The Lift Anteprima
Scopriamo assieme The Lift il nuovo gioco pubblicato da tinyBuild
Siamo stati inviti alla presentazione di un nuovo progetto sponsorizzato dal publisher tinyBuild, sviluppato da uno studio di fresca formazione chiamato Fantastic Signals. The Lift è un gioco molto interessante, convincente nelle premesse che nel giocato, difatti abbiamo potuto anche provare una build alpha con circa tre ore di contenuto.
Tuttavia, devo andare con ordine perché ci sono vari motivi per essere interessati a questo progetto originale, partendo proprio dalle persone che ci stanno lavorando, passando per delle ispirazioni affascinanti e finendo poi in una discussione sul gioco stesso.
The Lift Anteprima
Iniziamo dalla premessa: The Lift è un simulatore di tuttofare nel quale il giocatore dovrà riparare un gigantesco laboratorio scientifico, distrutto e corrotto in seguito a un incidente delle quali origini non si sa molto. Nel corso dell’avventura si dovrà trasformare un “posto brutto” in un “posto bello”, frase molto enfatizzata e ripetuta dagli sviluppatori
Il nucleo dietro al progetto è quello di lasciare un’esperienza positiva, mostrare come l’impatto del giocatore abbia un effetto positivo sul mondo e tutte le scelte di design fatte si ruotano attorno a questo. Il team di Fantastic Signals infatti non è estraneo a sviluppare giochi facendo ruotare tutte le meccaniche attorno al tema principale dell’avventura.
E da qui arriviamo ad primo dei motivi per cui mi son subito trovato interessato al progetto di debutto dello studio: lo staff viene dall’esperienza di sviluppo di Pathologic e Pathologic 2, survival tra i più strani, brutali ma allo stesso tempo interessanti mai creati.
Non si tratta dello stesso identico team di Pathologic ovviamente, loro sono al lavoro sul terzo capitolo della saga, però diversi membri hanno esperienza con l’immersive sim di culto, tra cui il compostore (al lavoro anche su Pathologic 3, in contemporanea).
I pilastri strutturali
Il gioco è basato su tre pilastri che altro non sono se non le tre sezioni principali di gioco. Il primo è il “Renovation” cioè la ristrutturazione del laboratorio, ci saranno vari strumenti necessari a pulire detriti e assorbire la corruzione che dilaga nella struttura. Questo elemento introduce anche una natura metroidvania in The Lift, dove nel corso della storia si sbloccheranno più oggetti i quali daranno accesso a zone extra anche nei piani iniziali del laboratorio, ove l’avventura ha inizio.
Il secondo invece è un elemento più “puzzle”, quello della riparazione dei dispositivi. Per riparare i macchinari servirà impararne le cablature, capire come funzionano e cercare di riportarli al loro stato ottimale. Nel concreto si tratta di piccoli puzzle a tema ingegneristico, in linea col lavoro di tuttofare del protagonista.
L’ultimo pilastro è l’esplorazione della struttura, divisa su più piani sbloccabili proseguendo nell’avventura. Esplorare è essenzialmente la colla che tiene assieme le varie idee di design e di narrazione e per ora mi sono trovato molto bene, il laboratorio è interessante per quanto l’assenza di veri e propri pericoli non mi convince a pieno.
Abbiamo chiesto agli sviluppatori se ci fosse l’intenzione di adottare un approccio survival, simile appunto a Pathologic, ma l’idea alla base del gioco non è sembrata compatibile con una meccanica di game over. Essenzialmente The Lift è un titolo incentrato sul riparare e rinnovare, al fine di migliorare un posto in rovina, delle meccaniche di morte sono sembrate superflue al team di Fantastic Signals e tolte in corso d’opera.

I pilastri del mondo
Come potete vedere dal trailer, The Lift è uno sci-fi, nello specifico appartenente (e ispirato) dal filone della science fiction sovietica del ventesimo secolo. La principale opera presa in considerazione nell’ideazione del gioco è un romanzo chiamato “Monday Starts on Saturday” dei fratelli Strugatsky, gli stessi autori di Roadside Picnic, romanzo ispirazione per tantissimi videogiochi come Death Stranding e S.T.A.L.K.E.R.
Si tratta di uno dei tanti racconti iconici dei due fratelli sovietici, principali esponenti del movimento sci-fi sovietico. Il tono è molto satirico, cosa che anche The Lift sembra voler riprendere all’interno della sua storia, per quanto la satira del gioco punta a dare una sensazione più positiva rispetto a quella critica dei fratelli Strugatsky.
Dalle prime battute si può notare questa ironia nell’esagerazione satirica dell’elogio al posto di lavoro, con tanto di macchinetta del caffè dal quale si possono comprare anche le statuette dei tuoi superiori. Tuttavia nella demo ancora non ho potuto vedere troppo sotto questo punto di vista, l’incipit si concentra piuttosto sul metterti i punti di domanda del mistero centrale all’esperienza.
