Lilith, dal mito agli schermi

Gran parte dei personaggi che incontriamo sui nostri schermi hanno spesso un passato molto antico, oggi andremo a scoprire quello di Lilith.

Lilith- Diablo IV

Spesso ciò che vediamo a schermo, giochiamo e leggiamo ha radici molto più vecchie di quel che si pensa, e nel caso di Lilith parliamo addirittura di millenni, e non pochi. La prima apparizione di questa figura mitologica risale addirittura al 3000 a.C. nella cultura sumera, nella quale si credeva fosse demone portatore di disgrazie e tempeste.

Nella credenze accadiche viene ripresa apparendo nei racconti di Inanna e Gilgamesh, ma con un ruolo più marginale all’interno della storia e soprattutto non si ha la certezza si tratti della stessa figura, essendo collegata al termine accadico lilu che vuol dire “vergine dell’aria” ma i segni cuneiformi usati da Sumeri e Accadi sono differenti e quindi forse non collegati.

Lilith torna anche nella cultura ebraica come primo “esperimento” di Dio nella creazione della donna formandola dall’argilla, analogamente ad Adamo, ma che proprio per questo non aveva niente in comune con lui creando antipatia tra i due. Questa visione di Lilith ritorna nella Cabbala ebraica, più specificamente nello Zohar, raccolta di rielaborazioni di scritti tradizionali redatto in diversi decenni.

Questa versione è la collaboratrice di Satana, che è quella che spesso rivediamo quando viene inserita nei media moderni anche a causa di una traduzione erronea di Geronimo Di Cardia, storico greco del III-II secolo a.C., che tradusse Lilith con lamia; una figura mitologica rappresentata come una strega che seduceva i ragazzi per berne il sangue.

Lilith nella modernità

Nella letteratura è una figura che anche solo marginalmente troviamo spessissimo, basti pensare al famosissimo Le cronache di Narnia di C.S. Lewis in cui viene indicata come antenata della Strega Bianca, da Lovecraft in l’orrore a Red Hook o nella saga di Shadowhunters di Cassandra Clare in cui è il demone superiore e sovrana di Edom.

Al di fuori del fantasy ritroviamo Lilith nel Faust di Goethe, in cui viene indicata nuovamente come prima moglie di Adamo che seduce e cattura i giovani, inoltre è una figura esoterica molto importante ed è citata anche nel De Arte Magica di Aleister Crowley con il ruolo di succube.

Non sempre in ambito letterario la figura di Lilith è stata negativa, come nel caso del poema Il ritorno di Lilith, scritto dalla poetessa libanese Joumana Haddad, nel quale, essendo stata creata anche lei dalla terra, non è sottomessa ad Adamo e si trova in una condizione paritaria.

In ambito televisivo la vediamo spesso nelle vesti della tentatrice demoniaca come nella quarta stagione di Supernatural, mentre nella versione di Netflix di Sabrina ritorna come compagna di Satana come nell’adattamento televisivo di Shadowhunters. Ovviamente è presente anche in Lucifer in cui è la madre di Mazikeen.

Il ruolo in cui la vediamo utilizzata più spesso oggi è quella della tradizione ebraica, mentre la Lilith della tradizione accadica legata al vento e alla tempesta è andata quasi del tutto persa rendendola banalmente un alter ego femminile del Diavolo.

Lilith nei videogiochi

La tradizione videoludica e Lilith

Il primo titolo che viene in mente è senz’altro Diablo IV, la cui recensione trovate qui, e trattandosi di un titolo recente eviteremo di parlare della storia (che può essere trovata comodamente sul sito della Blizzard), ma Lilith ne è sicuramente una figura centrale, come si è ampiamente visto nell’estesa campagna pubblicitaria del titolo.

Sia nel secondo titolo di casa Blizzard sia nell’ultimo la figura è quella classica della regina demoniaca e madre di tutto ciò che è maligno come da tradizione. Sarà interessante vedere se tra un update e un altro (di uno ti parliamo qui) uscirà qualche espansione che andrà ad arricchire un villain dal design così intrigante.

Lilith appare anche nella saga dei Final Fantasy, precisamente nel quarto, nono e quattordicesimo titolo, anche se in quest’ultimo la caratterizzazione è meno classica, quella di un essere metà donna e metà serpente. Quest’idea potrebbe essere nata fondendo l’immaginario che la vede con una coda da sirena, con quello cristiano che associa il diabolico al serpente.

Come saprai uno dei personaggi più importanti di Borderlands è appunto Lilith (infatti nel casting del film potrebbe essere scelta Cate Blanchett come ti abbiamo raccontato in questa notizia) che oltre ad essere per l’appunto una sirena, riprende anche i colori con cui viene descritta in alcuni racconti cioè capelli rossi e pelle blu, dato dai tatuaggi in Borderlands.

In Castelvania la ritroviamo come nemico, probabilmente facendo riferimento alla figura della lamia greca che, esattamente come i vampiri, succhiava il sangue dei giovani. Anche in Paladins le abilità di Lilith girano introno al concetto di sangue rendendola una vampira succube di fatto.

Chissà se un giorno rivedremo la caratterizzazione più antica di Lilith magari in titoli come Assassin’s Creed, non che quella data da Blizzard ci dispiaccia ma ormai sta diventando sempre meno innovativa per la scrittura e anche per l’estetica per quanto la figura abbia sempre un indubbio fascino in qualsiasi modo venga utilizzata.

Vai alla scheda di Diablo IV
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