Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea

Il genere dei GDR e’ cambiato drasticamente attraverso gli anni, forse per rendere un genere “di nicchia” (tutto e’ relativo) piu’ accessibile, ultimamente si tende di piu’ ad un approccio action per un esperienza di gioco piu’ immediata. Sta di fatto che oramai e’ difficile di parlare di genere in quanto tale, piuttosto parliamo di serie e di franchise. Ecco quindi Studio Gust che ci porta l’ultimo capitolo della loro rinomata serie Atelier per PS3: Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea (Sharī no Atorie ~ Tasogare no Umi no Renkinjutsu-shi ~ in Giappone). Dopo 16 titoli madre possiamo dire con certezza che a qualcuno e’ piaciuta la serie. Possiamo anche dire che dopo cosi’ tante iterazioni la formula base del gioco e’ stata rifinita a puntino per darci un solidissimo JRPG che enfatizza la sintetizzazione degli oggetti, personaggi colorati, storie appasionanti, e non solo. Atelier Shallie presenta anche piccoli ritocchi qua e là che ampliano l’esperienza e l’immersione che fan e neofiti potranno apprezzare. Il tutto viene accompagnato da una confezione in puro stile anime e JPOP tendente al fantasy, ricca di belle canzoni e filmati a cartone fatti come si deve. Vediamo cosa bolle in pentola…

Atelier-Shallie-Alchemists-of-the-Dusk-Sea-23

Alchemists of Dusk: Episode 3

Eccoci al terzo capitolo della saga “Dusk” della serie Atelier. (Non lasciamoci spaventare da questa premessa.) I due titoli che hanno preceduto Atelier Shallie (Atelier Escha e Logy, e Atelier Ayesha) hanno luogo rispettivamente 6 e 10 anni prima dell’inizio della nostra storia. Ad ogni buon conto la prefazione qui e’ molto semplice: sta finendo l’acqua nel mondo. Il deserto o “Dusk” si sta espandendo sempre di piu’ e molti si trovano in difficolta’. All’inizio della nostra storia la prosperosa Oasi di Stellard si ritrova a dover affrontare un grave dilemma, la loro fonte d’acqua sta per svanire. Se questo accadesse significherebbe la fine per molti villaggi nei dintorni che in questo periodo di secca dipendono da Stellard. E’ qui che ci vengono presentate le due Protagoniste, entrambe chiamate Shallie (diminutivo del loro vero nome che, invece e’ diverso). Shallisteria, figlia del Capo di un remoto villaggio nel Deserto, sta viaggiando verso Stellard nel tentativo di salvare il suo villaggio, mentre invece Shallotte e’ una giovane e inesperta alchimista che lavora sodo sperando un giorno di diventare un’alchimista degna di questo titolo. Dopo un breve prologo dove ci vengono presentate la citta’ di Stellard e le due eroine, ci viene chiesto di scegliere quale storia seguire. La storyline di Shallisteria andra’ piu’ in profondo sui misteri della serie Dusk (continuando quindi la storia iniziata nei due titoli precedenti) per svelare infine la verita’ di cio’ che sta succedendo al mondo, mentre invece la storyline di Shallotte si incentrera’ piuttosto sulla vita quotidiana della giovane alchimista mentre cerca di farsi strada in questo mondo. L’amicizia fra le due sarà un altro elemento importante della storia.

Atelier-Shallie-Alchemist-of-the-Dusk-Sea-5

Se fate i bravi forse la Clerici vi chiama…

Il gameplay di Atelier Shallie segue una formula ben precisa e oramai ben stabilita con poche deviazioni e molti miglioramenti rispetto al capitolo precedente. Alla base di tutto c’e’ l’alchimia o l’item synthesis, dove si creano svariati tipi di item con effetti e attributi che si possono inserire o modificare a piacimento: vi sono oggetti d’attacco, di cura, di modifica di stat, e via dicendo. In pratica si puo’ creare qualcosa per tutte le situazioni. Qui la serie dà il meglio di sé. Per i veri appassionati c’è molto piu’ da fare e da scoprire rispetto alla precedenti iterazioni, con nuove formule e ingredienti in aggiunta ai classici della serie per un numero di combinazioni esorbitante. Con l’avanzare di livello e di esperienza entrano in gioco nuove meccaniche di gioco che permetteranno di scegliere l’ordine nel quale vengono mishiato gli ingredienti, e infine la possibilità di usare la modalita’ “Chain” per migliorare gli effetti ed atrributi degli oggetti creati in serie. Entrambe le nostre Shallie hanno accesso all’alchimia per la creazione di oggetti mentre invece la creazione di armi ed equipaggiamenti per la battaglia verranno affidati ad un altro personaggio di nome Miruca. Passiamo quindi all’esplorazione, dove troviamo un altro miglioramento rispetto ai titoli precedenti: mappe di gioco piu’ vaste e un maggior numero di punti di raccolta di ingredienti per l’alchimia. Sul campo le due Shallie hanno accesso a diversi strumenti di ricerca di oggetti e di esplorazione, Shallisteria usa la rabdomanzia per trovare oggetti nascosti e Shallotte può usare la sua scopa per togliere detriti e raggiungere lo stesso risultato.

