Final Fantasy VII Remake: Ultima prova prima della recensione

Il nostro resoconto dopo aver provato approfonditamente il gioco

Dopo il lieve posticipo della data di uscita, tra poco più di un mese finalmente potremo mettere le mani su Final Fantasy VII Remake. Con l’avvicinarsi della fatidica release, Square Enix si è imbarcata in un tour internazionale per presentare il titolo alla stampa. Koch Media ci ha invitati a Milano per l’evento di anteprima italiano, dove erano presenti anche Naoki Hamaguchi, co-director assieme a Tetsuya Nomura, e Yoshinori Kitase, producer del gioco e director dell’originale Final Fantasy VII, accompagnati dall’immancabile interprete Gavin Poffley.

Questa volta non era presente la stessa demo che avevamo già spolpato all’E3, alla Gamescom e alla Milan Games Week, ma dei frammenti più estesi del gioco vero e proprio. Abbiamo quindi potuto toccare con mano nuovi elementi prima inaccessibili del Remake come gli equipaggiamenti e le Materia, abbiamo esplorato meglio Midgar e combattuto nei panni di Tifa e Aerith. In questo articolo ci focalizzeremo quindi sulle novità finora inesplorate, quindi se è la prima volta che leggete di Final Fantasy VII Remake date prima un’occhiata ai nostri articoli precedenti.

La nostra prova di Final Fantasy VII Remake è iniziata dall’inizio del gioco vero e proprio, con il maestoso filmato iniziale che ci ha catapultato direttamente nella primissima missione: l’attacco al Reattore 1 di Midgar.

Trattandosi dei primi step nell’avventura, man mano che proseguivamo delle finestre informative ci spiegavano le basi delle meccaniche di gameplay. Prima di arrivare al cuore del reattore abbiamo attraversato la struttura, comprensibilmente ampliata rispetto all’originale ma che denotava una palpabile fedeltà di architettura. Nei panni di Cloud e Barret ci siamo fatti strada contro varie pattuglie di soldati Shinra e robot armati vari, ma il sistema di sicurezza della struttura comprendeva anche delle trappole laser da superare col giusto tempismo.

Final Fantasy VII Remake Cloud Sweeper

Dopo aver abbattuto il Guard Scorpion (di cui abbiamo abbondantemente parlato nei nostri precedenti hands-on) è arrivato il momento della fuga a tempo, resa tutt’altro che facile dalle truppe di difesa del reattore. I normali nemici incontrati nell’originale Final Fantasy VII sono ora più caratterizzati. Gli Sweeper sono bestioni di metallo coriacei e impetuosi, mentre i Grunt danno filo da torcere con la loro agilità e tempismo dei colpi.

È di fronte a nemici come questi che gli scettici della rinnovata formula gameplay del Remake dovranno ricredersi: non necessariamente un Action-RPG è meno profondo e tattico di un JRPG puro; se nel gioco originale per abbattere gli avversari menzionati bastava qualche turno di attacchi fisici o al limite una magia, in questo caso sicuramente tamburellare il tasto dell’attacco alla cieca non basterà, ma è necessario utilizzare il cervello tanto quanto il tempismo nei comandi.

Il gioco, infatti, non risparmia chi gioca con superficialità e non presta attenzione all’utilizzo delle mosse ATB, del posizionamento dei personaggi e, soprattutto, lo sfruttamento di debolezze e capacità di debilitare il nemico mandandolo in stato di crisi. Lo stesso Guard Scorpion ci è sembrato più ostico da battere rispetto le nostre precedenti prove.

Final Fantasy VII Remake Barret

Fuggiamo dalla struttura prima che la bomba faccia il suo lavoro e, prima di proseguire, Barret fa un discorso motivazionale a tutto il gruppo. È solo uno degli esempi adatti a indicare la cura dedicata alla sceneggiatura di questo remake: se nell’originale questa scena si esaurisce in pochissime battute essenziali, qui assistiamo a un piccolo momento catartico, dove percepiamo il dubbio negli sguardi e nelle voci dei membri di Avalanche, mentre invece Barret riconferma il suo ardore di leader risoluto, disposto a tutto per la causa.

