Zelda, Link e Ganondorf: i pilastri della Triforza

Sulla strada verso Tears of the Kingdom, diamo uno sguardo approfondito ai tre personaggi più importanti della saga di Nintendo.

Saggezza, coraggio e potere. Sono i tre frammenti che formano il leggendario triangolo della Triforza in The Legend of Zelda, e ogni spicchio è associato alla sua rispettiva dea di Hyrule: la saggia Nayru, la coraggiosa Farore e la potente Din, massime rappresentazioni di quelle virtù che da sempre simboleggiano gli spicchi della reliquia e ne mantengono il suo equilibrio (vi lasciamo qui la storia dei 37 anni della saga di Nintendo). Ma un fatto increscioso causato da Ganondorf nel Sacro Reame ha portato alla scissione della reliquia in tre pezzi, con il demone Gerudo che ha potuto rivendicare soltanto il frammento del potere, mentre quelli della saggezza e del coraggio sono andati rispettivamente a Zelda e Link.

Questo è ciò che ci racconta The Legend of Zelda: Ocarina of Time, capitolo del cambiamento definitivo che non solo introduce tre timeline differenti alla saga, ma determina anche la base dei background di Zelda, Link e Ganondorf. Tra queste righe virtuali analizzeremo proprio il trio legato alla Triforza, che da più di 35 anni regge in piedi un’intera saga e che probabilmente – il condizionale è d’obbligo – rivedremo in grande spolvero in The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom il 12 maggio 2023.

The Legend of Zelda Ocarina of Time

Zelda e la saggezza di natura divina

Penso sia giusto cominciare il nostro approfondimento dalla principessa hyruliana che dà il suo nome all’intera saga e la cui ispirazione deriva dalla famosa scrittrice Zelda Sayre Fitzgerald (a proposito di lei, vi rimandiamo al nostro approfondimento dedicato). Parlare di Zelda non è mai semplice, soprattutto perché, rispetto agli altri prescelti della Triforza, è il personaggio che possiede una miglior caratterizzazione e un’evoluzione per nulla stantia.

Iniziando dal primo episodio della timeline, ossia The Legend of Zelda: Skyward Sword, possiamo conoscere la primissima Zelda dell’Isola di Oltrenuvola, reincarnazione della dea Hylia dopo che quest’ultima ha combattuto e sigillato Mortipher. Qui la vediamo come un’adolescente innamorata del suo amico d’infanzia Link, spesso spensierata, gioiosa e capace di manifestare spontaneamente i propri sentimenti. Praticamente, non è la solita principessa che abbiamo visto negli episodi prima di Skyward Sword e questo ci verrà in aiuto per comprendere al meglio la sua evoluzione nella timeline.

Nel momento in cui viene catturata dalle forze oscure, Zelda mostra per la prima volta delle fragilità emotive e si sente incerta del suo destino. Malgrado la situazione, la ragazza riesce a non occultare i suoi principali pregi. Anzi, si ricompone e prosegue il suo cammino spinta dalla speranza di riabbracciare Link che sta correndo in suo aiuto.

The Legend of Zelda Skyward Sword

Arrivando a Ocarina of Time si cominciano a definire meglio le solide basi del personaggio di Zelda, non solo estetiche per via della transizione tridimensionale della saga, ma anche dal punto di vista del carattere. Con la Triforza divisa in tre pezzi, ricordiamo che lei è stata prescelta dalle dee per il frammento della saggezza legata a Nayru, una virtù che ben si sposa alle sue caratteristiche considerando lo status di reincarnazione della dea Hylia dettato da Skyward Sword. E pur possedendo dei tratti divini, Zelda rimane sempre umile e gentile nella sua semplicità, oltre che attenta e responsabile in qualità di sovrana del regno. Ma c’è molto altro che questo personaggio offre in Ocarina of Time e si tratta del suo alter ego “maschile” di nome Sheik.

Per fuggire dalle grinfie di Ganondorf, Zelda si finge un agile guerriero della tribù dei Sheikah, e per sette lunghi anni rimane sotto copertura nei panni di Sheik. Oltre a immedesimarsi in una veste totalmente inedita alle sue principali caratteristiche, la principessa funge anche da buona consigliera a un Link ignaro della sua nuova identità. Qui Zelda – anzi, Sheik – esorta l’eroe a liberare i cinque santuari di Hyrule dai mostri al servizio di Ganondorf, in modo tale da risvegliare i saggi. Se nei capitoli antecedenti a Ocarina of Time tutto ciò sembrava solo un’utopia, qui invece è una realtà concreta: Zelda in Ocarina of Time si dimostra più profetessa e a tratti appare perfino più eroica di Link.

