Rebel Galaxy – Recensione

Vi è mai interessata l’idea di andare dove nessun essere umano si è mai spinto? Trasportare carichi illeciti mentre evitate l’Alleanza Interspaziale? Benvenuti a bordo. Rebel Galaxy ci porta in una galassia in cui si respira la stessa atmosfera del far west, dove furbi contrabbandieri saccheggiano, rubano, negoziano, esplorano e si danno battaglia in uno spazio in cui è difficile mantenere la legge e l’ordine.

Questo gioco ci giunge da Travis Baldree e Eric Schaefer, due delle menti più importanti dietro al piccolo team separatosi da Runic, responsabili dello sviluppo di Torchlight,Diablo e stimati per i loro innumerevoli successi in campo videoludico. La nuova firmaDouble Damage Games si è fatta carico di un progetto ambizioso, una sorta di figlio illegittimo di World of Warships e Freelancer; un gioco in grado di sposare un’ottima componente gdr e una straordinaria avventura spaziale dalla profonda libertà di azione.

Lo spazio non è mai vuoto

La voce narrante ci mette subito al corrente della situazione dicendoci che abbiamo ricevuto un criptico messaggio da parte di zia Juno, la pecora nera della famiglia, la quale non si è fatta sentire da più di dieci anni e che ora improvvisamente richiede il nostro aiuto. Il messaggio ci garantisce i codici di accesso per la Rasputin, un’antica nave da battaglia, reliquia delle sue passate avventure, insieme alle coordinate per una stazione spaziale dalla scarsa reputazione, locata nell’angolo più remoto della galassia. Dopo giorni di viaggio e qualche fermata per la manutenzione siamo arrivati, ma Juno non si trova dove ci aveva detto di incontrarla e ci ha solo lasciato un pacco da aprire. Da qui prenderemo il comando e inizieremo la nostra vera avventura.Dovremo muoverci di quest in quest per poter avere più indizi su come proseguire le nostre ricerche e scoprire il segreto dietro la sparizione della vecchia zia Juno.

Le nostre scorribande saranno prettamente concentrate nello spazio profondo, dove dovremo muoverci a grande velocità fra cinture di asteroidi e detriti spaziali. Rebel Galaxy gode di un’enorme libertà di scelta in ogni decisione che prenderemo: potremo infatti stringere alleanze, schierarci in fazioni, sfidare la legge e in generale dare l’esito che vorremo a qualsiasi missione ci venga proposta. Se, per esempio, ci verrà chiesto di reperire un determinato materiale raro potremo decidere se andare a cercarlo andando a minare asteroidi o se recuperarlo dalle navi mercantili che si aggirano nello spazio (con le buone o con le cattive, si intende). Potremo anche decidere di risparmiare la vita a un fuorilegge che ci è stato chiesto di uccidere, accettando di pagarlo per andarsene, oppure far piombare su di lui la furia cieca della giustizia e farlo esplodere con la sua stessa nave. Insomma, potremo decidere noi se seguire il copione o complicare ulteriormente una missione: la possibilità di interagire con ogni astronave e ogni personaggio attraverso l’apparato di comunicazione di bordo ci garantisce una miriade di possibilità di azione. Sarà possibile parlare con chiunque ci approcci, accogliere le chiamate di segnalazione di astronavi in pericolo o anche rispondere di ispezioni a sorpresa da parte della federazione, che potrà metterci i bastoni fra le ruote se intercetterà materiali di contrabbando a bordo del nostro cargo. In questo caso la scelta sarà sempre nostra e potremo decidere se consegnare il malloppo, scappare a gambe levate oppure prenderli a cannonate. Particolarmente interessanti le possibilità che ci verranno date nelle stazioni spaziali, luoghi in cui potremo vendere la nostra merce, acquistare upgrade, comprare una nuova astronave, controllare le notizie del quadrante dove ci troviamo e farci un’idea di quanto questo universo attorno a noi sia vivo e in costante movimento. Le chiacchiere più importanti le faremo nel bar, in tutto e per tutto uguale a un saloon. Ci verrà offerta la possibilità di assoldare mercenari, parlare con il barista per farci dare dritte sulla zona oppure pagare per farci dare una soffiata sul nascondiglio di qualche canaglia sul quale pende una massiccia taglia.


Mettiamoci tutti sullo stesso piano

Il sistema di navigazione permette di muoversi solo sul piano orizzontale e non su quello verticale: questa scelta imposta dagli sviluppatori potrebbe far storcere il naso a alcuni ma è una decisione più che giustificata per semplificare gli scontri a fuoco, che altrimenti diventerebbero estremamente macchinosi e meno intuitivi.

Il combattimento è arcade, ma non semplice quanto sembra: ci sono un sacco di risorse da dover gestire, potenti scudi da sollevare contro il nemico, motori ad alta velocità con cooldown e munizioni pesanti da conservare per gli scontri più difficili. La sensazione che ci si trovi all’interno di un sistema di bordo raffinato che risponde agli stimoli esterni è estremamente appagante e spesso verremo informati dalla voce metallica del nostro terminale per ogni cambio di velocità o danno alla nave, rendendoci a tutti gli effetti capitani di un velivolo complesso e verosimile. Equipaggiare le proprie torrette di modo che prioritizzino determinati bersagli anziché altri fa sentire al comando di una vera e propria astronave dotata di equipaggio e la sensazione è meravigliosa. C’è senz’altro di più del semplice puntare e sparare. Le fasi di combattimento sono ben calibrate e ci daranno filo da torcere se non saremo in grado di equipaggiare al meglio la nostra nave da combattimento: sarà opportuno infatti munirsi di tutto ciò che saremo in grado di ottenere per non restare mai allo scoperto dai predoni e dagli incontri casuali che ci potrebbero essere fatali.

