Age of Wonders: Planetfall – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Per gli amanti della strategia e della gestione di intere nazioni, il nome Age of Wonders non è di certo nuovo. La fortunata serie di titoli fantasy 4X ci accompagna ormai infatti da quasi vent’anni e l’arrivo di un nuovo gioco del brand non può essere dunque altro che un evento attesissimo da molti giocatori.

Triumph Studio e Paradox Interactive hanno dunque messo fine all’attesa consegnandoci il loro Age of Wonders: Planetfall, titolo che ripropone e migliora tutto quanto c’è già di buono della serie originale, ma lascia questa volta in panchina elfi, nani e creature fantasy assortite per catapultarci in un avveniristico universo fantascientifico, ricco di pianeti da conquistare e razze aliene da scoprire.

L’ambientazione di Age of Wonders: Planetfall non brillerà sicuramente di originalità, ma si presenta comunque molto articolata e interessante. Le vicende che svilupperemo poi durante le campagne storia prendono vita in un remoto settore galattico, dominato un tempo dall’Unione Stellare, una sorta di Federazione a guida umana, che garantiva ai mondi che ne facevano parte prosperità e sicurezza. L’Unione era abituata anche ha inviare flotte esplorative e militari oltre i suoi stessi confini stellari, in esplorazione o per acquisire risorse. Queste flotte, immense e con tutto l’equipaggiamento necessario per essere praticamente autosufficienti e dare eventualmente il via a un nuovo progetto di colonizzazione, percorrevano distanze talmente enormi che gli equipaggi che le componevano dovevano affrontare la maggior parte del viaggio interstellare in stato di criosonno. E proprio dal ritorno in patria di una di queste flotte esplorative, prende il via la storia di Age of Wonders: Planetfall.

Noi giocatori, nei panni del comandante in capo di questa flotta di Vanguard, così si chiama la nostra prima fazione giocabile, al nostro rientro nello spazio unionista dopo un’assenza di quasi due secoli, troveremo ad attenderci uno scenario molto diverso da quello che ci saremmo aspettati!

Age of Wonders: Planetfall

Durante la nostra assenza, in quella porzione di spazio è infatti avvenuto un misterioso quanto catastrofico evento, denominato semplicemente “il Cataclisma”, talmente disastroso da minare le fondamenta stesse dell’Unione Stellare, causandone quindi la rovinosa caduta. I pianeti e le razze che componevano l’Unione si sono trovati improvvisamente in uno stato di totale anarchia, con l’unico obbiettivo di sopravvivere, anche a costo di dover dichiarare guerra ai propri, ormai ex, alleati. Dopo duecento anni di totale anarchia, nel settore devastato dagli scontri, sono sorte diverse nazioni formate dai popoli che facevano parte dell’Unione, ognuna con caratteristiche culturali e tecnologiche proprie e, come è ovvio, mire espansionistiche a livello interplanetario.

La modalità Campagna di Age of Wonders: Planetfall ci pone dunque nei panni del comandante della flotta Vanguard appena rientrata, che cerca di trovare un posto per la sua gente in un universo che ormai non riconosce quasi più. Oltre ai Vanguard, potremo da subito intraprendere anche le modalità storia relative ad altre due razze: i Dvar, una sorta di nani spaziali con una civiltà altamente industrializzata e dal sapore molto Sovietico oppure i Kir’ko, una specie di insetti umanoidi altamente adattabili, con un tragico passato e un solo obbiettivo: sopravvivere e prosperare.

Age of Wonders: Planetfall

Oltre a queste campagne iniziali, più avanti nel gioco sbloccheremo le missioni relative anche alle altre razze in gioco, per un totale finale di ben sei fazioni differenti, umane e non, ognuna con un suo proprio sviluppo tecnologico e approccio alle varie situazioni. Age of Wonders: Planetfall si presenta, come gli altri titoli della serie, come uno strategico gestionale a turni, con combattimenti su scala tattica anch’essi a turni, dove potremo controllare nel dettaglio ogni unità e ogni singolo eroe o comandante, soldati unici nel loro genere, dotati di eccezionali abilità e che possono essere inoltre livellati tramite la spesa di “punti esperienza” guadagnati sul campo.

Ma non dovremo solo e soltanto combattere in Age of Wonders: Planetfall, dato che il nostro fine ultimo sarà la gestione e il miglioramento della nostra colonia. Dovremo badare quindi agli approvvigionamenti, alla ricerca (divisa in settore civile e militare che, portato al massimo grado, ci permetterà di produrre vere e proprie armi di distruzione di massa) e, assolutamente non trascurabile, alla diplomazia.

Age of Wonders: Planetfall

Il gioco ci permetterà infatti di entrare in contatto anche in maniera pacifica con razze e insediamenti diversi. Potremo instaurare così partnership commerciali, patti di non aggressione o vere e proprie alleanze, con tanto di creazione di armate interforze e scambi di tecnologia da retro ingegnerizzare. Naturalmente, niente ci impedisce, se lo riterremo necessario, di pugnalare alle spalle i nostri alleati per impossessarci delle loro colonie o risorse. Ovviamente però, anche loro hanno la stessa facoltà di agire, quindi dovremo sempre rimanere all’erta! Oltre alla modalità campagna, Age of Wonders: Planetfall offre anche degli scenari liberi, da affrontare con qualsiasi razza si vuole fin da subito, e con un semplice quanto completo editor di comandanti, dove personalizzare il nostro leader nella maniera che più ci aggrada, per poi usalo negli scenari liberi oppure online, giocando insieme ad altri utenti.

Tecnicamente Age of Wonders: Planetfall si presenta in maniera più che dignitosa, con unità e scenari molto dettagliati, piuttosto vari ed estremamente ben animati, anche se non esattamente con grafica “spacca mascella”. Intendiamoci, la grafica fa il suo dovere maledettamente bene, così come il comparto sonoro, ma non riesce ad abbandonare mai un certo stile “passata generazione”. Poco male, dato che comunque unità e fazioni risultano comunque caratterizzate a dovere. Molto bene invece sul lato giocabilità e controlli. Sia la parte militare e esplorativa, che quelle di gestione e sviluppo o diplomatiche, sono realizzate in maniera a nostro avviso perfetta, riuscendo a raggiungere un ottimo livello di dettaglio e completezza pur rimanendo intuitive e piuttosto immediate. Anche giocando con il pad (abbiamo provato il gioco su PlayStation 4) ogni azione è facilmente eseguibile senza troppe forzature, non facendo rimpiangere per niente l’immortale accoppiata keyboard + mouse.

Age of Wonders: Planetfall


In conclusione, Age of Wonders: Planetfall è davvero un ottimo 4X, vario, dettagliato e davvero divertente da giocare. Le varie campagne offrono già una soddisfacente esperienza di gioco, resa ancora più longeva dagli scenari semplici, dei quali potete variare a piacimento ogni parametro. Peccato per l’aspetto grafico che, pur facendo al meglio il suo dovere, non possiamo definire memorabile. Un gioco ottimo, consigliato sia ai veterani del genere sia a chi si affacci per la prima volta a questo tipo di giochi!

8.5

Pro

  • Completo e dettagliato
  • Ottima giocabilità
  • Razze e fazioni ben caratterizzate

Contro

  • Graficamente un po' datato
Vai alla scheda di Age of Wonders: Planetfall
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