The legend of Zelda

Se Ocarina of Time ha cementificato questa base, da Majora’s Mask in poi (includendo Skyward Sword, perché uscito più tardi) il background di Zelda si arricchisce ulteriormente. In The Legend of Zelda: The Wind Waker la principessa è raffigurata inizialmente nelle vesti di una piratessa di nome Dazel, una personalità spavalda e sempre motivata ad ottenere ogni cosa che desidera con qualsiasi mezzo. In soldoni, quella della pirata è una figura in contrapposizione a quella della principessa, che tuttavia emergerà fuori nel momento in cui Dazel saprà la verità dal re di Hyrule, il quale gli rivela di essere la discendente di una lunga stirpe di principesse scomparsa da tempo.

Nel più serioso The Legend of Zelda: Twilight Princess vediamo la principessa sfoggiare tutta la sua beltà da sovrana del regno di Hyrule. Adulta, seria, composta ed elegante come non mai, questa Zelda è imponente. La sua natura divina, unita alla sua saggezza, la eleva sopra un vertiginoso piedistallo, come se fosse il simbolo di una divinità della mitologia – che di fatto lo è se pensiamo a Skyward Sword. Nonostante ciò, vediamo anche una Zelda molto cupa e preoccupata delle responsabilità che le gravano attorno, dando la sensazione che qui copra perfettamente il suo ruolo di sovrana.

The Legend of Zelda Twilight Princess

L’ultima tappa dell’analisi è in The Legend of Zelda: Breath of the Wild, grazie al quale posso dire di aver apprezzato appieno la principessa dal punto di vista caratteriale. Questo perché grazie alla localizzazione – e alla buonissima interpretazione della doppiatrice italiana di Zelda, Martina Felli – è stato possibile sentire sulla propria pelle le emozioni di un personaggio che, tra la forte volontà di risvegliare il suo potere spirituale e l’incapacità di riuscirci, si mostra più umana, insicura e tormentata dalle aspettative di chi gli sta intorno.

Quando tutto sembra perduto, ecco che la principessa si innalza ad eroina, riaccende il suo potere e ritrova poi le sue motivazioni, riuscendo a salvare uno stremato Link e sigillando la Calamità Ganon all’interno del castello. A mio parere, la Zelda di Breath of the Wild può essere descritta come l’unione tra la medesima di Skyward Sword (l’umanità e le insicurezze), di Ocarina of Time (la spiritualità e l’eroismo che albergano in lei) e di Twilight Princess (la compostezza e il senso di responsabilità del regno). Probabilmente nel prossimo Tears of the Kingdom, a giudicare dai trailer finora pubblicati, ci aspetteremo una principessa più attiva sul fronte dell’azione e chissà, desiderio mio personale, anche giocabile la prima volta!

The Legend of Zelda: Breath of the Wild Timeline

Link e il coraggio dell’eroe che è in noi

Eccoci al nostro prode guerriero, il personaggio che interpretiamo in tutti i capitoli della saga e ne seguiamo le sue gesta. Quello di Link è un personaggio relativamente semplice da parlare rispetto alla triade dei prescelti dalle dee. Nato nella tribù di Hylia, nella Triforza raffigura il coraggio della dea Farore, una virtù che testimonia la sua grande audacia nelle sue imprese. Il tutto per salvaguardare il Regno di Hyrule e la principessa Zelda, anche se il più delle volte sarà lei a guidare il nostro eroe grazie alla sua saggezza e spiritualità.

Come per la principessa, anche Link mostra vari aspetti estetici a seconda dell’episodio: abbiamo visto il bambino di Majora’s Mask o lo stesso in cel-shading di Wind Waker, oppure l’adulto di Twilight Princess o l’adolescente di Skyward Sword. Ciò che non ha mai cambiato in tutti questi anni – divenendo il suo più celebre tratto distintivo – è l’essere muto. Infatti, a differenza di Zelda e Ganondorf, Link non parla durante i suoi viaggi o quando interagisce con gli altri personaggi. Di fatto, questa particolarità rende il guerriero un personaggio prevalentemente standard nel carattere, senza alcun cambiamento radicale subito negli anni.

