Netgear Nighthawk X4S

Col progresso tecnologico degli ultimi anni abbiamo visto un boost prestazionale estremamente elevato per quanto riguarda la mera potenza computazionale, che sia sugli smartphone o sui computer. A passare più in sordina è stata la comunicazione tra questi dispositivi, anche se la possibilità di processare grandi mole di dati presuppone che questi vengano anche scambiati in modo veloce. Ad esempio oggigiorno lo streaming dei contenuti si fa sempre più presente nella vita quotidiana, che sia YouTube, Netflix e compagnia, piuttosto che qualcosa di più domestico, come riprodurre l’album delle foto sulla tv, oppure effettuare il mirroring di un dispositivo ad un altro.

Mentre i cellulari vengono cambiati con cadenza quasi annuale, grazie al solito slogan “più potente”, a restare fissile è il router: perché bene o male lo si compra, si fa il setup e poi ce ne si dimentica, lasciandolo lavorare nell’ombra, rinchiuso in qualche armadietto, magari lanciando improperi verso il provider della linea telefonica per quanto riguarda malfunzionamenti. In realtà, anche nell’economia domestica, il router è una parte fondamentale che non deve essere trascurata o considerata di secondo piano. Per usanza di famiglia abbiamo sempre utilizzato router D-Link (tranne una parentesi con US-Robotics agli albori dell’ADLS), sostituiti solamente a causa di sbalzi di corrente: un campanilismo incosciente che però non ci ha mai portati a dispiaceri. Nell’ultimo mese e mezzo, invece, ho accolto in casa un Nighthawk X4S di Netgear, il quale mi ha convinto subito non solo che l’idea di restare ancorati ad una sola marca non aveva di fatto senso, ma anche che per gestire tutta la rete domestica al meglio è necessario che anche le comunicazioni siano al top.

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Ma andiamo con ordine. Una volta tirato fuori dalla scatola e posto in sede (cosa non del tutto rapida, dato che le 4 antenne non sono intercambiabili e l’alimentatore richiede parecchio spazio) il setup è come di consueto molto guidato e semplice da completare anche per i meno esperti. È comunque apprezzabile come sin da subito la piattaforma non voglia porre limiti e dia all’utente la possibilità di “affondare le mani nella marmellata”. Nonostante chi stia scrivendo sia stato etichettato “quello che ne sa di informatica” per tutto il periodo scolastico e in parte anche per quello lavorativo, non ho però sentito la necessità di perdermi tra le impostazioni per far funzionare tutto: il router è particolarmente intelligente e riesce a gestire le connessioni in autonomia. L’unica pecca in questo versante è data dal fatto che utilizzando l’accoppiamento tramite WPS e quindi premendo il tastino dedicato sul router, la connessione avvenga tramite la banda da 2.4ghz e non con la più performante 5.0ghz, richiedendo all’utente di immettere la password sul dispositivo.

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Per quanto riguarda l’uso con le console, l’UpnP funziona più che discretamente senza che dobbiate perdere tempo con l’annoso problema dell’apertura delle porte: ad esempio, con lo stesso provider (Fastweb ADSL) e con le stesse console, prima non riuscivo neanche ad entrare in una chat audio su PS4 con un amico con Fastweb Fibra, ora invece il tutto si svolge senza incidenti. Restano però dei problemi all’interno dei singoli gioci, dove ad esempio Call of Duty Black OPS III non ci consente di entrare entrambi nella stessa lobby, costringendoci a trovare un terzo che faccia da host. In questi casi, effettivamente limitanti, la problematica è da ricercare nei settaggi dell’altra persona, in quanto, come accennato prima, l’apertura delle porte in modo automatico funziona a pieno.

