Batman: The Enemy Within – Episode 2: The Pact – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Il primo capitolo di Batman: The Enemy Within era partito col piede giusto, con alcuni aggiustamenti alla formula gameplay e soprattutto diversi elementi della trama che ci hanno subito coinvolto: una nuova perdita personale per Bruce Wayne, l’arrivo sulla scena di nuovi personaggi, scelte difficili da prendere per il bene di Gotham e dei suoi abitanti, e un colpo di scena nel finale. Questo secondo episodio agita la trama e la prepara per risvolti futuri, ma sembra prendersi una pausa dagli elementi più interattivi del gameplay, focalizzandosi sulla trama.

N.B. Trattandosi della recensione del secondo episodio di Batman: The Enemy Within, saranno presenti SPOILER riguardanti il capitolo precedente, “Episode 1: The Enigma“.

Batman: The Enemy Within - Episode 2: The Pact

The Pact ha inizio subito dopo gli eventi del capitolo precedente. Batman non ha neanche il tempo di ripulirsi dalla sua ultima fatica che Gotham subisce immediatamente un nuovo attacco da parte della misteriosa organizzazione di cui faceva parte l’Enigmista, e di cui finalmente faremo a conoscenza da vicino.

Dagli eventi narrati appare chiaro che in questa stagione Telltale non voglia soffermarsi ulteriormente sui tormenti del passato di Bruce Wayne, ma piuttosto preferisca coinvolgere nuovi antagonisti per il nostro eroe, addirittura tre.

Batman: The Enemy Within - Episode 2: The Pact

Nuovi si fa per dire ovviamente, dato che si tratta di vecchie conoscenze; ma mentre il colossale Bane e il tragico e spietato Mister Freeze rientrano pressoché nella familiarità dei loro ruoli, la figura di Harley Queen e il suo rapporto con John Doe (il futuro Joker) rappresenta la vera sorpresa di questo capitolo, ed incarna la sempre presente e attiva volontà degli sviluppatori di re-interpretare i ruoli nell’universo di Batman.

Scordatevi la bambolina svampita che pende dalle labbra del Joker, la Harley Quinn di Telltale è sì scriteriata e violenta, ma anche calcolatrice e autoritaria, e soprattutto è lei che controlla emotivamente l’inesperto John Doe. Vedere il futuro principe pagliaccio del crimine in questa veste farà sicuramente strano ai puristi, ma è un’occasione per vedere l’iconico antagonista sotto una luce diversa, più umana.

Batman: The Enemy Within - Episode 2: The Pact

In generale il capitolo è incentrato su Bruce Wayne che cerca di infiltrarsi nell’organizzazione, nessuna traccia di sessioni detective o pianificazione di combattimenti, ma principalmente QTE e un solo enigma da risolvere. Il focus è quasi interamente rivolto alle scelte che dovremo prendere per riuscire nel nostro intento, scelte che spesso ci spingeranno a rinegoziare i principi di giusto e sbagliato.

Questo accadrà non solo nel confrontarci con gli antagonisti del gioco, ma anche nel dover scegliere se cercare l’appoggio di Gordon o di Amanda Waller, due personaggi dalla stessa parte ma profondamente diversi per metodi ed etica.

Batman: The Enemy Within - Episode 2: The Pact

Nonostante i risvolti degli eventi che questo capitolo mostra potrebbero essere interessanti soprattutto in futuro, le situazioni che in cui ci troviamo stentano ad essere convincenti, e spesso ci costringono a sospendere la logica dietro certi comportamenti. C’è un certo mistero sugli intenti degli antagonisti, ma ritrovarsi così vicini a loro fa mancare il senso di oscura minaccia che invece i Children of Arkham avevano creato.

A questo aggiungiamo il fatto che in generale manca una certa varietà di azione nelle due ore circa della sua durata, e a differenza del capitolo precedente manca una vera “chiusa” che ci lasci soddisfatti.

Batman: The Enemy Within - Episode 2: The Pact


The Pact è un episodio molto diverso dall’equilibrato predecessore. Breve ma intenso, rimane sospeso tra espedienti narrativi un po’ forzati e alcuni momenti efficaci, in particolare quando ci ritroviamo costretti a prendere decisioni difficili. La “nuova” Harley Quinn potrebbe rivelarsi centrale ai fini di una storia che sembra accompagnarci su quel filo sottile che si trova tra eroi e cattivi, oltre a preannunciare risvolti interessanti per il futuro Joker. La fine arriva però troppo presto per apprezzare veramente tali potenzialità, lasciandoci con la speranza di un prossimo capitolo più corposo.

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