Dirt Rally 2.0 – Anteprima

Perfezionismo su quattro ruote.

Grazie a Koch Media abbiamo potuto provare Dirt Rally 2.0, nuovo capitolo del franchise che debuttò nel 2015 e che da molti fu considerato il miglior gioco di rally disponibile sul mercato. A quattro anni da quel capitolo (tre anni dalla versione PlayStation 4 e Xbox One) i ragazzi di Codemasters si apprestano a farci tornare nel duro e sporco mondo del rally.

Dirt Rally 2.0

Come non si fa di consueto, lasciamo il gameplay un secondo da parte per parlare di tutto ciò che Dirt Rally 2.0 offre in termini di modalità. Diverse modalità single player, un solido comparto multigiocatore e un infrastruttura rodata di modalità classiche e sempreverdi che non offrono un grande guizzo in termini di inventiva ma servono agli amanti del genere per sentirsi a casa (è questo l’esempio della classica prova a tempo); insomma, che sia una gara singola, la modalità myTeam o il campionato rallycross, che sia una gara con auto classiche di altri tempi o una gara online in multigiocatore, Dirt Rally 2.0 ha tutto ciò che un appassionato ricerca in un titolo del genere. Perché dunque questo inizio?

Perché a nostro avviso Dirt Rally 2.0 punta davvero tanto sulla cementificazione della fan base di appassionati che del rally e dei videogiochi di corsa targati Codemasters ne hanno fatto quasi una religione. L’occhio al futuro, le innovazioni e le migliorie non sono qui, nelle modalità di gioco, che servono anzi da anello di congiunzione con quello che la software house britannica ha sempre fatto finora con le sue produzioni.

Dirt Rally 2.0

Lato esperienza ludica invece, Dirt Rally 2.0 cerca di alzare l’asticella intraprendendo la strada del massimo realismo, della simulazione quasi pura di una disciplina – quella del rally – che spesso non riceve la considerazione che dovrebbe per spettacolarità e complessità. La prima grande introduzione sono gli effetti della tipologia di terreno sulla guida; adesso infatti ogni tipologia di terreno influisce sull’aderenza delle gomme, sulla manovrabilità della macchina in curva, sui tempi di staccata per affrontare le curve e sul gioco del freno (ovvero la quantità di pressione da porre sul freno per poter affrontare al meglio ogni tip di manovra in velocità). Affrontare un terreno fangoso, un terreno pieno di ghiaia, o una strada asfaltata cambia drasticamente il modo di guida (proprio come nella realtà), imponendo al giocatore la conoscenza estrema delle tipologie dei tracciati e il loro modo di essere affrontati. A margine di ciò vi sono anche le condizioni atmosferiche che ovviamente influiscono, cambiano e aumentano la varietà dei terreni in-game, con il conseguente ulteriore aumento delle variabili “in pista”.

Seconda grande novità è invece il lavoro fatto da Codemasters con piloti professionisti per spostare l’asticella della simulazione, anche a livello di guida, a un livello successivo. Parliamo quindi di miglioramenti alla fisica dell’auto, alla reattività dei comandi ma anche di responsività agli errori, ogni piccola sbavatura vi porterà a dover fare grandi miracoli per salvare la situazione specie se giocherete con il volante (sicuramente il miglior modo di usufruire del titolo). La macchina reagisce allo smottamento del terreno, reagisce ai danni alla vettura che possono incorrere se non si sta attenti, e ai mille fattori di una disciplina che non è soltanto “rischiare la pelle” ma è anche controllo dei nervi e riflessi felini. Tutto questo lavoro è una manna dal cielo per chi vuole un gioco puro, fedele e estremamente soddisfacente in termini di payback della difficoltà. Dirt Rally 2.0 vuole poter offrire un’esperienza completa in grado di riprodurre ogni minimo aspetto della disciplina e a nostro avviso – per quanto potuto vedere e provare – gli intenti sembrano essere stati raggiunti in maniera molto soddisfacente.

Dirt Rally 2.0


Dirt Rally 2.0 in questa prova ci è sembrato una dimostrazione di forza, di perfezionismo, nonostante bisogni aspettare quali contenuti e sorprese arriveranno con il lancio del titolo. Dirt Rally 2.0 è l’espressione della volontà di Codemasters di non adagiarsi sugli allori del successo del primo capitolo, ma di spingere ancora di più a tutta velocità. Proprio come i piloti di Rally che sul sottile filo del rischio, chiudono gli occhi e spingono il pedale dell’acceleratore.

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