L’economia del gioco è un elemento estremamente importante nel nostro universo da esplorare: completando determinate missioni, infatti, potremo determinare il crollo dell’economia di un pianeta per mancanza di scorte, l’aumento dei prezzi di una determinata merce, la sconfitta di una fazione rispetto a un’altra e così via.


Vedo le stelle

Il comparto tecnico brilla come i corpi celesti che popolano questo immenso gioco, risultando uno spettacolo per gli occhi a livello di configurazione ultra. Ogni cosa vanta una modellazione poligonale estremamente dettagliata, accompagnata da texture molto ben definite. L’ottimizzazione c’è e si vede, il gioco non subisce il benchè minimo rallentamento neanche durante le situazioni più concitate, accompagnate da numerosi nemici e esplosioni spettacolari. Per quel che riguarda il discorso musicale, adoperare una colonna sonora rock può sembrare una scelta strana, eppure funziona.

La musica ti fa sentire una specie di camionista spaziale più che il capitano di un’astronave, ma è questo stile goliardico che rende il gioco più divertente dal punto di vista stilistico. Da segnalare anche la possibilità di inserire tracce personalizzate all’avvio del gioco, impostando noi stessi la tracklist che vogliamo per i viaggi e i combattimenti. L’atmosfera del gioco somiglia molto a quella della serie televisiva Firefly, talmente tanto che questo potrebbe essere considerato un gioco tratto dalla serie stessa se avesse il bollino in copertina. Il mondo di gioco è generato in maniera procedurale e questo rende l’esplorazione molto interessante e piena di sorprese inaspettate, come cinture di asteroidi e pianeti (a cui faremmo meglio a non avvicinarci troppo per non venire attirati dalla loro atmosfera).

Le scritte e i dialoghi del gioco sono tutti in inglese, il che potrebbe essere un ostacolo per alcuni giocatori ma ciò non inficia sulla qualità del prodotto, solo sulla sua godibilità. Lo spazio profondo ci terrà incollati allo schermo per quanto vorremo in quanto le quest secondarie sono davvero illimitate. La storyline principale invece ci impegnerà per decine di ore in quanto sarà inevitabile farsi carico di gran parte delle secondarie per avere un velivolo degno di viaggiare per la galassia. Siete pronti a fare i bagagli e partire?


a cura di Stefano “Deschain” Savoldi

Su Xbox One

Dopo il più che buono esordio su PC, Rebel Galaxy torna a solcare i cieli anche su Xbox One con un porting che arriva più o meno due settimane dopo quello per PlayStation 4 (ma non per noi). Se avete bisogno di rinfrescarvi la memoria e non volete leggere tutte la recensione, molto in breve sappiate che si tratta di un’avventura ambientata nello spazio, ricca di azione, personalizzazione e luoghi da esplorare. Presenta un battle system “nuovo” per questo genere di giochi, con le armi primarie posizionate sui fianchi della nave (sul modello di Assassin’s Creed: Black Flag, per capirci), quelle secondarie in posizione frontale, e la possibilità di prendere il controllo diretto di tutte, di personalizzare ogni parametro tipico di una nave spaziale, e perfino di modificare il comportamento automatico di certe armi. Sebbene Rebel Galaxy non abbia quella complessità e quella profondità tipiche di un Elite: Dangerous, ha dalla sua il tono umoristico tipico del gioco che non si prende troppo sul serio, accompagnato da un’eccezionale immediatezza e da un grado di divertimento appagante fin dalle prime battute. Il gioco presenta comandi molto semplici e mappati in modo egregio, in modo da avere sempre tutto a portata di mano senza perdite di tempo, ed offre una buona sezione di universo da esplorare.

La versione per Xbox One segue molto da vicino quanto visto su PC, seppure la gamma cromatica appaia un po’ più tenue rispetto alla versione originale. Ritroviamo comunque gran parte della cura per i fondali ed i panorami della versione PC, nonché una buona riproposizione di tutti i principali effetti di luce, esplosione e resa di pianeti e nebulose. Come per la versione PC, anche su Xbox One troviamo purtroppo il problema dei sensori di prossimità che disabilitano in automatico la velocità sub-luce della nostra nave per evitare collisioni, una scelta sensata ma abbastanza frustrante, sopratutto nelle prime ore di gioco, quando la nostra nave non è ancora abbastanza potente per affrontare i nemici più forti che percorrono la galassia di gioco. Un altro punto poco curato è la dinamica delle collisioni, con effetti esplosivi poco convincenti o la telecamera che si perde dietro ad un asteroide.

Nonostante qualche incertezza solo nei momenti in cui lo schermo è più affollato, e qualche occasionale input mancato, specialmente al momento di raccogliere una particolare risorsa, comunque questo porting di Rebel Galaxy è pienamente riuscito: il gioco mantiene intatto lo spirito ed il coinvolgimento della versione originale, mettendo nel pad del giocatore un sistema di controllo semplice e veloce in grado di divertire fin da subito anche su Xbox One, per di più senza sfigurare nemmeno a livello tecnico e grafico.

Rebel Galaxy è una gradevole sorpresa nel panorama indie attuale, provenendo da sviluppatori dal passato gdr questo prodotto può vantare profonde meccaniche in grado di soddisfare il palato di ogni giocatore che aspiri a governare un velivolo in uno spazio dove ogni azione ha una conseguenza. Molto consigliato.

9

Pro

  • - Il cosmo è reso magnificamente
  • - Dinamiche di gioco profonde e ben studiate
  • - Ambiente vivo che risponde agli stimoli

Contro

  • - Manca la localizzazione in italiano
  • - Volo solo sul piano orizzontale
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