Atelier Lydie & Suelle: The Alchemists Of The Mysterious Paintings – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Atelier è un brand di successo, consolidato da una lunga esperienza che conta diciannove titoli dal suo lancio avvenuto ormai vent’anni fa, un capitolo dopo un altro fino a giungere ad Atelier Lydie & Suelle: The Alchemists Of The Mysterious Paintings, conclusione della trilogia “Mysterious” iniziata con Atelier Sophie: The Alchemist Of The Mysterious Book e continuata con Atelier Firis: The Alchemist And The Mysterious Journey.

Atelier Lydie & Suelle: The Alchemists Of The Mysterious Paintings

In tutte le sue numerose uscite, Gust ci ha abituato a quello stile di gioco orientale, fatto di mondi colorati tutti da esplorare. Con il terzo capitolo di quella che è la migliore trilogia della saga, il brand sbarca per la prima volta su Nintendo Switch, andando ad arricchire le uscite su PlayStation 4 e su PC. Diciamo subito una cosa: se si vuole capire al meglio la storia, serve il background narrato in Atelier Sophie e in Atelier Firis, in quanto ritroveremo molte citazioni degli altri capitoli. La storia si snoda intorno alle vicende delle gemelle Lydie e Suelle Marlen, alchimiste come è ovvio che sia.

Cresciute nella città di Merveille, capitale del regno di Adalet, le alchimiste scoprono che il regno ha indetto un concorso per decretare quale sia il miglior Atelier di Adalet. Raggiungere l’obiettivo non è affatto semplice, ma ad aiutarle arriverà Ilmeria Von Leinweber, un personaggio retaggio di Atelier Firis. Come negli altri capitoli, le alchimiste dovranno andare in giro per il mondo a collezionare ingredienti da usare nel calderone. La novità, come suggerisce il titolo, è la presenza di quadri realizzati da esperti alchimisti. Le due gemelle scopriranno di potere entrare letteralmente dentro i quadri ed esplorarli per trovare ingredienti rari e affinare ulteriormente le loro abilità alchemiche.

Atelier Lydie & Suelle: The Alchemists Of The Mysterious Paintings

Questo nuovo capitolo della trilogia prende ciò che di meglio hanno da offrire Atelier Sophie e Atelier Firis: dal primo le esplorazioni, dal secondo lo stile di combattimento. Se da un lato viene abbandonato l’open world di Atelier Firis, va anche detto che il ritorno alla mappa del mondo già sperimentata in Atelier Sophie e negli altri capitoli, disperde decisamente di meno le attività. Da Adalet si potrà quindi aprire la mappa del mondo di gioco e da lì selezionare le zone da esplorare. Questo si traduce in un frame rate fluido e in zone molto ricche di dettagli.

Come in Atelier Firis, il sistema di combattimento è decisamente diverso rispetto ai canoni della saga. Il party sarà composto da sei elementi, fondamentalmente avremo tre personaggi offensivi e tre personaggi difensivi. Questo ci permetterà di concatenare gli attacchi e realizzare delle spettacolari mosse finali tutte colorate e brillanti. La vera novità, tuttavia, che per la prima volta compare proprio in Atelier Lydie & Suelle: The Alchemists Of The Mysterious Paintings, è il Battle Mix, ovvero la possibilità di sintetizzare gli oggetti di cui abbiamo bisogno direttamente in una battaglia. Dopo ogni vittoria otterremo dei punti esperienza con cui salire di livello.

Atelier Lydie & Suelle: The Alchemists Of The Mysterious Paintings

Il fulcro dell’esperienza è la creazione alchemica: esplorando il mondo, sconfiggendo i nemici e completando le side quest, otterremo infatti diversi elementi alchemici. Questi verranno mescolati nel calderone per creare oggetti da utilizzare in battaglia, equipaggiamento o per soddisfare le richieste degli abitanti di Adalet. Come in Atelier Firis il nuovo sistema del calderone permette di personalizzare gli oggetti con i “tratti”, dando dei bonus passivi alle creazioni, armi ed equipaggiamento. Come detto, numerose sono le side quest che ci verranno date dagli abitanti di Adalet, che arricchiscono ulteriormente la storia.

Il doppiaggio è completamente in giapponese, tuttavia i sottotitoli in inglese fanno apprezzare il lavoro di caratterizzazione dei personaggi, alcuni fuori dagli schemi e sicuramente interessanti. Chiudiamo con un accenno alla grafica, realizzata in cell shading con un effetto pastello che dà un tocco estremamente colorato al mondo di gioco e una colonna sonora molto caratterizzata, forse vero fiore all’occhiello dell’intera produzione videoludica.

Atelier Lydie & Suelle: The Alchemists Of The Mysterious Paintings


Atelier Lydie & Suelle: The Alchemists Of The Mysterious Paintings chiude al meglio la trilogia “Mysterious” di Gust. Con un gameplay consolidato e ulteriormente rifinito, una grafica colorata e una colonna sonora eccellente: abbiamo trovato forse il migliore capitolo di questa lunga saga.

8

Pro

  • Forse il migliore capitolo della saga
  • Grafica e sonoro

Contro

  • Doppiaggio in giapponese
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