Infinity Nikki Girlcott e la disastrosa patch 1.5
Tra bug, glitch, strategie avide e ancora bug, la risposta può essere una cosa: una community arrabbiata

Se anche tu hai avuto la sensazione che, esplorando la nuova zona “Sea of Stars” rilasciata nella nuova patch 1.5 di Infinity Nikki, il gioco laggasse più del dovuto, tranquilla, non è colpa degli altri 5 gacha open world che ti hanno intasato l’hard disk (relatable), è proprio Infinity Nikki! E la risposta è solo una: Infinity Nikki Girlcott!
Bubble Season, Bug Season
Dopo un lancio invidiabile all’inizio di dicembre 2024, dopo aver raggiunto 20 milioni di download a livello globale e aver costruito una nutrita community molto attiva sui social, che sia già giunto il momento di un crollo?
Bubble Season è il nome di questa nuova “season”, che dopo la Shooting Stars, Firework, Eerie e Reverly Season, hanno caratterizzato con un tema le varie patch del gioco. La patch 1.5, appunto, la Bubble Season, doveva rappresentare un punto di svolta per il gioco che si sarebbe arricchito di diverse feature molto attese, tra queste la modalità Tintura e il multiplayer.
Purtroppo non erano le bolle o le stelle che i giocatori e le giocatrici si sono trovati davanti nella “Sea of Stars“, altresì tanti, tanti bug che il peso aggiunto del multiplayer non risolve. Diversi utenti hanno riportato infatti glitch e bug talmente acuti da rendere ingiocabile il titolo, se non addirittura l’impossibilità di accedere al gioco.
Tra i tanti, uno di questi bug che sono stati riportati riguarda una nuova risorsa che si può trovare solo nella nuova area e necessaria per sbloccare i pezzi del nuovo Miracle Outfit. Questa è una valuta che si può raccogliere come daily quest, quindi con un cap giornaliero (scelta ovviamente contestata dalla community): a causa di un bug molti giocatori hanno potuto forare questo cap e raccogliere più risorse, permettendo loro di completare l’outfit più velocemente.
Ovviamente queste persone non hanno colpe, e Infold avrebbe dovuto semplicemente risolvere il problema e scusarsi per la totale ingiocabilità della patch; ma così non è stato, anzi, tali pezzi di outfit sono stati direttamente tolti ai giocatori senza ulteriori spiegazioni.
Come accennavo, oltre ai bug, pensate che la versione 1.5 è uscita in concomitanza al lancio del gioco su Steam, quindi molti nuovi giocatori si sono trovati con un contenuto bloccato da un time-wall.

Quando ci sono di mezzo i soldi
Le anomalie non si sono fermate qui. Alla fine si parla di una risorsa farmabile giornalmente (a meno che tu non voglia pagare per guadagnarne altra), quindi passando qualche altro tempo a giocare la si può riguadagnare facilmente. Per un’altra valuta, invece, che ha avuto anch’essa problemi, non si può dire lo stesso: mi riferisco proprio ai Diamanti, la valuta basilare per pullare nei banner.
Molti giocatori e giocatrici che hanno pagato per questa valuta si sono trovati con numeri in negativo, impedendo loro di pullare ulteriormente; mentre un’altra parte di persone si è vista aggiungere pull nel banner standard senza che loro abbiano pagato nulla.
Parliamo ovviamente di fatti gravissimi che giocano con la fiducia e soprattutto i soldi della community che fino a ora ha deciso consciamente di supportare il gioco.

La community si trova a questo punto a pagare di tasca propria per questi bug e scelte di marketing che si rivelano ingiuste nei suoi confronti e nei confronti dello spirito del gioco, dato che Infold non ha rilasciato comunicati per scusarsi. E come ho appena accennato, molte sono le strategie che la casa di sviluppo ha deciso di adottare per cercare di guadagnare il più possibile dalla propria community e che difficilmente si possono leggere sotto un’altra lente, forse dopo la posizione di meno di metà classifica al monthly revenue degli ultimi mesi.
Ben due banner principali per questa patch ed entrambi gli outfit sono costituiti da 11 pezzi. Per chi non conosce il gioco, su Infinity Nikki non si pulla per personaggi o “skin”, ma per outfit, o meglio, pezzi di outfit. Ogni 20 pull è garantito un pezzo dell’outfit 5 stelle, che fino a ora sono arrivati a un massimo di 10 pezzi. Per ottenere un outfit completo da 10 pezzi sono quindi necessari al massimo 200 pull e di conseguenza con 11 pezzi si arriva a un pity assurdamente alto, 220 pull.
Nessun vestito è stato di 11 pezzi fin’ora, figuriamoci due vestiti in due banner contemporanei. Per non parlare degli ultimi ritrovamenti di datamining che sono circolati qualche settimana fa, che mostrano come il pity system non sia equo, ma assegni probabilità maggiori di essere ottenuti a pezzi meno desiderabili degli outfit, come gli accessori, a discapito di acconciature, scarpe e vestiti stessi.

