Duke Nukem Forever hands on

Chi ha detto che Venerdì 13 è una data che porta sfortuna? Di certo non noi, che proprio in questo giorno – la scorsa settimana, nel momento in cui leggerete queste righe – abbiamo potuto assistere alla presentazione dell’FPS che, dopo più di dieci anni di attesa, celebrerà il ritorno del Duca sui nostri schermi. La serata si è svolta in un clima decisamente goliardico in puro stile Duke Nukem, culminando con un hands on del gioco, da noi provato presso le singolari (continuate a leggere per capire perchè) postazioni messe a disposizione della stampa. All’evento, inoltre, era presente Randy Pitchford di Gearbox, visibilmente eccitato quanto noi per l’imminente uscita del gioco. Scriviamo queste righe a caldo, per cercare di riportare il più fedelmente possibile tutte le sensazioni e l’umorismo che la presentazione ha saputo suscitare in noi.


Ecco le cover ufficiali del gioco nelle sue tre versioni: Xbox 360, Pc e Playstation 3

La casa di Duke

Il nostro approccio (decisamente troppo) prudenziale ci fa arrivare alla sede dell’evento ben quaranta minuti prima dell’apertura. I gentilissimi buttafuori all’entrata ci fanno capire che prima dell’orario stabilito non sarà assolutamente possibile entrare, quindi non possiamo fare altro che metterci il cuore in pace e studiare nei dettagli le immagini appese all’entrata: si tratta delle illustrazioni già mostrate in altre sedi, che vedono Duke sulla luna, mentre scala l’Everest e mentre pesca uno squalo a mani nude. In alto, sopra la porta di entrata, il messaggi scelto lascia poco all’immaginazione: "Il re è tornato. Entra e dacci dentro!".


All’entrata: Duke su un trono con due ragazze ai suoi piedi. Subito ci chiediamo se ci saranno anche loro…

Finalmente, dopo un’attesa che sembra interminabile – soprattutto se sommata ai dieci anni appena trascorsi, durante i quali le numerose conferme e smentite sul gioco ci avevano ormai fatto perdere le speranze – abbiamo il permesso di entrare. A tutti voi, di fronte al volantino pubblicitario di un prodotto a caso accanto alla foto di una modella, sarà capitato di fare la classica battuta: "Ma c’è compresa anche la ragazza, nella confezione?". Bene, quando si tratta di Duke la risposta non può essere che sì, la ragazza – le ragazze, a dirla tutta – sono comprese: al banco dell’accredito stampa veniamo accolti da due modelle vestite come le due ragazze che abbracciano Duke nel volantino di invito alla presentazione, ben presto raggiunte da altre due modelle in abiti decisamente più succinti. Per quanto le ragazze in questione risultino essere l’attrazione principale mentre attendiamo l’inizio della presentazione di Randy Pitchford, l’intera location è zeppa di oggetti ispirati al mondo del Duca: a parte gli schermi con i filmati del gioco e le confezioni delle vare versioni (Pc, Xbox 360 e PS3), segnaliamo dei tavoli da casino sulle cui fiches c’è il logo di Duke Nukem, delle copie di Playboy sparse un po’ in ogni dove, degli inservienti che ci offrono birra trasportandola direttamente in carrelli del supermercato con la scritta "Duke says I’m Hot" e, dulcis in fundo, in quello che dovrebbe essere il bagno, una vasca di grandi dimensioni piena zeppa di Duke-dollari, all’interno della quale fanno il bagno le ragazze in abiti succinti già citate in precedenza. Aggiungeteci una colonna sonora dove la fa da padrone l’Heavy Metal degli anni ’80 e ’90 e avrete il quadro completo della situazione: sembra di trovarsi veramente a casa di Duke, e la nostra attesa per  il discorso di Randy Pitchford è ormai alle stelle.


…e una volta entrati abbiamo la nostra risposta: un’immagine vale più di 1000 parole!

Ssssshhht: parla Randy

Il discorso di Randy è breve quanto intenso: è divertente e allo stesso tempo emozionante vedere quanto anche lui sia eccitato dall’uscita di Duke Nukem Forever. Il CEO di Gearbox ci spiega i punti salienti della sua carriera, ricordandoci come abbia partecipato allo sviluppo di giochi di grosso calibro come l’Atomic Edition di Duke Nukem 3D, Shadow Warrior, il porting su console di Half-Life, la serie Brothers in Arms, Halo: Combat Evolved e il recente Borderlands. Ai tempi in cui Duke Nukem Forever fu annunciato Randy non faceva direttamente parte del progetto e, scherzando, ci dice che mai avrebbe creduto che "forever" fosse un tempo così lungo. Anche lui, da fan, ammette di essere stato colpito dal fallimento di 3D Realms nel 2009, così come non nasconde l’orgoglio per essere stato chiamato a riprendere in mano lo sviluppo del gioco. Per rendere meglio l’idea il CEO ci fa un paragone con il cinema: dice di ricordare ancora la sua emozione quando andò a vedere il primo Star Wars al cinema, o quando acquistò il primo Harry Potter in libreria, aggiungendo che è con lo stesso stato d’animo che ha approcciato il suo lavoro su Duke Nukem Forever, componendo la squadra di sviluppo con molti degli sviluppatori che avevano originariamente lavorato ai primissimi episodi della serie.