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Al di fuori delle funzionalità classiche, il router ha la capacità di prioritizzare il flusso internet. Purtroppo però il tutto sembra troppo legato al test che viene effettuato tramite SpeedTest.net nel momento iniziale: il router sa quanta banda al massimo può arrivare dall’esterno e la ripartisce verso i dispositivi interni, ma in alcuni casi in maniera totalizzante; ad esempio Netflix o Xbox One, pur essendo impostati come “Priorità Media” non lasciano spazio agli altri dispositivi magari impostati come “Priorità Elevata”, che diventano quasi inutilizzabili. Ovviamente questo accade dove la lina ADSL non sia costante e ben carrozzata, costringendo il router a fare dei compromessi.
Come riportato in precedenza, il router è particolarmente prono alle modifiche più fini nei settaggi, arrivando fino alla possibilità di scegliere se tenere accese tutte le luci (particolarmente potenti), spegnerle tutte o solo alcune. È anche possibile interagirvi attraverso un’applicazione apposita denominata “Genie” che però non lascia grandi spazi di manovra. Da segnalare la presenza di un rilevatore della potenza del segnale WiFi, solamente nella versione per Android. In generale, nonostante gli evidenti sforzi, la parte software sembra ancora il lato debole del pacchetto, dove invece competitor com Fritz hanno lavorato molto più a fondo per offrire un’esperienza più ariosa e dinamica.

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Dove invece un router top di gamma di questo genere riesce veramente a svoltare la situazione è la gestione della rete interna; spostare file tra vari pc, effettuare streaming interno e quant altro non è mai stato così rapido. Per fare degli esempi pratici, avendo collegati sia Xbox One che un vecchio laptop HP del 2008 alla banda da 5.0Ghz, lo streaming dei contenuti della console verso il pc può essere fatto tranquillamente al livello qualitativo massimo, con latenza inpercettibile (nei limiti della tecnologia stessa). Al contrario Ps4 e PsTV, non supportando la frequenza più alta ma solo la classica 2.4Ghz non si avvantaggiano di molto, fermo restando che per questa soluzione è possibile anche lo streaming diretto senza passare dal router, che offre la massima qualità, nei limiti di distanza tra le console e tecnici per la limitata PsTV. L’utilizzo più concreto delle capacità del router lo abbiamo però con Plex: nonostante il router stesso sia capace di fare da hub multimediale, in casa abbiamo disposto un server Plex, in grado di dare accesso ai contenuti video da tutti i dispositivi connessi alla rete. È capitato quindi che contemporaneamente ci fosse uno streaming a 1080p verso Nvidia Shield TV collegata alla televisione, mentre avveniva un altro flusso di streaming della medesima qualità verso, ad esempio, un iPad in un’altra stanza della casa. Benché il risultato dipenda primariamente dalla capacità di encoding del server, non abbiamo mai riscontrato problemi di banda, rallentamenti o abbassamenti di qualità, dove magari in precedenza poteva capitare utilizzando il vecchio Chromecast che, anche lui, supporta solamente la frequenza 2.4Ghz.

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Trattandosi ormai di parte d’arredo, è necessario valutare anche l’aspetto del router. Nella nostra esperienza, all’interno di un salotto tutto sommato moderno, dai colori prevalenti bianco e nero lucidi, le sue linee tagliate e spigolose gli donano un look consistente con l’ambiente, ma comunque capace di generare un bel colpo d’occhio. Non è certo un apparecchio che tende a nascondersi, con la sua stazza veramente imponente, le griglie ben in vista e le quattro enormi antenne, ma può comunque essere gestito e integrato nell’arredo. Ad esempio, nella nostra famiglia, dove internet è pressoché il basamento, lo potete vedere come radici di un albero che riporta ricordi fotografici.

Dopo questo periodo di convivenza con Nighthawk X4S di Netgear la necessità di mantenere al passo coi tempi anche il router e non solo i dispositivi all’interno della casa, si è fetta più nitida. Certo, non è necessario che in tutte le case d’Italia sia presente un top di gamma di questa caratura, l’importante è porre attenzione a dettagli base come la presenza della doppia banda 2.4Ghz e 5.0Ghz, che fa davvero la differenza, e magari dare una chance alla tecnologia MIMO, che potrebbe migliorare la stabilità di connessione con i dispositivi supportati.

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