Devil May Cry HD Collection – Recensione Devil May Cry HD Collection

La Capcom è una casa che ha dato vita a innumerevoli serie di incredibile successo, come Street Fighter, Resident Evil o Megaman. Una di queste, nata su PS2, è senz’altro Devil May Cry. Nell’attesa del reboot di cui si sente tanto parlare (e sparlare) in cui vedremo Dante in una veste tutta nuova e con una storia riscritta daccapo, Capcom ci propone una collection rimasterizzata in HD dei 3 titoli usciti sulla console precedente: Devil May Cry, Devil May Cry 2 e Devil May Cry 3, quest’ultimo nella sua Special Edition.

Il Diavolo è un gran piagnone

Sono in pochi quelli che non conoscono la saga di Devil May Cry, ma di certo non tutti ci hanno giocato.
Il primo titolo, Devil May Cry, ci porta a conoscenza di Dante, un cacciatore di demoni che ha a sua volta nel suo corpo del sangue demoniaco, a causa del fatto che suo padre era il leggendario guerriero Sparda, demone tra i più alti ranghi. Costui in passato sconfisse Mundus, il signore dell’inferno, ma la minaccia, dopo tutto questo tempo, si è ripresentata e sarà una donna, Trish, a presentare a Dante l’incarico di andarlo a prendere a calci. Parliamo di incarico perché Dante è una sorta di tuttofare, che come lavoro ha scelto di prendersi anche gli incarichi più ingrati da chi paga bene. Questo gioco inizialmente doveva essere un seguito di Biohazard (Resident Evil), ma quando gli sviluppatori si sono accorti della piega molto diversa dall’idea iniziale che aveva preso il progetto, hanno deciso di renderlo un nuovo marchio e puntare sulla spettacolarità dell’azione.
In Devil May Cry 2 ritroviamo il nostro Dante alle prese con un incarico affidatagli dalla bella Lucia. Il suo villaggio è stato preso sotto scacco dalle grinfie di Arius, il capo di una multinazionale che, in qualche modo, tiene dei demoni al proprio servizio. Dante e Lucia quindi vanno a Vie de Marli, dove dovranno ritrovare un antico manufatto chiamato "Arcana".
Il terzo capitolo della serie è invece un prequel, dove scopriamo da dove vengono i poteri di Dante e facciamo la conoscenza di suo fratello, Vergil. In questo capitolo Dante è molto diverso rispetto che negli altri giochi, qui è giovane, scanzonato, e privo di freni. In questa avventura i due fratelli si scontreranno all’ultimo sangue, a causa di un Vergil che desidera avere il potere completo del padre Sparda.

Un gameplay molto Stylish

Ciò che ha caratterizzato Devil May Cry e ha catturato subito una miriade di fan, è senza dubbio il gameplay. Quando uscì il primo titolo, non si era mai visto un gioco tanto frenetico nel distruggere ogni cosa, e la possibilità di variare armi, combo e mosse speciali rendeva il tutto di un adrenalitico inimmaginabile. Il titolo faceva passare del tempo tra frasi puramente di combattimento, contro una gran varietà di nemici ognuno con le proprie mosse e caratteristiche speciali, e fasi esplorative dove ritrovare chiavi o cercare potenziamenti nascosti. Naturalmente anche i boss erano caratterizzati in maniera fantastica, ma una delle peculiarità del titolo che molti hanno apprezzato era la sua grande difficoltà. Per completare il gioco era necessario impegnarsi, e soprattutto imparare a utilizzare nel migliore dei modi le varie combo e strategie possibili contro ogni tipo di avversario incontrato, e questo costringeva anche le persone non molto affini con i giochi a fare del loro meglio per raggiungere le combinazioni di colpi che avrebbero portato all’agognato voto "Stylish". Oltretutto, completato il gioco, venivano sbloccate altri livelli di difficoltà che portavano il tutto a livelli ancor più terribili.
Con il secondo gioco questa difficoltà è andata perduta, così come molti altri aspetti che hanno deluso enormemente i fan, bollando questo capitolo come il peggiore in assoluto. Dante non aveva più il carisma del primo capitolo, i combattimenti erano monotoni e ripetitivi, ma il gameplay fu senz’altro stato reso ancora più dinamico, grazie all’implementazione di svariate nuove mosse e la possibilità per Dante di eseguire particolari azioni come correre sui muri.
Il terzo capitolo infine, a detta di molti il migliore in assoluto, ha migliorato gli aspetti positivi dei due capitoli precedenti. La presenza di un Dante dalla rinnovata personalità, sbarazzino e dai modi esagerati ed esasperati, ha portato molti fan ad adorarlo, mentre il gameplay rendeva possibili combo incredibili grazie all’unione di stili differenti che potevano combinare i colpi di armi da fuoco e da mischia in maniera ancor più coinvolgente rispetto al passato.
In questa collection oltretutto è presente la Special Edition, che oltre a varie aggiunte permette anche di giocare nei panni del fratello di Dante, Vergil.

Miglioramenti demoniaci

In ogni caso, lo scopo madre di tutta la recensione dovrebbe essere quella di vedere il lato tecnico dell’opera, visto che è solo quello ad essere stato rimodernato in questa versione HD per PS3 e Xbox360. La grafica è stata senz’altro rimessa a nuovo grazie ad aggiustamenti dei modelli poligonali e delle texture, ma questo sforzo non è riuscito in grossa maniera a svecchiare un titolo parecchio indietro con gli anni, almeno per quanto riguarda il primo capitolo, mentre con gli altri due le cose sono andate decisamente meglio. Nonostante ciò, la bellezza nel vedere il gioco in HD va a perdersi a causa di quella che da parte degli sviluppatori sembra essere stata essenzialmente pigrizia. Infatti tutti i menù di gioco, così come tutti i video, sono rimasti in SD, dando una visione sgranata del contesto ma soprattutto risultando in uno stacco terribile con la nitidezza del gioco, che fa apparire queste sessioni non lavorate forse anche peggiori di quanto non siano in realtà. Purtroppo anche come contenuti extra le cose sono al minimo sindacale, e cioè una semplice galleria di immagini.
 

In conclusione

A dir la verità, il restyle grafico non ha un impatto così enorme per questa collection. Diversi aspetti che sarebbero dovuti essere riproposti in HD sono stati invece mantenuti in SD, dando uno stacco piuttosto evidente e molto brutto da vedere rispetto alla grafica di gioco. Rimane il fatto che qui stiamo parlando di una serie di giochi che ha fatto la storia, e sarebbe veramente un peccato non goderseli sulle console di nuova generazione, che li abbiate già giocati o che siate invece alle prime armi. Non temete quindi, l’acquisto è senz’altro obbligato. Dante che smaciulla nemici in HD nei suoi primi 3 giochi non è mai stato bello da vedere quanto adesso.

 

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