Final Fantasy XII: The Zodiac Age arriva su Switch

Direttamente da Square Enix, l’era dello zodiaco approda sulla console portatile di casa Nintendo.

È ormai dal lontano 1987 che l’universo di Final Fantasy popola le menti dei videogamers di tutto il mondo: si tratta di una delle saghe videoludiche più complesse e strutturate – sia a livello di storia che di caratterizzazione dei personaggi – che sia mai stata concepita e, nonostante il passare del tempo, il suo fascino non subisce danni. Non tutti i vari capitoli seguono però un filone narrativo unico e sequenziale e Final Fantasy XII: The Zodiac Age è appunto uno di quei capitoli che si discosta, vantando un arco narrativo a sé stante, anche se mantiene in comune l’universo di appartenenza con altri capitoli della serie come Final Fantasy Tactics. Da poco, inoltre, possiamo godere di una versione rimasterizzata (e anche profondamente aggiungerei, N.d.R.) da fruire in perfetta mobilità su Nintendo Switch.

Ma vale ancora la pena di affrontare un titolo vecchio di dodici anni? Andiamo con ordine.

Final Fantasy XII: The Zodiac Age

Prima di tutto va detto che la storia di Final Fantasy XII: The Zodiac Age è una delle più complesse e articolate di tutto il panorama di FF e gli argomenti trattati sono maturi, ricchi di colpi di scena inaspettati e, soprattutto, con una caratterizzazione degli eventi socio politici e dei personaggi che li affronteranno degna delle più grandi opere letterarie del settore. Per intenderci parliamo di colpi di stato, sotterfugi, macchinazioni volte a rovesciare governi, promesse mai mantenute da serpi con il volto angelico che vogliono mettere in ginocchio la popolazione: tutto questo fa parte di un arco narrativo complesso e sfaccettato che trova posto in seno a una guerra, scenario ricco di possibilità e di risvolti inaspettati.

Snocciolare gli eventi significativi di Final Fantasy XII: The Zodiac Age non può propriamente definirsi spoiler ma non volgiamo in ogni caso rovinare una trama davvero ben sviluppata a tutti i giocatori che vogliono recuperare questo splendido capitolo della saga. In ogni caso ci tengo a dirvi che nonostante siano passati anni dall’uscita del titolo originale, la trama in sé rimane attuale e coinvolgente senza aver minimamente perso smalto con lo scorrere del tempo.

Final Fantasy XII: The Zodiac Age

La struttura di gioco è sommariamente atipica per la serie Final Fantasy, da cui il capitolo XII: The Zodiac Age si allontana leggermente. Trova posto una modalità simil Open World con una storia non perfettamente lineare che dà al giocatore la possibilità di spaziare su più fronti. Gli scontri casuali sono stati eliminati lasciando al giocatore la possibilità di decidere quali nemici affrontare, con unico limite il suo livello di forza e di attacco. Cacce, minigiochi e battaglie sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano la ricca esperienza di gioco.

Questa struttura, simile per capirci agli ultimi capitoli della saga di Xenoblade Chronicles, permette un’esplorazione e un grinding complessi e liberi, e si discosta dal paragone solo per via delle aree di gioco limitate, in confronto alla struttura open world a cui siamo abituati nel paragone accennato poc’anzi. Niente paura però: i passaggi e i caricamenti in quest’ultima versione rimasterizzata sono talmente brevi da non risultare fastidiosi in nessun caso, e l’automatismo di salvataggio implementato a ogni transizione è un punto a favore in più per il giocatore che si cimenterà in scontri qualche volta fuori dalla sua portata.

Final Fantasy XII: The Zodiac Age

Ma le novità inserite in quest’ultima versione ritoccata per Nintendo Switch non si limitano di certo a questo. Square Enix, nel portare questa piccola perla sulla console semi portatile di Kyoto, ha implementato tutta una serie di feature che svecchiano il gioco aumentandone la godibilità: troviamo oltre ai caricamenti rapidi di cui abbiamo parlato prima e alla possibilità di velocizzare fino al 400% i movimenti durante gli spostamenti, una grafica completamente restaurata con la tecnologia attuale che svecchia il titolo andando ad agire non solo sul rendering dei personaggi ma anche su luci, ombre, punti d’impatto e texture.

Il risultato finale di questo lavoro è davvero buono: non c’è nessun tipo di calo nemmeno nelle situazioni concitate e, seppur il titolo evidenzi il tempo trascorso, il prodotto finito risulta di grande impatto. A livello personale posso dire di non apprezzare la tavolozza di colori, in particolar modo nelle situazioni poco illuminate; allo stesso modo alcuni tra i fondali potevano beneficiare di un rinfresco maggiore ma niente di questo mina il coinvolgimento che la storia trasmette, né il gameplay nelle fasi action.

