Command & Conquer 4: Tiberian Twilight – Recensione Command & Conquer 4: Tiberian Twilight

Command & Conquer 4: Tiberian Twilight si propone come il capitolo conclusivo della serie Tiberium. Electronic Arts annunciò Tiberian Twilight come il migliore della serie, apportando cambiamenti radicali.
Seguendo l’esempio della Ubisoft, anche la EA impone come requisito minimo la connessione ad internet per limitare i danni provocati dalla pirateria e, soprattutto, perchè il gioco punta molto sul multiplayer, escludendo però chiunque non abbia la possibilità di collegarsi alla rete.
 


L’arrivo dei rinforzi

Addio Tiberium.

Se avete provato uno dei precedenti capitoli della serie, ricorderete benissimo la raccolta di risorse per costruire edifici e reclutare unità: dimenticate ciò e preparatevi a un limite di unità piuttosto basso, ma con un rimpiazzo costante dei caduti.
Il tutorial iniziale dovrebbe infondere, sia ai novizi che ai veterani della saga, le basi che permetteranno di giocare autonomamente, senza andare nel panico. Le modalità di gioco sono sostanzialmente due: la campagna e la partita libera. Nella campagna sarà possibile scegliere se affiancare la GDI oppure i rivali NOD. Nella partita libera sarà possibile giocare fino a dieci giocatori, contro il computer o in multiplayer.

All’inizio di ogni partita si dovrà scegliere la propria base, essa può essere di tre tipi: supporto, difesa o attacco. Ogni tipo possiede diverse unità e potenziamenti, perciò diventa fondamentale collaborare nelle partite online. Per rendere tutto molto equilibrato, ogni unità sarà molto vulnerabile contro un’altra unità ed avrà sicuramente un punto di forza contro una o più unità. Avrebbe sicuramente fatto comodo un sistema per gestire la formazione con cui vengono schierate le truppe, ma Command & Conquer 4 è un gioco molto confusionario e, durante le battaglie, spesso la miglior strategia risulta attaccare un nemico per volta, senza bisogno di ricorrere ad elaborate strategie offensive.

Il sistema a livelli sfavorisce l’utilizzo del multiplayer a chi ha appena iniziato a giocare, in quanto si ha una minore disponibilità di truppe rispetto a chi è di livello più avanzato; tuttavia raggiungere il livello massimo richiede circa dieci ore, quindi in poco tempo si è pronti per mettersi alla prova contro gli altri giocatori. Le partite cambiano di poco rispetto a quelle contro il computer, infatti sono molto confusionarie. Dal punto di vista tecnico risulta tutto molto valido, infatti non sembrano esserci problemi di sincronia tra i giocatori; inoltre è presente anche un sistema VOIP per parlare con i propri compagni di squadra, anche se questa funzione non è stata particolarmente sviluppata.

 


Uno scontro in multiplayer

Un’alleanza contro il Tiberium. 

I danni provocati dal Tiberium diventano insostenibili e, per porre fine a ciò, il leader dei NOD, Kane, propone un’alleanza alla GDI. L’avventura del giocatore inizia quindici anni dopo l’alleanza, nel momento in cui c’è un’abbondanza di risorse e il conflitto si riaccende; sta al giocatore scegliere se schierarsi per i NOD o per la GDI. Le due campagne vengono sbloccate dopo aver concluso le missioni tutorial e le prime battaglie saranno molto insidiose se affrontate senza aver sbloccato unità avanzate. La difficoltà delle missioni è chiaramente impostata per giocare la mappa in modalità cooperativa, aumentandone il divertimento.

Le due campagne durano molto poco e si possono definire un allenamento per le missioni in multiplayer. Come nei precedenti capitoli, i mini filmati che precedono le missioni sono recitati da attori in carne ed ossa.


Kane, il leader dei NOD

Qualcosa di sbagliato.

Con una campagna davvero corta e il raggiungimento del livello massimo in meno di una settimana, si può pensare che sia tutto concentrato nelle battaglie in multiplayer. Purtroppo non è così: infatti, come detto prima, le battaglie sono confusionarie e spesso ripetitive. Le partite saranno spesso poco combattute, ovvero con vittoria schiacciante di una delle due fazioni nei confronti di quella avversaria. Provare tutte le unità potrebbe portare via un po’ di tempo, ma di sicuro non costituisce un punto di forza.

Si può dire che Command & Conquer 4 passa troppo velocemente dal PC allo scaffale, anche se fare una partita ogni tanto può essere piacevole; la modalità di gioco è solo una e la noia prevale nettamente sul giocatore nel giro di qualche settimana.
Di sicuro tutto questo non soddisfa le aspettative dei giocatori, essendo anche l’ultimo capitolo di una serie molto importante.  


E’ difficile gestire tutte le unità

Un passo indietro.

Rispetto agli altri Command & Conquer, Tiberian Twilight riduce leggermente il livello della grafica, forse per permettere di giocare anche a chi non possiede un computer di ultima generazione. Il dettaglio delle unità è circa lo stesso, mentre a livello di ambienti sono presenti molti meno dettagli; questa carenza è però giustificata dalle battaglie caotiche che conteranno svariati raggi laser e missili a coprire lo schermo. I movimenti delle unità sono fluidi e sarà difficile assistere a blocchi del computer a causa delle grandi battaglie.
 
La musica di sottofondo, le voci delle unità e il suono degli spari sono davvero ottimi, rendendo tutto molto avvincente, soddisfacendo le aspettative dei giocatori.
Una scelta alquanto curiosa è non aver eseguito il doppiaggio in italiano ai filmati che precedono le missioni.  Degli ottimi attori che recitavano nei precedenti capitoli in questi filmati è rimasto solo Joseph Kucan nei panni di Kane, il leader dei NOD; il resto del cast è di scarsa bravura ed è nettamente inadatto a recitare in Command & Conquer 4: Tiberian Twilight.
 


La nave madre del protagonista

In conclusione.

Command & Conquer: Tiberian Twilight è un gioco che è stato gonfiato troppo dalla EA. Non si può di certo definire il migliore della serie in quanto ci sono molti difetti rispetto agli altri Command & Conquer. Le novità non riescono a soddisfare le aspettative dei fans della serie, che potrebbero comprare il gioco solo per vedere il finale della saga o perchè ne sono davvero appassionati. Chi, invece, si avvicina alla serie potrebbe giocare per qualche giorno e poi farci qualche partita occasionale.

Un vero dispiacere che il videogioco abbia tutti questi difetti, considerando che sarebbe potuto diventare uno dei migliori strategici in circolazione. Se ci si vuole lanciare nel mondo di Command & Conquer, la scelta migliore ricade su uno dei precedenti capitoli ma non su Tiberian Twilight. 

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