Un altro campanello d’allarme che ha fatto storcere il naso a molti riguarda un’altra valuta aggiunta (sempre di valuta parliamo), ovviamente solamente acquistabile dallo shop e solamente valida per un determinato tipo di banner e per la durata specifica di quel banner, perché poi questi vengono convertiti in pull per il banner standard. Per ora è stata resa disponibile solo per i banner 4 stelle della patch 1.4, quindi aspettiamo di vedere se seguiranno questa logica anche per questa patch.
Ulteriore colpo sferrato ai giocatori f2p riguarda il contenuto end-game Mira Corona, molto simile a uno Spiral Abyss, che permette di guadagnare diamanti superando delle sfide di moda a livelli crescenti e che è stato resettato molto tempo dopo la solita durata, non permettendo ai giocatori e alle giocatrici di guadagnare quell’ulteriore reset di valuta.
Infinity Nikki Girlcott: La risposta della community
Nemmeno gli altri giochi della serie di Nikki sono stati esenti da controversie, ma Infinity Nikki è arrivato addirittura alla retcon della storia stessa, cambiando la cutscene iniziale e non solo e dato che i capitoli della storia principale non si possono rivivere, moltissimi tra i giocatori e le giocatrici che già stavano giocando al gioco non si sono accorti di questo cambiamento.
La community che ha amato il gioco fino a questo punto si sta facendo sentire a gran voce in un grande Infinity Nikki Girlcott, dopo che il team ha censurato la parola “Boycott” nelle piattaforme social. Pretty Smart.

Con l’Infinity Nikki Girlcott, in poco tempo il rating di Infinity Nikki sul Play Store di Google è arrivato a toccare l’1.3 stelle. Molti paragonano questo evento al primo anniversario di Genshin Impact che, sebbene il gioco in sé non abbia avuto al tempo problemi particolari di bug o altro, ha fatto infuriare la community a causa dei miseri reward che sono stati loro elargiti, con appunto un boicottaggio che ha fatto colare a picco le valutazioni sugli store.
Qui però abbiamo a che fare con una situazione che intacca vivamente il funzionamento e lo spirito stesso del gioco.
Faccio parte della community di Infinity Nikki e Love and Deepspace, entrambi giochi Infold, che ho amato per la loro qualità sotto molti aspetti. Non sapevo che alla base ci fossero più di 1000 persone a lavorare a questi piccoli gioielli, ma pensavo comunque che certe strategie si potessero capire, perché comprendevo che per avere un prodotto del genere ci volesse davvero un impegno lavorativo non da poco.
Fino a un certo punto. Quando si è visto quanto poco interesse avessero per le richieste della community e per le politiche che sono diventate fin troppo avide.
Una moneta a doppia faccia
Non è una novità sottolineare il doppio taglio della lama di questo tipo di giochi; non riguarda solo la tipologia gacha che tuttavia acuisce la questione al massimo grado.
Non credo che i videogiochi gacha siano il male, anzi, hanno dalla loro parte moltissimi pregi e vantaggi che li rendono prodotti con un grandissimo potenziale.
Prima di tutto, dato che non lavorano con un ecosistema “chiuso” o limitato, possono elaborare una storia epica e accurata che può vantare una narrazione estesa e sfaccettata. Pensiamo a quanto world building si può sviluppare con quest secondarie, esplorazione, eventi. Anche la possibilità di variare con il gameplay è vastissima attraverso eventi a tema o anche nuove aree del mondo che i protagonisti stanno vivendo.
Dall’altro lato è inevitabile la dipendenza che questi giochi, che nella totalità dei casi escono free, hanno con la community che nel tempo riescono a costruire. Se non riescono a raggiungere certe aspettative non possono sostenere economicamente il progetto e i lavoratori. Spesse volte molte strategie, design e scelte che prendono nel proseguimento della storia non sono “for the sake of the story” ma solo “for the sake of the money“.

Sono tanti i giochi di questo genere che hanno avuto negli ultimi tempi controversie e boicottaggi, fino ad arrivare a episodi gravi: la passiva globale di Castorice in Honkai Star Rail, la divisione di costume e capigliatura in Love and Deepspace, il primo anniversario di Genshin Impact, quello di Wuthering Waves, la skin estiva da palombaro di Limbus Company, per citarne alcuni degli ultimi tempi.
E ora è tempo dell’Infinity Nikki Girlcott.
Anche se spesso non è cambiato davvero nulla all’interno del gioco e nella mentalità degli sviluppatori, è la coesione delle community è tanta, nella speranza di venire ascoltati.