Incredibile ma vero, mentre parla Randy Pitchford è quasi più entusiasta di noi per l’uscita del gioco

Prima dell’hands on vero e proprio, Randy ci mostra un nuovo Trailer – composto per la maggior parte di spezzoni già visti nei precedenti video – e ci parla della trama di Duke Nukem Forever: sono passati dieci lunghi anni da quando Duke ha salvato la terra respingendo l’invasione aliena. L’eroe è ricco e famoso, può avere tutto ciò che vuole ed ha fatto praticamente tutto: è stato sulla luna, ha scalato l’Everest, ha aperto una catena di ristoranti e vive con le sue fidanzate in un superattico a Las Vegas. C’è ancora una cosa che però il Duca non ha fatto: creare un videogioco che racconti di come ha salvato il mondo! Proprio quando questo gioco è finito e Duke lo sta provando, gli invasori ritornano: ingannando il presidente degli USA con una falsa dichiarazione di pace, in realtà gli alieni ora sanno che per conquistare il nostro pianeta dovranno per prima cosa uccidere Duke. Il loro piano è trasformare tutti gli uomini in maiali, utilizzando poi le donne per riprodursi e colonizzare la Terra. Le ragazze di Duke però, lo sappiamo, non si toccano! E’ così che il nostro imbraccia nuovamente il fucile e inizia la sua nuova avventura per salvare il mondo.

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Finalmente l’hands on

Dopo una breve sessione di gioco mostrata al pubblico e commentata sempre da Randy, veniamo invitati a spostarci in un’altra stanza precedentemente inaccessibile, dove è possibile provare in prima persona una versione di debug (ma ormai praticamente definitiva) del gioco. D’accordo, lo ammettiamo: come potrete immaginare il fatto che al centro delle postazioni di gioco vi siano le ragazze in abiti succinti di cui sopra (sì, sempre loro) che ballano la lap-dance non aiuta la concentrazione, ma il nostro interesse per Duke Nukem Forever è talmente alto che quando iniziamo a giocare tutto il resto passa in secondo piano.


Le modelle non aiutano a concentrarsi sul gioco, ma sono sicuramente in stile Duke Nukem

Le console su cui giochiamo sono delle Xbox, e l’atmosfera che respiriamo dentro il gioco è una sorta di fusione tra passato e presente che difficilmente abbiamo visto in altre serie: anche se graficamente il titolo non fa certo gridare al miracolo, il livello di dettaglio e il design dell’ambiente di gioco si presentano comunque solidi e ben fatti. Le animazioni di Duke, in particolare, sono divertenti e canzonatorie come sempre: come nel vecchio Duke Nukem 3D è possibile interagire praticamente con ogni cosa, dai bagni alle riviste come le donnine (da sfogliare per incrementare la propria salute massima), dalle slot-machines agli oggetti più impensabili. La sessione di gioco da noi provata si rivela essere molto ben bilanciata tra i momenti di azione e quelli in cui è necessario risolvere dei puzzle per poter proseguire. Gli enigmi proposti, pur non presentando nulla di incredibilmente nuovo, sono interessanti e in grado di spezzare l’azione tra un combattimento e l’altro. Divertenti (e nostalgici) i momenti in cui bisogna rimpicciolire Duke per raggiungere zone altrimenti inaccessibili: ci siamo ritrovati a ridere come pazzi quando all’intero del Duke Burger, dopo aver combattuto degli alieni suiniformi in miniatura che ci scagliavano contro barattoli di maionese, Duke se n’è uscito con la mitica frase "Odio i maiali, ma mi piace il bacon", naturalmente recitata con la voce originale e non doppiata in italiano, cosa che ci ha fatto immenso piacere. Nel caso non fosse ancora chiaro, infatti, il gioco sembra proprio aver mantenuto tutto lo spirito tamarro e canzonatorio di un tempo, possibilmente acuendo ancora di più lo humor nero e le battute politicamente scorrette del Duca. Tanto per darvi un’idea di quello che stiamo dicendo, vi segnaliamo che Duke non possiede una barra dell’energia, ma semplicemente una "barra dell’ego": i nemici infatti, quando lo colpiscono, non sono in grado di ferirlo, ma solo di diminuire la sua autostima, che se azzerata porta al game over.


Mostri giganti, buona grafica e trovate umoristiche come la barra dell’ego: Duke è tornato!

