Eorzea Our Fantasy: arriviamo a Shadowbringers

Con Shadowbringers ormai alle porte, ripercorriamo gli ultimi eventi di Stomblood.

Con l’uscita dell’early access di Shadowbringers (che anticipa l’uscita dell’espansione di qualche giorno per chi ha preordinato il gioco) arriva anche la conclusione dei nostri editoriali sulla scoperta di Final Fantasy XIV. Per portare a una conclusione gli articoli e prepararci a diventare Warrior of Darkness non c’è modo migliore se non discutere di tutto ciò che sappiamo su The First e su dove l’avventura dei Warrior of Light si è interrotta, con la patch 4.5.

A differenza di A Realm Reborn e Heavensward, che si concludevano con dei cliffhanger pazzeschi, Stormblood ha gestito il suo finale con più calma, introducendo l’avventura di Shadowbringers senza eventi troppo eclatanti, ma cominciando a “buildare” sui misteri e i pericoli che ci attendono in The First. Innanzitutto, ricordiamo cosa sia il già citato The First: come detto nel precedente articolo “The World of Final Fantasy XIV“, nella cosmogonia del titolo esistono diversi frammenti del cristallo Hydaelin, ognuno dei quali rappresenta un diverso mondo, legato a doppio filo alla divinità della luce. Mentre gli eventi delle precedenti espansioni prendevano luogo nella stella principale The Source, in Shadowbringers i guerrieri della luce verranno evocati nella prima riflessione della fonte, The First. Tuttavia, allo stato attuale, non sappiamo cosa ci porti a viaggiare verso la prima riflessione, dato che le uniche informazioni su di essa provengono dai trailer, e non dalla trama delle ultime patch presenti in gioco. Quindi facciamo ordine e analizziamo la situazione in cui i giocatori si ritroveranno quando installeranno per la prima volta la patch 5.0.

Guida al leveling Final Fantasy XIV

In seguito alla conclusione di Stormblood, avvenuta nella patch 4.3 con l’incidente di Tsukuyomi, i Warrior of Light si ritrovano vittoriosi nella guerra di liberazione di Ala Mhigo. Le battaglie contro il generale imperiale Zenos  prima e il suo seguace Asahi poi finiscono con la tragica morte dei due e la definitiva presa di potere dell’alleanza di Eorzea su Ala Mhigo. Con l’alleanza in continua crescita, l’impero comincia a cercare contromisure a quella che potrebbe essere una futura minaccia per le terre di Garlemand, ove l’impero presiede. Contemporaneamente, la stessa alleanza di Eorzea cerca di avviare un dialogo con l’impero stesso per creare un’alleanza che prenda tutto il continente e unisca tutti i figli di Hydaelin nella battaglia contro gli Ascian, i figli del Dio oscuro Zodiark.

Si instaura quindi un dialogo, per la prima volta, tra l’impero e la fazione avversaria, ove tutti i rappresentati dei vari stati si ritrovano a discutere un’alleanza. Tuttavia la situazione, nata come una faccenda puramente politica, è complicata da vari risvolti che turbano entrambe le parti. L’imperatore è affrontato da due figure misteriose, entrambe Ascian, che mettono in dubbio i suoi ideali. Il primo si presenta nel corpo del defunto figlio dell’imperatore, Zenos, mentre il secondo è Solus zos Galvus, l’imperatore che ha fondato lo stato di Garlemand, che ritorna in un corpo clone. Tramite questi incontri l’imperatore si rende conto si essere ormai l’unico della famiglia imperiale a non essere un Ascian, e inoltre viene a conoscenza del motivo per cui l’impero è stato creato: diffondere caos sul pianeta fonte di Hydaelin.

