FIFA 20: i TOTSSF mi hanno rovinato la vita!

L'arrivo del Team of The Season So Far (TOTSSF) in FIFA 20 ha cambiato radicalmente l'economia del gioco. Perché? Ve lo spieghiamo in questo speciale!

Nonostante gli anni che passano, al netto di una situazione attuale impensabile soltanto qualche mese fa, alcune cose non cambiano mai. Esistono piaceri (o dispiaceri) che non vanno mai via e anzi ritornano con forza a bussare alle nostre porte, alcune volte in modo inaspettato e altre invece, con una puntualità spettrale.

Per ogni appassionato di calcio, in condizioni normali, questo periodo dell’anno sarebbe uno dei più delicati e anche tristi, poiché i giochi, belli o brutti che siano, entrano nel vivo per poi salutare la scena fino al mese di settembre. Chi oltre al calcio reale si ciba con regolarità anche di quello videoludico, e in particolare è solito sedersi al banco di casa Electronic Arts, aspetta questo periodo con moltissima trepidazione, a causa di una particolare ricorrenza che ogni buon appassionato di FIFA conosce molto bene: l’arrivo dei Team of The Season.

FIFA 20 TOTSSF

Ciò comporta l’introduzione nel gioco di tantissimi nuovi giocatori, i migliori di ogni campionato, capaci di riportare nuova linfa a un gioco chiaramente avviato verso la fine del suo ciclo vitale e assicura gli ultimi “botti” a chi prende il tutto in maniera più seria e competitiva. In molti disfano completamente le proprie squadre per ricostruirle proprio sulle fondamenta delle nuove carte, dando in tal modo violenti scossoni anche al mercato in generale. I prezzi dunque cambiano: salgono, scendono e in alcuni casi crollano, per buona pace in particolare di ha dovuto faticare “sul campo” (senza ricorrere allo shop) per metter su un organico competitivo.

Quest’anno, complice l’emergenza Covid-19, EA non ha deluso le aspettative dei fan, rilasciando in ogni caso (nonostante i campionati fermi) i suddetti team speciali all’interno di FIFA 20, denominati con l’aggiunta del suffisso SF (So Far) accanto alla classica dicitura TOTS (Team of the Season, appunto), mettendo un po’ le mani avanti e assicurandosi una fetta di guadagno imponente. Il semplice ma efficace meccanismo che ruota intorno a FIFA Ultimate Team è destinato a girare e girare senza lasciarsi trasportare dalle problematiche del momento, e i suoi effetti si stanno già abbattendo da settimane sul gioco e sopratutto sul suo gameplay. Tutti felici, dunque? Non esattamente… e vogliamo provare a spiegarvi il perché, anche se non sarà facile.

Al giocatore “medio” non piace questo elemento

Non ci vogliamo calare nei panni di un giocatore occasionale, perché non sarebbe affatto corretto, ma non possiamo nemmeno affermare che il sottoscritto sia uno spendaccione e tanto meno un pro player.

Da giocatore medio, dunque, questo particolare momento della stagione non è esattamente tutto rose e fiori, poiché la felicità oggettiva nel vedere dei veri e propri mostri arrivare nel meta si scontra con una terribile verità: il giocatore medio (come il sottoscritto) non può permettersi subito – e probabilmente non potrà mai – certi giocatori. Ciò comporta uno sbilanciamento ulteriore delle forze in gioco, già di per sé lontane dall’essere equilibrate, flagellate ulteriormente da ciò che effettivamente è possibile trovare nei pacchi in quest’ultimo periodo.

fifa 20 totssf

Immaginate quanta differenza ci sia tra chi va avanti di sole sfide creazione rosa e obiettivi settimanali/mensili e chi può permettersi di spendere centinaia di euro tentando la fortuna con i famosi “pacchetti” tanto contestati in buona parte del mondo e sempre più oggetto di critiche e di veri e propri contenziosi legali in molti Paesi.

Già di base, chiaramente, esiste un netto divario tra le due tipologie di giocatori, per quanto la bravura effettiva di ognuno sia un altro concetto altrettanto valido. Indubbiamente però, sul piano del mero organico, in buona sostanza non esiste alcun equilibrio. È chiaro quanto – anche soltanto rivedendo i giocatori trovati nei pacchetti seppur scarsi – chi può beneficiare dello shop ha una spinta in più nella costruzione della rosa, ma anche nell’affrontare le suddette sfide, spesso e volentieri legate proprio all’ammontare di coins in possesso dei giocatori.

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Avete un’idea più o meno precisa di quanto tempo impiegherà (a meno di colpi di fortuna clamorosi) un giocatore medio ad acquistare, ad esempio, un Neymar rispetto a chi acquista pacchetti in cambio di valuta reale? Bene. Ora immaginate, specialmente a inizio gioco, quanta differenza possa fare avere in squadra un giocatore come Neymar. Fatto? E ora immaginate com’è la situazione attuale, in cui nei famosi pacchetti possono uscire tanti Neymar (a livello di overall e potenza), ossia giocatori con statistiche tanto pompate da far impallidire anche il Virgilio (Van Dijk) di turno. Immaginate dunque qual’è la situazione attuale per il giocatore medio: mollare, nella maggioranza dei casi, sembra la cosa più ovvia.