Meritano di essere menzionate anche le sessioni alla guida dei veicoli, già da tempo mostrate all’interno dei vari teaser trailer del gioco: per quanto se viste dall’esterno possano sembrare incoerenti con lo stile FPS di Duke Nukem Forever, i momenti a bordo del pick-up di Duke presentano un gameplay divertente e dai controlli abbastanza precisi, in grado di inserirsi sapientemente tra le varie sezioni di enigmi e sparatorie, aumentando così la varietà delle situazioni proposte. La sessione di guida da noi provata, in particolare, è quella che porta al livello in stile far-west: si tratta di un percorso obbligato tra le montagne del deserto, dove bisogna solo stare attenti ai colpi dei nemici e attivare il turbo al momento giusto per saltare i crepacci. Nel trailer mostrato da Randy Pitchford, però, alcuni spezzoni del livello ambientato nel Duke Burger ci hanno mostrato il Duca al volante di una macchinina radiocomandata, pilotabile una volta rimpicciolito il protagonista con la tecnologia aliena: sono questi i momenti in cui, secondo noi, sarà più divertente muoversi a bordo dei veicoli piuttosto che a piedi, affrontando situazioni dove azione e umorismo la faranno da padrone.

 


Dopo aver firmato un autografo a questo ragazzino, potremo pilotare la sua auto radiocomandata!

 

Due chiacchiere con Randy Pitchford

Prima di andare ci fermiamo nuovamente all’entrata, dove abbiamo la possibilità di scambiare due parole con Randy in persona, il cui morale è davvero alle stelle per la buona riuscita della presentazione. Tralasciando i dovuti complimenti e le battute di spirito su Duke e sulle sue donne, riteniamo di fondamentale importanza riportare la seguente dichiarazione del CEO di Gearbox: "Credo di poter affermare che non esista un FPS recente con le medesime caratteristiche di Duke Nukem Forever. L’unico titolo degli ultimi anni che è stato in grado di fondere sapientemente azione e puzzle-solving in modo originale è stato, secondo me, Half-Life 2. Dopo abbiamo assistito a molti FPS incentrati esclusivamente sull’azione pura, o con componenti più in stile RPG. Con Duke Nukem Forever abbiamo cercato di riproporre in chiave moderna lo stesso spirito di Duke Nukem 3D, dove l’interattività con l’ambiente era massima e dove il divertimento era dato tanto dalle sparatorie quanto dalle situazioni grottesche e dalle irriverenti battutacce di Duke. Quello che avete visto e provato stasera è solo un graffio sulla superficie di Duke Nukem Forever: quando avrete tra le mani il gioco completo potrete vivere un’avventura immensa, lunga ed epica come poche altre".


Sperando che le promesse su longevità e varietà del gameplay vengano mantenute, garantiamo sullo humor!


Verdetto finale (e il press-kit più fuori di testa di sempre)

Che dire ancora, quindi, su Duke Nukem Forever? Il pluripremiato titolo Vaporware (premio dato ai giochi che subiscono infiniti ritardi), da sempre annunciato a mai uscito sta davvero per arrivare sugli scaffali dei negozi. Da quanto abbiamo potuto vedere e provare in prima persona, i fan non potranno che essere felici del ritorno del Duca, soprattutto vedendo come Gearbox abbia cercato in ogni modo di portare Duke sull’attuale generazione di Pc e Console senza variarne la natura strafottente e le meccaniche classiche che noi tutti conosciamo. A queste considerazioni aggiungiamo la nostra speranza che le parole di Randy Pitchford corrispondano a verità, perchè dopo tanto tempo ci aspettiamo un’avventura  lunga, epica e divertente come poche altre, che sappia davvero rappresentare il ritorno di Duke in grande stile. Quando si parla del Duca, comunque, niente è sicuro e fino all’ultimo momento non si sa mai cosa aspettarsi. Ne è una palese dimostrazione il contenuto del press kit consegnatoci alla presentazione, che oltre alla solita maglietta con il logo del gioco e al CD con screenshots e video per la stampa, conteneva anche (in ordine di humor): una salvietta con il logo di Duke; un paio di mutande con il simbolo della radioattività sul davanti e la scritta "Hail to the King" sulle chiappe; una scatola di Chewing-gum al peperoncino recante la scritta "It’s time to kick ass and chew some bobblegum!" e (incredibile ma vero) una scatola di preservativi con il logo del gioco e l’immagine del Duca con due ragazze ai suoi piedi.


Ecco il contenuto del press-kit più tamarro di sempre. Sì, quelli sulla destra sono i preservativi di Duke!

Insomma, per quanto riguarda la sua immagine, possiamo dire che Duke è pronto a tornare in grande stile, mietendo schiere di vecchi e nuovi fan. Le parti di gioco che abbiamo potuto provare si sono rivelate più divertenti e varie di quanto ci aspettavamo, cosa che ci ha decisamente colpito positivamente riaccendendo nel contempo le nostre speranze per un Duke Nukem Forever in grado di eguagliare i fasti dei primi episodi sviluppati dalla fu 3D Realms. Il 10 Giugno è ormai vicinissimo: per quanto ci riguarda, è ora di iniziare a fare le x sul calendario.

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