E da qua posso parlarvi degli altri due pilastri del gioco, i quali unisco in un punto unico perché, seppur mi siano stati presentati a parte, trovo imprescindibilmente legati l’un l’altro. The Lift è un immersive Sim e come tale propone un mondo molto “tattile” in cui è possibile interagire con praticamente qualsiasi cosa.
Inoltre è anche un mondo che reagisce alla tua manipolazione dei suoi elementi. L’ispirazione principale sotto questo punto di vista è ovviamente Pathologic 2 ma in realtà gli sviluppatori hanno accennato altri titoli che ho trovato più azzeccati, perlomeno a pelle.
In particolare, Prey. L’estetica della corruzione alla quale si dovrà porre rimedio è molto reminiscente dei mimic di Prey, il che va a creare un’atmosfera abbastanza simile all’immersive sim sviluppato da Arkane (non parlo quindi dell’originale FPS Prey, ma del reboot).
Il mondo è poi ovviamente influenzato dalla SCP Foundation, un parallelo tirato dagli sviluppatori stessi e che sarebbe difficile ignorare considerando la stranezza della corruzione. Durante la demo non ho trovato nulla che si avvicini agli SCP quanto gli oggetti del potere di Control, tuttavia il mix tra sci-fi e horror c’è, per quanto sia superficiale.
The Lift infatti rimane un gioco che ha come obiettivo arrivare a una stazione di ricerca sana e bella, quindi il giocatore è essenzialmente portato a dove “risolvere” l’horror riportando alla normalità. L’horror è poi un elemento principalmente atmosferico, come ho già accennato, non ci sono veri e propri pericoli di morte o game over quindi è più un quirk estetico, risonante a livello tematico in quanto rende la stazione più orripilante, dando la sensazione di fare veramente la differenza riparando dispositivo dopo dispositivo.

Q&A e delle prime impressioni
Come avrete notato, ho già sparpagliato un po’ di prime impressioni della demo nelle sezioni precedenti di questa anteprima. Quindi in realtà non mi rimane moltissimo da dire. La versione che ho potuto provare inizia con un tutorial genuinamente ben pensato e interessante, nel quale siamo intrappolati in un ascensore che costantemente si guasta finché non lo ripariamo.
Poi dopo una breve sezione di narrazione, il protagonista viene criogenizzato e risvegliato solo al malfunzionamento della capsula, dovuta alla corruzione. Da qua ho potuto provare il loop di gioco di The Lift, esplorando i dintorni per trovare cavetterie e viti, per poi analizzare tutti i dispositivi, capire come funzionano e ripararli.
Il lavoro di tuttofare è piuttosto immediato, i puzzle sono generalmente riguardanti l’elettronica, con molti circuiti da ripristinare. In questo inizio gioco non ho trovato nulla di troppo complicato ma mi sono ritrovato costantemente interessato per tutta l’esperienza.
Le vibes di Prey si respirano…tuttavia la consapevolezza di una mancanza di game over per me frena l’esperienza. Capisco l’obiettivo di costruire un gioco dal messaggio positivo, tuttavia non esiste luce senza che questa proietti un’ombra e The Lift mi sembra un po’ troppo idealistico nel suo game design. Soddisfacente, ma il suo genere di immersive sim manca di una spezia.
Concludo con qualche informazione interessante proveniente da domande ai quali gli sviluppatori hanno risposto, fatte da me e altri presenti alla presentazione. Il gioco uscirà prima su PC, le console sono già un obiettivo ma non è ancora chiaro quando uscirà.
Non è un gioco COOP, pur essendo un simulatore, The Lift vuole anche proporre una narrazione impegnata quindi è stato scelto di concentrarsi unicamente sull’avventura single player. Se voleste provarlo in portatile, sappiate che Steam Deck è compatibile, Switch 2 invece non è ancora stata testata.
Non è disponibile alcun tipo di combattimento, come citato, ma nemmeno meccaniche survival. Il team proviene da Pathologic 2, dove hanno imparato a valutare quali meccaniche siano utili per raggiungere un certo tipo di esperienza, per questa non è stata reputata utile avere meccaniche survival.
Han invece deciso di puntare forte sul metroidvania ove al posto di potenziamenti di movimento si sbloccheranno strumenti in grado di riparare nuovi attrezzi e quindi aprire shortcut o anche nuove zone. Idea al quale sono estremamente interessato ma ho visto solo in forma embrionale nella demo.
The Lift è un titolo interessante da un team con esperienza importante. Se già solo il concept estetico mi porterebbe a consigliarvi di tenerlo d’occhio, il gameplay loop soddisfacente non fa che convincermi ulteriormente. Non abbiamo ancora un uscita precisa, tuttavia vi invito a wishlistarlo su Steam a questo link nel caso siate interessati.