Peccato solo che i buoni dialoghi in inglese non trovassero corrispondenza nei sottotitoli in italiano. Nel corso di tutta la prova i sottotitoli riportavano una traduzione dei dialoghi apparentemente troppo libera e sfasata rispetto all’originale, e in alcune occasioni abbiamo trovato che le battute stonassero davvero tanto in bocca ai rispettivi personaggi. Ci auguriamo fortemente che si sia trattato di casi isolati, e che il resto della localizzazione sia meno traumatico di quanto visto in questa occasione.

Dopo questa scena ci siamo imbattuti in Aerith, tormentata dalle figure spettrali già viste nei precedenti trailer; gli esseri, molto simili ai Dissennatori di Harry Potter, sono particolarmente enigmatici e non vediamo l’ora di scoprire di più sul loro conto. L’incontro è stato presto interrotto dall’arrivo di una pattuglia della Shinra, di cui ci siamo liberiamo prima di tornare sui nostri passi verso il rendez-vous col resto del team.

Attraversiamo così le strade di Midgar e, nonostante si notasse che ci fornissero un percorso piuttosto lineare, non abbiamo potuto fare a meno di notare il maggior numero di dettagli che contenevano, soprattutto nel mostrare i drammatici effetti della nostra visita al reattore: macerie ovunque, porzioni di edifici in fiamme, abitanti nelle strade che guardavano con apprensione verso l’origine dell’esplosione, e di cui sentivamo i commenti turbati passandogli accanto.

Final Fantasy VII Remake Midgar street

Il nostro cammino verso la stazione si è rivelato più agitato del previsto. Abbiamo visto Cloud cadere vittima di un’allucinazione tremendamente vivida, che ha distorto pesantemente la sua percezione visiva e spingendoci a seguire la visione di Sephiroth tra i vicoli della città, con il quale infine abbiamo avuto un breve e inquieto dialogo, prima di vederlo sparire nel nulla. Sembra che in Final Fantasy VII Remake queste visioni accompagneranno Cloud nell’arco del gioco in modo più attivo rispetto all’originale FFVII, sottolineando ed esaltando il suo senso di impotenza instillato dal trauma subito nel suo passato.

Proseguendo nel percorso verso la stazione abbiamo dovuto scontrarci più volte con le pattuglie dei soldati Shinra che costellavano le strade, e in particolare contro dei soldati muniti di scudo di metallo. Anche in questo caso i normali attacchi diretti non funzionavano, anzi il rinculo dei nostri fendenti ci lasciava momentaneamente scoperti; abbiamo dovuto ricorrere agli spostamenti rapidi per arrivare alle spalle dei soldati, il tutto mentre ci destreggiavamo dagli altri attacchi. Alla fine del nostro percorso, come da copione, siamo stati costretti a fuggire saltando sul treno in corsa, terminando questa porzione di prova del Remake.

final fantasy vii remake tifa

La terza parte della demo era ambientata nel capitolo 7, durante l’assalto al reattore Mako del Settore 5 in compagnia questa volta di Tifa. La procace guerriera si è rivelata essere una combattente straordinaria nel corpo a corpo, grazie alla sua velocità e alle sue combo varie e adatte a ogni tipo di situazione. Il suo pulsante triangolo le permette di eseguire un potente montate da utilizzare come finisher proprio durante le sue combinazioni di attacchi. Inoltre, grazie all’ATB, può sfruttare mosse come Chakra per curarsi in autonomia.

Gli obiettivi della missione erano differenti rispetto a quelli del FFVII originale, in quanto durante la discesa verso il reattore il gruppo di Cloud e compagni si preoccuperà di deviare dalla strada per  impedire la costruzione dell’Airbuster, il boss che affronteremo di lì a poco. Non ci è stato dato modo di sapere se sabotando nell’ordine e nel modo corretto le prestazioni del robot Shinra saranno inferiori durante la battaglia, ma è stata sicuramente una novità da affrontare rispetto alla canonica discesa verso il cuore del reattore per farlo saltare in aria.

final fantasy vii remake settore 5

In questa fase, abbiamo potuto anche far salire di livello qualche materia e ad accedere a magie di livello superiore, come Cura o Blizzara.

Lo sviluppo delle materie avviene come nel gioco originale, ovvero con l’accumulo di AP ottenuti dalla sconfitta dei nemici. Oltre le Materia, però, anche le armi questa volta si possono evolvere attraverso un sistema di upgrade che richiama fortemente il Crystallium di FFXIII (che a sua volta richiamava la Sferografia di FFX). Non siamo potuti entrare nel dettaglio di questo sviluppo, ma sicuramente è un ulteriore strato di progressione e personalizzazione delle armi, visto che ognuna di esse è univoca in termini di abilità attive e passive da ottenere.