La conseguenza più ovvia sulla community: nasce la “Wicked” League

Immaginiamo che non avrete molti problemi, se avete una minima conoscenza di come funzionano le meccaniche del FUT, a farvi un’idea di cosa sia diventato il lato competitivo di FIFA 20 da qualche mese a questa parte. Avete formulato un’ipotesi? Bene, adesso moltiplicatela per mille e avrete un quadro più o meno credibile di ciò che per un giocatore occasionale, che magari si (ri)avvicina alla serie complice l’arrivo dell’ultimo capitolo della serie nel catalogo di EA Access (ma anche dei tanti sconti attualmente in corso sul gioco), o per chi per esempio, stanco di aspettare il calcio vero, ha deciso di dirottare la propria fame calcistica sui lidi virtuali del pargolo di Electronic Arts.

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Allo stato attuale delle cose in FIFA 20, complice l’arrivo dei suddetti TOTSSF, giocare online senza mire competitive è un mezzo suicidio. Partendo dalle divisioni più basse (si parla anche della nona e della decima) la mole di formazioni stracolme di giocatori facenti parte dei vari team dell’anno è a tratti imbarazzante, complice anche la possibilità di pescare in maniera “gratuita” questi atleti attraverso i vari premi della Weekend League. Ora, ammettiamolo, vi starete chiedendo tutti quale sia il senso di quanto detto sopra se, da come si evince, questi giocatori possono essere sbloccati un po’ da chiunque “semplicemente” giocando.

E qui arriva il bello. Le cosiddette “pick” riguardanti i giocatori facenti parte dei vari team dell’anno spettano solamente a chi riesce a ottenere un buon piazzamento nella competizione settimanale, divenuta ovviamente una vera e propria gabbia dei leoni per la maggior parte dei giocatori, specialmente quelli alle prime armi. Si parla di riuscire a raggiungere almeno un minimo di undici vittorie (Argento 1), uno scoglio tutt’altro che semplice da superare a causa, ora più di prima, di quanto è profondamente mutato il gioco, a causa anche l’arrivo dei sopracitati giocatori.

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Trovandosi contro squadre composte interamente da TOTS o, al meglio, a metà tra TOTS e Icone varie, portare a casa il sopracitato risultato non è più tanto facile. Va detto che la Weekend League – che abbiamo deciso di ribattezzare Wicked League – mette a disposizione un massimo di trenta partite da disputare e, vi possiamo assicurare, vincerne più o meno la metà è diventato tutt’altro che facile anche per chi, come il sottoscritto, ha a disposizione una rosa almeno sulla carta più che competitiva. In FIFA 20 l’arrivo dei TOTSSF ha complicato ulteriormente il “meta”, dunque? Assolutamente sì, perché ha sottolineato ancora una volta (qualora ce ne fosse bisogno) quanta differenza ci sia tra chi può permettersi un certo tipo di organico e chi no e quest’anno, con l’ausilio di un gameplay molto “particolare”, la cosa si avverte in modo ancor più massiccio.

O corri o muori

Dando per assunta l’incredibile fortuna di riuscire a reperire questi nuovi giocatori dai vari pacchetti, in particolare quelli disponibili gratuitamente, ci sono ancora dei fattori da analizzare, alcuni dei quali molto delicati e particolari. Mettiamo il caso, ad esempio, che da un pacchetto uno riesca a pescare un giocatore dall’overall 90 o più. Tutto bello, giusto? E invece no, perché quel livello alto trovato potrebbe essere un giocatore completamente inutilizzabile in gioco, specialmente in queste fasi avanzate e con squadra già belle fatte e formate.

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Con un gameplay, permetteteci il termine, “fallato” alla radice, il gioco mette in condizioni di non poter utilizzare alcune tipologie di calciatori, al netto del proprio valore. Volete un esempio? Mats Hummels, uno dei difensori più forti in circolazione ma che per il tipo di gioco di FIFA 20, basato unicamente sulla velocità, il dribbling e la bravura dei giocatori nell’utilizzare skill e trucchetti vari, diventa completamente inutilizzabile poiché non riuscirebbe mai a tener testa a uno dei vari attaccanti TOTSSF muniti di livelli di velocità assurdi (si parla di 95 a salire, per esempio).

Stessa cosa per i portieri di FIFA 20 infatti che sia un TOTSSF o uno “normale” quasi non fa alcuna differenza perché in questa edizione: mirando bene e con la giusta potenza, è possibile segnare praticamente nove volte su dieci, specialmente con gli attaccanti più abili. E ciò chiaramente si aggrava ulteriormente con l’arrivo delle squadre dell’anno, poiché troppe volte sono proprio queste ultime a risultare più facilmente reperibili (sia sul mercato sia nelle pick), con tutto ciò che ne consegue sul morale e sulla voglia di giocare in generale dell’ormai famoso giocatore medio.

fifa 20 totssf

Morale della favola?

Nel complesso, dunque, con la nostra disamina non vogliamo muovere accuse né lamentarci senza motivo. Si tratta in verità di una sorta di gigantesco sfogo di chi, come tanti altri giocatori, chiede al servizio di cui è fortemente appassionato equilibrio e motivazioni, due cose che, specialmente con l’arrivo dei TOTS, rischiano di scomparire definitivamente, in particolare in un universo come quello di Ultimate Team, che non è mai veramente gentile con quelli che non possono dedicargli tanto tempo e/o soldi reali. Quindi sì, da giocatore medio di FIFA 20 il messaggio è questo: i TOTSSF ci hanno fatto passare la voglia di giocare?

Sì, ma quant’è bello trovarne qualcuno… magari non un portiere!

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