Shroud of the Avatar: Forsaken Virtues – Shroud of the avatar: Forsaken Virtues

Richard Garriott può considerarsi un pilastro portante dell’industria videoludica, sia nel mondo degli rpg che in quello mmo. Ha contribuito infatti a crearne e definirne i generi e ha dato vita ad un intero universo immaginario ambientato nel mondo di Ultima, trasponendolo in diversi titoli che, nel corso del tempo, hanno fatto la storia dei videogiochi.

Richard però, non sempre ha creato titoli memorabili, e nel 2009 si trova costretto a chiudere il mmorpg sci-fi Tabula Rasa, mmo che segnerà il suo primo grande fallimento. Il gioco infatti entrò in release troppo in anticipo rispetto alla tabella di marcia, generando così un abisso di bug e meccaniche malfunzionanti, nonché una mancanza in fatto di direzione da parte di Garriott.

E dopo un viaggio nello spazio, è possibile che Lord British (soprannome adolescenziale dovuto al suo accento inglese, ma anche nome che attribuì all’NPC regnante di Britannia in Ultima) sentisse la mancanza dei mondi fantasy, delle magie e dei dungeon claustrofobici, dei castelli, di dame e cavalieri, di locande e di scure miscele di liquori, della ruolistica nel gioco e… di Ultima Online.

Da queste passioni, nasce Shroud of the Avatar, un tuffo nel passato in un mondo familiare ed un ritorno alle origini, un nuovo gioco che per motivi di copyright non potrà chiamarsi Ultima, ma che ha le potenzialità di portarne avanti lo spirito caratterizzante.

L’11 dicembre è iniziato il primo pre-alpha test, che si traduce come una prova delle prestazioni dell’engine, e di una manciata di contenuti che gli sviluppatori hanno messo a disposizione per l’occasione.

Tutti coloro che hanno effettuato una donazione tramite kickstarter potranno ora scaricare il gioco ed accedere attraverso il launcher alla schermata di log-in. Si creerà un personaggio: nome, cognome e sesso  saranno i requisiti per proseguire alla schermata successiva, al cui interno avremo accesso alla caratterizzazione fisica dello stesso. Tonalità della pelle del viso, taglio di capelli e colore di quest’ultimi e degli occhi saranno le poche scelte che ci verranno poste di fronte, al termine delle quali verremo catapultati in una piccola starting zone: una cittadina fatta di svariati abitanti, venditori e guardie. Questo centro abitato sarà però l’unica zona visitabile nell’alpha test, online, ma non sincronizzato con altri giocatori.

L’interfaccia è scarna, ma traspira di “vissuto”, con una scheda del personaggio ancora sotto sviluppo, nonché zaini, forzieri e contenitori in generale che permettono al loro interno di posizionare l’oggetto in qualsiasi posizione. Niente griglie quindi, ma una piccola concessione di libertà al giocatore, che deciderà e capirà da solo come riordinare i propri beni.

Il sistema di dialoghi da quanto visto in queste ore è ancora piuttosto acerbo, con NPC poco reattivi e che raramente sapranno comunicare in modo fluido con il giocatore. Troveremo quindi sporadicamente personaggi non giocanti che saranno in grado di darci qualche informazione intrattenendoci con chiacchiericci e curiosità sulla zona. Gli sviluppatori però, hanno precisato che nell’attuale build del gioco tutti i dialoghi intrapresi dagli utenti verranno registrati nei database dell’azienda, e i più pertinenti verranno infine inseriti nella versione finale del prodotto.

In fondo si tratta, come già detto, di una semplice prova di natura esplorativa, e in questo Shroud of the Avatar ci riesce piuttosto bene. La città è viva e dà al giocatore l’idea di trovarsi in un fantasy con elementi a tratti simil vittoriani. Il design e l’architettura del villaggio riportano alla mente lo stile utilizzato da Garriott nelle sue precedenti creazioni, anche se graficamente parlando, il titolo non è paragonabile alla vistosità dei nuovi engine utilizzati dalle grandi case di sviluppo (SotA utilizza Unity). Ombre e illuminazione invece sono molto marcate ed immersive, dinamiche e influenzate dal ciclo giorno\notte del gioco. 

Piccola nota negativa è invece da attribuire al comparto di animazioni, molte di esse visibilmente mancanti, ma proprio per questo motivo impossibili da valutare allo stato attuale.

Passando all’ultima feature messa in rilievo in questo test, al giocatore viene resa possibile l’acquisizione di un lotto di terreno dove far emergere la propria abitazione, selezionabile da una lista locata all’esterno dell’appezzamento. Entrando al suo interno potremo posizionare una buona quantità di mobilia: letti, librerie, tavoli ecc.

Si possono anche appendere oggetti alle pareti, si possono riempire i contenitori posizionati nell’abitazione ed in generale ci viene dato modo di capire quanta importanza risiede nell’aspetto social del gioco.

Insomma, per chi pensasse a Shroud of the Avatar, come ad un mmorpg per il quale avere grandi aspettative, non resta che attendere il rilascio della prossima versione datata 24 gennaio 2014. Avremo così modo di sperimentare il crafting e più di 100 ricette ad esso correlate, commerceremo inoltre con i mercanti del posto, esploreremo una nuova città, ed avremo accesso ad una caratterizzazione del personaggio più dettagliata.

D’altra parte qualcuno si potrebbe lamentare della mancanza attuale di contenuti, ma la moda del kickstarter e degli early access ha portato ad un nuovo modo di concepire il videogioco, e di collaborare con chi lo sviluppa per lanciare una release stabile ed in linea con i desideri dell’utenza. Shroud of the Avatar è quindi il nuovo Ultima? Non possiamo ancora saperlo, ma vi consigliamo caldamente di seguire il nostro prossimo hands on di gennaio, e scoprire con noi se la visione dell’immensità dello spazio per Garriott sia stata l’ispirazione a voltare pagina e tornare a fare ciò che gli riesce meglio: costruire un universo in cui vivere, impersonando l’eroe che vorremmo essere.

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