Il mondo di Final Fantasy XIV

Contemporaneamente, all’interno dell’alleanza di Eorzea cominciano ad accadere strani eventi. Una voce chiama i warrior of light, tramite un potere simile a quello dell’Echo con cui i guerrieri possono vedere nel futuro, e annuncia l’arrivo di una nuova calamità, che solo noi possiamo fermare. Contemporaneamente a queste visioni, i più fidi alleati del guerriero della luce, i cosiddetti Scion of the Seventh Dawn, entrano uno ad uno in un misterioso coma. Sospettando che l’impero stia tramando qualcosa, Alphinaud, co-protagonista di Final Fantasy XIV, viaggia verso Garlemand in quella che doveva essere una visita politica. Tuttavia l’aeronave che trasportava Alphinaud non arriva alla capitale imperiale, ma viene abbattuta nel mezzo di un deserto di cenere chiamato The Burn. Alphinaud arriva vicino alla morte, abbandonato in mezzo al nulla con i pochi soldati sopravvissuti, ma viene salvato da un guerriero che si fa chiamare Shadow Hunter (che si contrappone al nome della prossima espansione, Shadowbringers), ma è nient’altro che Gaius Van Baelsar, boss finale di Final Fantasy XIV A Realm Reborn, che dopo gli eventi della prima espansione si è sottratto dal controllo di impero ed ascian. I due iniziano a viaggiare per le terre limitrofe dell’impero, scoprendo come questo stia facendo dei crudeli test con delle armi chimiche, in preparazione per un’eventuale guerra. Durante questo viaggio Alphinaud viene inoltre colpito dalla stessa misteriosa malattia che ha reso comatosi gli Scion of the Seventh Dawn. Questo porta Gaius a dover tornare nel deserto di The Burn per incontrare i Warrior of Light, dando a questi il corpo di Alphinaud in custodia.

Final Fantasy XIV Shadowbringers

A pochi giorni da tutti questi eventi, inizia il confronto tra l’alleanza di Eorzea e l’imperatore, che si trovano a contrattare la tanto agognata collaborazione. Inaspettatamente l’imperatore accetta, a patto che però tutti gli stati dell’alleanza rispondano all’impero. L’alleanza di Eorzea rifiuta l’offerta dell’imperatore, e i vari capi di stato cominciano a discutere sul perché non si possa evitare la guerra. In un’ultimo, disperato, tentativo di scongiurare un nuovo scontro, l’imperatore rivela il suo obbiettivo ai rivali. Le mire dell’impero di Garlemand risiedono nel voler rendere tutte le razze indipendenti dal controllo divino, che si parli di controllo dei Primal o di Hydaelin e Zodiark stessi, dando alle razze intelligenti il potere del controllare il proprio destino. Queste dichiarazioni lasciano senza parole i rappresentati dell’alleanza di Eorzea, che comunque rifiutano di sottomettersi all’impero. Non trovando un punto d’incontro, parte così l’ennesima guerra, che si prospetta molto più sanguinosa delle precedenti, grazie anche al fatto che l’impero nasconde un’arma  chimica segreta nominata Black Rose.

shadowbringers

La prima battaglia avviene immediatamente dopo la riunione, e si tratta di una battaglia che verrà interrotta proprio prima del drammatico scontro finale. Dopo varie battaglie all’interno di un tremendo e movimentato campo di battaglia, l’Ascian Elidibus, controllando il corpo di Zenos, si scontra con il Warrior of Light. Tuttavia la battaglia viene interrotta, poiché il Warrior of Light viene paralizzato dalla voce che lo tormenta da tempo, la quale lo richiama verso The First. Approfittando della paralisi del nemico, Elidibus prova a uccidere il Warrior of Light ma viene fermato da Estinien Wyrmblood, protagonista di Final Fantasy XIV Heavensward. Ed è proprio in questo punto che si interrompe Stormblood. Tuttavia rimane ancora una parte da discutere, cioè la parte di narrativa che conosciamo grazie ai trailer del gioco.

Final Fantasy XIV Shadowbringers

Abbiamo infatti molti elementi di The First da prendere in considerazione. In questa riflessione sono presenti delle versioni alternative di tutti i nostri alleati affetti da coma e il mondo è consumato da una strana calamità, “La tirannia della luce”: è questo ciò che dovremo affrontare, ed è a causa dell’accezione negativa data dal potere della luce su The First che noi diventiamo i Warrior of Darkness su questa riflessione. Il nostro compito? “To Undo the Calamity”.

E con questo siamo alla conclusione della narrativa di Final Fantasy XIV fino ad ora, pronti per “cadere” nelle tenebre con l’arrivo di Final Fantasy XIV: Shadowbringers.

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