Nel caso di Atelier i mostri sono visibili su campo e attaccheranno a vista, premendo il tasto quadrato si potrà sferrare un attacco che, in caso colpisca il nemico prima che lo faccia quest’ultimo, dara’ un inizio favorevole alla battaglia, come succede in molti altri JRPG. In battaglia il flow del gioco è assai semplice: si attacca, si usano oggetti, ci si difende, si usano skill o si scappa, fin qui niente di nuovo, con un sistema a turni.

Atelier-Shallie-Alchemists-of-the-Dusk-Sea-19

Come i titoli precedenti il party e composto da sei personaggi come massimo. Attaccando in serie lo stesso nemico si ottiene un “Break” che gli farà saltare il turno. Nel frattempo si riempira’ una barra in alto a destra che una volta piena dara’ accesso alla modalita’ “Burst”, la quale intensificherà i danni subiti dai nemici. Sarà molto importante la preparazione alla battaglia, il numero di oggetti che si possono portare e’ limitato. Oltre a questo verremo conosceremo i cosi’ detti Field Events, che si manifesteranno dopo aver soddisfatto certe condizioni (visualizzate da una barra in alto a sinistra che si riempie durante l’esplorazione), solitamente legati al prossimo elemento di gameplay che verra’ presentato. Il giocatore potra scegliere uno fra tre eventi da far accadere ogni volta che riempie la barra: mostri piu’ forti, oggetti rari, ingredienti migliori nei punti di raccolta e via dicendo.

Passiamo quindi all’ultima componente di gameplay: l’innovativo sistema di Life Tasks. All’interno del menu di gioco ci viene presentata una silouhette della mente del protagonista, quest’ultima e’ divisa in cinque parti che rappresentano cinque tipi diversi di obiettivi da soddisfare per fare avanzare la trama. Ci sono obiettivi che riguardano il combattimento, l’esplorazione, l’alchimia, le relazioni con gli altri personaggi e molti altri. In ogni capitolo verra’ presentata una nuova serie di obiettivi principali, (difatti in qualsiasi momento si potrà consultare il Life Task per sapere cosa fare) mentre invece life task secondari appariranno man mano che ci si dedica ai vari aspetti di gameplay. Infatti il beneficio di completare questi ultimi sarà quello di migliorare l’umore di Shallie (qualsiasi essa sia) che a sua volta avrà effetti positivi sul combattimento e sulla sintetizzazione di oggetti.

Sembrano tante le cose da tenere in conto ma Atelier Shallie dà sempre il quantitativo giusto di informazioni in ogni momento, con brevi e precisi messaggi d’aiuto. Infatti il prologo ci dara’ tutte le informazioni necessarie sia in termini di gameplay che di storia per poter affrontare l’avventura.

1396196579-10_jpg_1400x0_q85

Shallie, Regina del Deserto

Dopo 16 titoli e’ chiaro che si e’ stabilito un trend nello sviluppo dei titoli Atelier, e tecnicamente sono ben poche le cose di cui potersi lamentare in Atelier Shallie. Le ambientazioni (con questo si intende scenografie e arredamenti interni e esterni), che non sono affatto brutte o mal fatte, mancano di rifinitura rispetto al resto. I personaggi risplendono nei loro bellissimi e dettagliatissimi costumi, sono interpretati bene e possiedono tutte le sfaccettature che ci si possono aspettare da un anime di buon livello (punti bonus al fatto che si puo’ scegliere fra doppiaggio Inglese o Giapponese) ma potrebbero usufruire di un po’ di scioltezza nelle animazioni dei movimenti (basterebbe poco).

Musicalmente il gioco offre una solidissima colonna sonora di gusto JPOP e fantasy degna di un JRPG di buon livello, che accompagna bene l’esperienza. Le due sigle di testa (una nel menù d’inizio e una dopo il prologo) sono ben fatte e aiutano molto nell’immersione nel racconto, come fanno anche gli altri filmati in anime sparsi nel gioco.

1396196286-2

[signoff icon=”quote-circled”]Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea si presenta molto bene nonostante qualche piccolissimo intoppo tecnico. Le innovazioni in termini di gameplay sono degne di nota e aiutano moltissimo nell’immersione nell’esperienza. Per i fan della serie e’ un must, mentre invece per i neofiti o coloro che cercano una validissima e divertente alternativa ai GDR moderni e’ una scelta vivamente consigliata. Ci sara’ pure un motivo se ne hanno creati 16, o no?[/signoff]

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento