud che rende il tutto molto più FPS; c’è comunque da dire che il RE Engine ha già ampiamente dimostrato di saper fare il proprio sporco mestiere anche dovendo scendere a patti con la risoluzione non sempre in full HD della VR. La realizzazione grafica dello stesso protagonista presenta al giocatore un Chris Redfield meno culturista e più reale, proseguendo la svolta verso il fotorealismo e abbandonando in parte lo stile nipponico del character design di alcuni episodi di RE, soprattutto degli spin-off.

Molto buoni doppiaggio e localizzazione italiana: la voce di Chris è sempre la stessa (cosa che da fan si nota e si apprezza subito) e la colonna sonora è sempre pronta a sottolineare le fasi più spaventose come già fatto per tutta la durata di Resident Evil 7.

Resident Evil 7: Nessun Eroe

Resident Evil 7: Nessun Eroe è la degna conclusione per il Resident Evil che ha cambiato tutto. Spaventoso quanto basta, mette d’accordo vecchi e nuovi fan sfruttando l’amato Chris Redfield per offrire qualche ora di gioco aggiuntiva in equilibrio precario tra l’horror e lo sparatutto più action. Se il nuovo RE fosse stato tutto così certamente l’avremmo bocciato, ma ammettiamo che la veste del DLC calza a pennello per questa avventura longeva quanto basta, decisamente superiore al contenuto La Fine di Zoe e abbastanza curata da meritare di essere acquistata.

7.7

Pro

  • Chris Redfield è sempre carismatico
  • E' una piacevole parentesi per chi ha amato i RE più action

Contro

  • La trama non dice molto di nuovo
  • Non è brevissimo, ma ne avremmo voluto un po' di più
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