Final Fantasy XII: The Zodiac Age

Proprio a livello di gameplay Square Enix è riuscita a svecchiare il titolo offrendo spunti e personalizzazioni interessanti. Nel combat system troviamo, oltre alla rimozione degli scontri casuali già propria del capitolo originale,  tre feature interessanti. La prima riguarda l’albero di sviluppo del personaggio, diviso in dodici segni zodiacali ognuno dei quali rappresenta una classe specifica. Ogni classe ha caratteristiche uniche, armi e tecniche ben differenti dalle altre, ma adesso è possibile cambiare la classe e le relative abilità sbloccate in qualsiasi momento, rinvigorendo notevolmente l’esperienza di gioco che risulta incredibilmente varia ed efficace. Troviamo poi le licenze ad aumentare il livello di difficoltà e la personalizzazione delle tecniche e delle armi: in Final Fantasy XII: The Zodiac Age, infatti, non è possibile equipaggiare nessun tipo di arma, tecnica od oggetto se prima non si è acquisita la licenza per farlo. I punti necessari all’utilizzo di nuove licenze vengono acquisite negli scontri, salendo di livello o comprati in negozio, e diventano fulcro di tutta l’esperienza RPG.

Sviluppare la scacchiera del personaggio di Final Fantasy XII: The Zodiac Age permette di acquisire gli attacchi speciali chiamati Apoteosi e soggetti a una barra di ricarica chiamata Mystes. Caricare la barra e concatenare le apoteosi in combattimento crea effetti devastanti e in grado di fare la differenza tra la vita e la morte, ça va sans dire.

Final Fantasy XII: The Zodiac Age

Infine troviamo i Gambit, ossia delle direttive da impartire ai compagni di squadra affinché svolgano in automatico le fasi di scontro agevolando il nostro eroe, Vaan, nel corso dell’avventura. I Gambit di Final Fantasy XII: The Zodiac Age sono estremamente curati e precisi e permettono al giocatore di assegnare una serie di azioni (attaccare, curare, usare tecniche o incantesimi) a un bersaglio specifico.

Questo avviene con una cura e una precisione maniacale non solo arrivando persino a indicare di curare per esempio un compagno solo quando esso ha un valore di HP inferiore al 70% ma di farlo solo consecutivamente a un’altra azione, per esempio attaccare il nemico più vicino. Sviluppare bene l’aspetto delle Gambit fa la differenza tra sopravvivere o morire e, vista l’incredibile varietà di situazioni e nemici, vi consiglio di prestare particolare attenzione a questo aspetto.

Final Fantasy XII: The Zodiac Age

A chiudere con il botto il pacchetto action, infine, c’è l’evocazione degli Esper, potenti creature che, una volte sconfitte in battaglia e ottenuta la relativa licenza, diventano evocabili. Quando viene invocato l’Esper – controllato dai Gambit e dall’IA – sostituisce la squadra dell’evocatore e rimane in campo per un tempo limitato al termine del quale lascia il terreno dello scontro, ma solo dopo aver sferrato un potente attacco finale, sempre che le condizioni lo permettano. Anche se i fan più sfegatati della saga li conosceranno a memoria, mi fa piacere darvi uno scorcio veloce sugli Esper evocabili:

  • Ariete: Belias lo Stregone;
  • Toro: Chaos il Reincarnato;
  • Gemelli: Zalera il Mortifero;
  • Cancro: Zeromus il Despota;
  • Leone: Hashmal l’Ordinatore;
  • Vergine: Ultima l’Angelo;
  • Bilancia: Exodus l’Arbitro;
  • Scorpione: Cùchulainn l’Impuro;
  • Sagittario: Shemhazai il Traditore;
  • Capricorno: Adrammelech l’Irato;
  • Acquario: Famfrit il Nembo;
  • Pesci: Mateus l’Immorale;
  • Serpentario: Zodiark il Legislatore.

L’ultimo della serie, come potete vedere, non fa parte dello zodiaco classico e vi posso assicurare che arrivare a sconfiggerlo per poi poterlo utilizzare non sarà cosa da poco.

Final Fantasy XII: The Zodiac Age

Termina l’opera di restauro – perché di restauro si tratta e non di una semplice rimasterizzazione – il comparto audio, che per l’occasione dell’approdo di Final Fantasy XII: The Zodiac Age su Nintendo Switch è stato registrato nuovamente attraverso performance in presa diretta migliorando per la prima volta in assoluto la qualità del suono originale con il supporto per true audio 5.1. È quindi possibile scegliere liberamente se utilizzare l’audio originale o quello riarrangiato.


Concludiamo con la risposta alla domanda iniziale che vi avevo posto: vale la pena riaffrontare Final Fantasy XII: The Zodiac Age su Nintendo Switch a dodici anni dal suo rilascio originale? Sicuramente sì. Non importa se già avete affrontato questo titolo in passato o meno, intraprendere l’avventura di Vaan oggi è un’esperienza profonda e completa che merita di essere vissuta. I netti e importanti miglioramenti che Square Enix ha approntato rendono questo titolo decisamente piacevole e la trama adulta, complessa e sfaccettata è una piccola perla che merita di essere scoperta. Grazie anche alla non consecutività con i precedenti capitoli, tutti quelli che non hanno mai affrontato la saga possono dissetarsi alla fonte di Final Fantasy XII: The Zodiac Age godendone a pieno. Se invece siete fan, non potrete che omaggiare lo splendido lavoro in due tempi fatto dalla casa di sviluppo, prima nella realizzazione dell’opera e oggi nella sua rimasterizzazione. Inutile ribadire inoltre come la piccola Nintendo Switch sappia esaltare ogni pregio di queste remastered sia nella modalità dock di fronte al televisore che in particolar modo in portabilità, permettendo di godere delle avventure di Vaan in piena mobilità.

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