Resident Evil: Revelations – Anteprima Resident Evil: Revelations

L’ultimo capitolo della serie Resident Evil è stato molto criticato a causa della pessima evoluzione del gameplay, rimasto sostanzialmente invariato rispetto al rivoluzionario quarto episodio ufficiale. In molti non hanno gradito lo spostamento delle meccaniche sull’action, e per gli appassionati Resident Evil non è più un gioco che incute timore e tensione, ma in cui bisogna solo sparare a orde di zombie – o presunte tali. Per Wii e DS sono usciti diversi titoli della saga Capcom, l’ultimo che ci viene in mente è Darkside Chronicles, seguito dell’Umbrella Chronicles con il quale è stato aperto questo sotto-filone su binari che va ad arricchire e chiarire alcuni passaggi della complessa trama. Anche Resident Evil: Reveletions, in uscita tra qualche giorno su 3DS, ha il compito di andare a tappare un buco nella story-line dell’opera di Mikami, che si trova precisamente tra il quarto e il quinto capitolo.

La nave della paura

Qualche giorno fa è stata pubblicata sull’e-shop una demo che ci ha permesso di provare con mano il gioco per una decina di minuti. La versione di prova si è aperta con il risveglio di Jill in una cabina privata di una misteriosa nave, all’apparenza disabitata ma infestata da ripugnanti mostri. Jill riceve una chiamata da Parker, e il nostro obiettivo è quello di condurre la protagonista da quest’ultimo, per capire cosa è successo e perchè ci troviamo su quella imbarcazione. Il finale di demo si rivela molto interessante e riesce nel non facile compito di impressionare il giocatore. La trama, come detto, dovrebbe collocarsi a livello temporale tra il quarto e il quinto capitolo, per capire quindi meglio gli spostamenti di Chris prima dell’inizio di Resident Evil 5 e tutti i retroscena non rivelati sino ad ora. Il lato narrativo del prodotto, come da tradizione, dovrebbe attestarsi su alti livelli.

Ritorna il survival horror

Il gameplay del titolo ci è parso, fondamentalmente, abbastanza in linea con i due passati capitoli caratterizzati da un’impostazione da TPS, ma alcune interessanti novità lo rendono in ogni caso diverso dal solito. Prima di tutto, per la prima volta nella serie, sarà possibile muoversi mentre si mira, questo grazie a particolari sistemi di controllo e mappatura dei tasti; il sistema settato di default non permette di usufruire di questa novità, ma gli altri due disponibili ne mettono in risalto pregi e difetti: uno permette di mirare utilizzando i tasti A, B, X e Y e la levetta analogica per gli spostamenti, mentre un altro permette di fare lo stesso supportando però il sensore di movimento della console. Purtroppo dobbiamo essere franchi: nessuno dei due controlli ci è parso comodo, e paradossalmente abbiamo preferito il sistema base che non permette gli spostamenti mentre si mira. Con il circle pad pro, però, le cose cambieranno drasticamente, potendo sfruttare il secondo analogico. 
Il ritmo di gioco ci è parso finalmente da survival horror: non ci sono orde di mostri da abbattere, e le munizioni sono davvero scarse, imponendo al giocatore uno stile di gioco estremamente ponderato e cauto. Così il titolo ne guadagna in atmosfera, portando anche la tensione a livelli che dovrebbero essere la norma nei survival horror. Introduzione al gameplay abbastanza particolare è quella dello scanner: grazie a questo è possibile individuare elementi nello scenario altrimenti invisibili e analizzare i mostri che ci si parano davanti. Un giudizio sulla effettiva utilità di questo strumento lo daremo in sede di recensione, ma al momento, pur apparendo ben introdotto, non sembra utile come lo era, per esempio, in un gioco come Metroid Prime. In ogni caso, un perno della struttura di gioco sembra essere l’esplorazione: per risolvere alcuni enigmi che impediscono di andare avanti nell’avventura – e che fanno anche un buon uso del touch screen, in maniera molto simile a GTA Chinatown Wars per DS – bisogna necessariamente entrare in molte stanze per trovare determinati oggetti indispensabili per il progredire.
Andando per un’ultima volta a parlare delle introduzioni a livello di gameplay, pare che nel gioco finale ci saranno anche alcune fasi subacquee. Le armi, invece, come al solito saranno potenziabili, ma purtroppo non è ancora ben chiaro come ciò accadrà.

Meraviglie grafiche

Senza alcun problema possiamo dire che la grafica di Resident Evil: Revelations è eccezionale, la migliore su 3DS sino ad ora. I modelli poligonali dei personaggi – sarà possibile controllarne anche altri, oltre a Jill – sono ben rifiniti e le texture appaiono molto ben definite. Le animazioni sono ben curate e articolate, pur essendoci una legnosità di fondo nei movimenti, dovuta però ai controlli. I mostri sono ben costruiti e incutono il dovuto timore. Qualche critica, anche se marginale, va mossa al comparto luci, che almeno per il momento non ha ben reso i cambi di palette grafica delle ambientazioni; si passa infatti dal blu al marrone senza una buona sfumatura, mostrando un passaggio secco e non molto piacevole. Comunque, siamo più che entusiasti per il comparto grafico del prodotto. Interessante novità è quella del doppiaggio italiano: per la prima volta sentiremo parlare i protagonisti della serie nella nostra lingua, anche se nella demo erano presenti solo la lingua inglese e giapponese per i dialoghi. 

Considerazioni

Resident Evil: Revelations verrà premiato prima di tutto per un comparto grafico assolutamente all’avanguardia e che non fa sentire assolutamente inferiore – anche se le tabelle tecniche dicono il contrario – il 3DS rispetto alla PsVita. Il gameplay appare leggermente migliorato rispetto al passato e il ritmo di gioco sembra finalmente quello di un Survival Horror. Il sistema di controllo appare ancora abbastanza acerbo, ma con il circle pad pro le cose cambieranno. Appuntamento quindi alla nostra recensione per un parere definitivo sul prodotto.

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