Se vogliamo trovare il pelo nell’uovo, possiamo dire che la figura di Link simboleggia l’essenza dell’Eroe per antonomasia, un valoroso guerriero a cavallo tra l’antico e il moderno: antico perché segue un filone ben noto nelle fiabe, caratterizzato da un uomo di bell’aspetto che corre in aiuto di una principessa in pericolo trionfando sul male; moderno perché ha la capacità di adattarsi alle nuove esperienze avventuristiche, stringendo rapporti e imparando nuove abilità che possono tornargli utili.

The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom

Ganondorf e la forza di un emarginato del deserto

In conclusione della triade abbiamo il principale antagonista della saga di Nintendo. Prima di iniziare è necessario fare una premessa importante, per sciogliere sin da subito un dubbio che può attanagliare i nuovi fruitori di Zelda. Si chiama Ganondorf oppure Ganon? La risposta alla domanda è molto semplice: Ganondorf è la forma umana, mentre Ganon è la sua forma bestiale dalle sembianze suine.

Precisato questo dubbio, la nostra analisi si focalizzerà solo su Ganondorf, il re e l’unico maschio del popolo femminile delle Gerudo in cui lo vediamo per la prima volta in Ocarina of Time. Sotto la sua fedeltà giurata nei confronti del Re di Hyrule e venendo a conoscenza dell’esistenza della Triforza, in Ganondorf sboccia un’oscura ambizione: conquistare la leggendaria reliquia per dominare il regno. Come anticipato in apertura, il demone possiede il triangolo del potere di Din, caratteristica che rispecchia la sua brama di forza, la sua volontà di espandere senza pietà i propri confini e la sua convinzione dell’invincibilità dettata dal fatto che è un prescelto dalle dee. Una base che diventerà lo standard del personaggio nei prossimi capitoli in cui apparirà.

The Legend of Zelda: Ocarina of Time

Tuttavia ci sono da precisare diverse cose che rivelano alcune sfaccettature caratteriali di Ganondorf. In Wind Waker, prima dello scontro finale con Link, si percepisce per la prima volta un briciolo di umanità nel personaggio, che rivela all’eroe cosa lo tormenta più in assoluto; l’ingiustizia subita per mano del Re di Hyrule, che ha negato le sue richieste d’aiuto per il popolo Gerudo nonostante il suo giuramento (riferimento a Ocarina of Time).

Si scopre dunque che Ganondorf in Wind Waker agisce per il desiderio di rivalsa, in nome della dignità personale e del suo popolo, lasciati completamente da soli in balia degli estremi climi giornalieri del deserto. E questa motivazione, unita all’esistenza della Triforza, conduce il demone ad aumentare la sua voglia di potere e il suo accanimento verso Hyrule.

Nella sua ultima apparizione in Twilight Princess abbiamo a che fare con un Ganondorf che giunge all’apice estremo della malvagità. Dopo essere stato rinchiuso dai saggi nel Regno del Crepuscolo, nella sua forma incorporea arriva a stringere un patto con Zant, promettendogli potere in cambio della sua liberazione dalla prigione. In questa circostanza, Ganondorf veste perfettamente gli abiti del marionettista; è riuscito a sfruttare un momento di debolezza di Zant per soddisfare la sua fame di potere e distruzione, oltre a permettere a quest’ultimo l’ascesa al regno della luce spodestando Midna dal trono e trasformandola in una piccola creaturina.

Ora la parola passa a Tears of the Kingdom e chissà se vedremo mai la sua malefica presenza nel regno di Hyrule… il mio sesto senso mi dice di sì, ma non posso fare altro che aspettare fiducioso!

The Legend of Zelda Twilight Princess

Per il nome della Triforza

Zelda, Link e Ganondorf sono senza dubbio i tre solidi pilastri di questa leggendaria saga, la perfetta rappresentazione delle rispettive virtù contenute nei frammenti della Triforza, in quanto spinti dalla saggezza divina, dal coraggio infinito e dalla sete di potere.

Se Link e Ganondorf, tolta l’estetica, hanno un background che cambia relativamente poco, Zelda invece ha più profondità e si evolve costantemente sia dal punto di vista estetico che quello caratteriale. Inoltre la sua presenza è fondamentale per far sì che l’eroico guerriero e il demone Gerudo, così come gli altri personaggi minori, non risultino fine a se stessi.

Per questo motivo, anche con Link nel ruolo del personaggio principale in quanto vestiamo i suoi abiti verdi, posso dire che la vera protagonista della leggenda è nient’altro che la nostra principessa Zelda. O meglio, la dea Hylia di Skyward Sword detentrice della sacra Triforza.

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