Final Fantasy VII Remake Abzu

L’ultima parte dell’hands-on consisteva nella boss battle contro Abzu (rinominato dall’originale Aps), ovvero il mostro bluastro che attacca i nostri eroi nelle fogne del Settore 6, subito dopo il confronto con Don Corneo, e che abbiamo già intravisto nel trailer di Final Fantasy VII Remake dello scorso TGS.

Oltre agli HP del corpo principale, il boss era dotato di due corni che si protendevano dalla gobba con ognuno la sua barra di salute; nonostante la sua considerevole mole il bestione si è rivelato agile e capace di compiere degli ampi balzi da un lato all’altro dell’arena di combattimento, quindi è stato necessario stare sempre allerta per non venire travolti, anche perché con le sue cariche era capace di atterrare e bloccare uno dei membri del gruppo procurandogli ingenti danni. La chiave per avere la meglio su di lui è stata quella di concentrare gli attacchi sui corni per stordirlo, per poi scagliargli contro i nostri attacchi più potenti.

Final Fantasy VII Remake Tifa Abzu

In questo combattimento, oltre a Cloud e Tifa, abbiamo potuto finalmente provare Aerith. Com’era facile intuire, la giovane Cetra si è rivelata un personaggio inadatto al combattimento ravvicinato, ma estremamente potente con le magie, quindi l’abbiamo sfruttata abbondantemente per lanciare Ignis (Fire) sfruttando la debolezza al fuoco del boss. Ovviamente anche le sue abilità sfruttano il suo portentoso talento magico, ad esempio con una di queste abbiamo scagliato una sorta di cristallo incantato che si è conficcato nel boss ed è poi esploso colpendo tutte le sue parti; un attacco AoE quindi, che siamo sicuri sarà molto utile anche contro gruppi di nemici vicini tra di loro.

A differenza del gioco originale, in Final Fantasy VII Remake Aerith non è costretta a effettuare gli attacchi standard avvicinandosi e colpendo con la staffa, ma lancia delle raffiche di piccoli attacchi magici dalla distanza semplicemente tenendo premuto il tasto di attacco; ovviamente l’importante è stato tenersi a debita distanza ed essere pronti a schivare le cariche del boss, lasciandolo in balia degli attacchi ravvicinati di Cloud e Tifa.

Final Fantasy VII Remake

Durante questa boss fight abbiamo anche avuto modo di provare il sistema di Summon. Nel corso del combattimento un’apposita barra si riempiva gradualmente, e una volta piena abbiamo evocato il potente Ifrit. Arrivato sul campo egli ha preso parte al combattimento come se fosse un quarto membro del party, e anche se non potevamo controllarlo direttamente, tramite il menu ATB ci era possibile impartirgli quali attacchi speciali lanciare contro il nostro avversario.

La Summon ha però un tempo limitato indicato a schermo, ma subito prima di ritirarsi il focoso esper ha scagliato automaticamente la sua tecnica finale Hellfire, gravando pesantemente sugli HP di Abzu, a cui abbiamo infine dato il colpo di grazia con le nostre mani.

Final Fantasy VII Remake Ifrit Hellfire


La nostra prova di Final Fantasy VII Remake ha riconfermato le già ottime impressioni che ci aveva trasmesso la demo e i vari trailer rilasciati nell’arco degli ultimi mesi. In particolare abbiamo amato immergerci ancora una volta in quella Midgar tanto decadente quanto affascinante che abbiamo conosciuto nel lontano 1997 (e da cui ci aspettiamo tanto) che questo remake ripropone più spettacolare che mai. E altrettanto ci ha esaltato prendere nuovamente il controllo dei suoi amati protagonisti e ripercorrere le loro gesta, che qui sono state riviste e ampliate offrendo nuovi scorci e nuovi scenari che arricchiscono FFVII come mai ci saremmo sognati. Perché è davvero questo quello che ci è sembrato Final Fantasy VII Remake: un sogno che si avvera.

L’appuntamento dunque è con la nostra recensione in cui daremo il nostro giudizio definitivo, e che potrete leggere sulle nostre pagine presumibilmente poco prima dell’attesa data di uscita fissata al prossimo 10 aprile.

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